Briciole di storia alvernina (57). Il Parato di Pentecoste (1597)

Il Parato di Pentecoste
Parato di Pentecoste: la Dalmatica. Foto di A. Ferrini. Fonte immagine: https://www.ilbelcasentino.it/convento-verna-seq.php?idimg=4050

Fine secolo. La Verna si arricchisce del magnifico Parato di Pentecoste, fino a pochi decenni fa ancora usato liturgicamente nella Solennità, adesso al Museo del Santuario.

1597: la Confraternita dei Benefattori di Firenze

Particolare del Piviale del Parato di Pentecoste. Foto di A. Ferrini. Fonte immagine: https://www.ilbelcasentino.it/convento-verna-seq.php?idimg=4051

Bartolomeo di Giovanni del Capinera, con altri fiorentini, istituisce la Confraternita dei Benefattori di Firenze, che fino al 1740 circa verrà ogni anno processionalmente alla Verna, con molti donativi, nel secondo giorno di Pentecoste (Monte Santo p. 136).

1597: il Parato di Pentecoste

Il Parato di Pentecoste
Parato di Pentecoste. Foto di A. Ferrini (particolare). Fonte immagine: https://www.ilbelcasentino.it/museo-verna-seq.php?idimg=2770. Il parato è costituito da pianeta, dalmatica, piviale, velo omerale, stola, manipolo, velo da calice, bandinella processionale e, a sinistra, tonacella per i novizi (una tradizione particolare della Verna)

Di questo periodo è il magnifico Parato di Pentecoste (attualmente al Museo), in velluto rosso cremisi ricamato in or nué a filo d‟oro e d‟argento, donato dalla Compagnia dei Benefattori di Firenze alla Verna (Piroci p. 20).

21 aprile 1597 (Spirituali consolationi): la preghiera notturna alle Stigmate

Clemente VIII concede 50 giorni d’indulgenza a quei frati che dopo Mattutino fossero andati alla chiesa delle Stimmate facendo qualche preghiera prout unicuique suggeret devotio (CD n. 110 p. 177), come a ciascuno suggerisce la devozione. Non manca molto a che venga istituita la processione notturna per tutta la comunità.

Si chiude un secolo

Si concludono così le notizie relative al secolo XVI, un secolo molto ricco per lo sviluppo del santuario della Verna. Se il Quattrocento è il secolo che vede la Verna diventare un grande convento per la spiritualità dell’Osservanza e per la devozione dei pellegrini (non per niente è il secolo che nell’ultimo suo quarto vede la nascita di tutte le grandi robbiane), il Cinquecento è il secolo che, pur fra guerre, carestie e pestilenze, vede l’opera di Gerino da Pistoia nei tondi affrescati del Dormitorio, la costruzione di diverse cappelle (della Pietà, del Faggio, della Penna, cappella Loddi), la costruzione dell’ala di servizi intorno al chiostro Vasariano e del Corridoio delle Stigmate, l’acquisizione dell’organo e del Parato di Pentecoste. Ditemi se è poco…