
Se si pensa ad un Natale degli animali, naturalmente, quelli che vengono a mente sono l’asino e il bue, le pecorelle, i dromedari dei Magi ed eventualmente i cavalli del loro corteo, e magari anche gli elefanti. Ma nel Presepe poi siamo capaci di mettere di tutto: oche, anatre e pesciolini nel laghetto, cani, gatti, giraffe e ippopotami, leoni, e persino i maiali che certamente a Betlemme non si allevavano, essendo proibiti per la Legge di Mosè. Ma che importa? Ci mettiamo un intero serraglio quasi fosse l’arca di Noè, ed in un certo senso lo è davvero, una nuova Arca di salvezza che entra nel mondo a salvare ogni vita.
Il Natale degli animali

Ma gli animali lo sanno che è il giorno di Natale? No certamente: loro vivono nel tempo della natura, non nella storia degli uomini. Probabilmente hanno un qualche sentore dell’atmosfera diversa che si respira in preparazione di quel giorno e in quel giorno, niente di più: sono anche un po’ psicologi, gli animali, e capiscono lo stato d’animo delle persone. È quello che si chiama sesto senso? Forse.
Il fatto è che gli animali non hanno bisogno cosciente del Natale, perché nella purezza del loro cuore senza malizia tutti i giorni sono uguali per loro, tutti i giorni vivono in pienezza nella dimensione della natura in cui il Creatore di tutti li ha voluti.

Se poi si parla del presepe e dell’albero di Natale, allora dobbiamo dire che sono due allestimenti straordinariamente attraenti, irresistibili per i gatti. Nei presepi di paese, accade frequentemente che vi cerchino rifugio gatti e cani randagi e persino volpi o altri selvatici. È anche accaduto che un cane ferito abbia cercato rifugio in un presepe di quartiere e che lì sia stato notato dai passanti, soccorso e curato. Sentite questa storia di Natale che viene dal Messico.
La cagnolina che partorì nel Presepe

In Messico, la città di Palenque aveva allestito un presepe in un parco pubblico. Sorpresa: pochi giorni prima di Natale, una madre ha partorito davvero sulla paglia del presepe… è una cagnolina randagia, in cerca di un luogo sicuro ed asciutto per dare alla luce la sua cucciolata.
Il parto è avvenuto fra le tradizionali statue di Maria e di Giuseppe, dei Magi, dell’asino e del bue; forse, presenze rassicuranti anche per chi non ne comprende il significato. Così, mentre le case degli uomini respingevano la madre, un presepe le ha dato accoglienza. Non vi sembra di aver già sentito questa storia?
Oh, niente di trascendentale. Però, questo fatto ha commosso e messo in movimento tutti: le autorità hanno deciso di non cacciare la cagnolina, la popolazione ha deciso di nutrirla, i veterinari hanno deciso di curare lei e i piccoli; un’organizzazione di salvataggio animale ha provveduto a cercare una casa per la famigliola. Una storia a lieto fine, insomma. A volte basta così poco per fare tanto del bene…
Tutto in funzione di gatto…

Ma i gatti sono gli specialisti del presepe – e dell’albero di Natale, naturalmente. Specialisti di demolizione, ma non sempre… anche specialisti di opportunismo.
In questo video risulta evidente l’egocentrismo felino: il micio non si accontenta di un ruolo marginale, no, vuole proprio quello dell’Atteso…

E c’è stato chi si è trovato a realizzare un albero appositamente per loro: veramente, a Lucera (Foggia) nel 2020, l’albero con 70 casette di legno doveva simboleggiare il lockdown che quell’anno ha tenuto a casa milioni e milioni di persone; ma i gatti non solo hanno collaborato a costruirlo, se ne sono anche appropriati. E non sarebbe una cattiva idea pensare anche a loro…
Gatti e presepe, o gatti e albero, insomma, sono un connubio collaudato e ideale.
E terminiamo riproponendo un video bellissimo che accomuna cane, gatto e criceto, ancorché non reale… e fate caso a chi accede la stella dell’albero, alla fine!