Lettura continua della Bibbia. Il paradosso del Servo

Il paradosso del Servo
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La meditazione del mistero del Servo prosegue contemplandone la morte e sepoltura in una inaspettata prospettiva di rivalsa… un paradosso.
Isaia 53 8 Con coercizione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua posterità?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.
9 Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
10 Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.

Offrirà se stesso

L’espressione abbastanza enigmatica del v. 8 può alludere all’incarceramento, all’ingiusta condanna ed alla esecuzione del Servo, come fosse stato un criminale. Persino la sua sepoltura fu quella di un malfattore, ma la sua sofferenza innocente è stata gradita al Signore. Infatti, è nell’offerta di sé quale sacrificio di espiazione che si è compiuta la volontà salvifica di Dio, e vedrà la sua discendenza prolungarsi nei giorni… il paradosso del Servo!

Il paradosso del Servo

11Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
12Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha spogliato se stesso fino alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i colpevoli.

L’aspetto di sofferenza del Servo è nuovamente intrecciato con quello della gloria: il Servo viene ricompensato per aver svuotato la sua anima fino alla morte (in greco, aver consegnato alla morte la sua anima, verbo paradidomi, che è il grande verbo della Passione di Gesù). In ebraico, svuotare l’anima significa rinunciare alla vita, forse in relazione all’immagine del sangue che viene versato, come nei sacrifici cruenti. I

Il paradosso del Servo è che, mentre intercede per i trasgressori, viene annoverato egli stesso fra di loro.
Ma c’è un altro paradosso legato alla figura del Servo: ucciso senza difendersi per la salvezza della moltitudine, proprio per questo riceverà la ricompensa. E come può un morto ricevere una ricompensa? Qui di nuovo si va oltre le correnti concezioni dell’Israele dell’epoca, perché non solo avviene un’opera salvifica attraverso la sorte fallimentare dell’Inviato, ma questi vedrà la vita dopo essere passato per la morte, il che all’epoca non era affatto scontato: la prima attestazione esplicita di una fede nella resurrezione si ha solo a metà II secolo a.C. con Daniele 12. Eppure, qui si apre uno spiraglio di fiducia: la vita del Servo, offerta per la salvezza della moltitudine, non andrà persa, ma tornerà alla luce…