
C’è dunque differenza riguardo al luogo in cui Gesù proclama le Beatitudini in Matteo e in Luca. Ma c’è differenza anche quanto al numero e alla struttura delle Beatitudini: in Matteo sono otto, in Luca quattro; Luca presenta però, in perfetto parallelismo antitetico con le sue quattro Beatitudini, quattro “Guai” che ne descrivono l’opposto.
Intendiamoci, le Beatitudini non sono auguri di bene e i Guai non sono auguri di male. Si tratta, sempre, di constatazioni solennemente proclamate: i poveri, gli affamati, gli addolorati, i perseguitati sono beati; i ricchi, i sazi, gli spensierati, gli adulati sono già gratificati e non attendono perciò nessun’altra consolazione.
Il paradosso del Regno
Gesù svela il paradosso del Regno: quelli che soffrono a causa degli uomini hanno già il Regno dentro di loro; quelli che si stordiscono nei piaceri hanno l’allegria ma non la gioia, e il loro cuore è chiuso al Regno.
Il tono sociale di Luca
A differenza di Mt 5,3-12, Luca conferisce alle Beatitudini un tono marcatamente sociale. Dio ama il povero, l’orfano, la vedova, lo straniero, li ama e se ne prende cura, e si fa modello per noi di quello che dobbiamo fare gli uni gli altri, soprattutto verso le categorie di bisogno.
Matteo allarga le beatitudini a coloro che sono poveri interiormente perché sono distaccati dai loro beni e affamati perché desiderano la giustizia con tutto il loro cuore. Luca, che si rivolge a cristiani provenienti dal mondo pagano in cui i poveri erano abbandonati alla propria sorte in quanto maledetti dagli dèi o dalla sorte, ha una parola di riguardo per i molti indigenti che affollavano le comunità, rispettando maggiormente, con tutta probabilità, il senso originario dei detti di Gesù, pressato da folle di sofferenti che cercavano in lui parole e gesti di salvezza.
Il tono spirituale di Matteo
Matteo spiritualizza questa condizione, tanto che beati sono i poveri in spirito e gli affamati di giustizia; guai se non lo facesse, perché noi certamente non abbiamo fame di pane a meno che non siamo a dieta, e generalmente non siamo poveri di denaro, almeno non tanto da dover mendicare: il Regno di Dio non sarebbe per noi.