Parola Sapienza Spirito. Il Mistero

Il Mistero
Spero che questo povero simbolo possa dare l’idea del flusso d’amore che unisce le tre Persone divine in una unica Natura: la pericoresi, la danza circolare divina di eterna gioia. Non se ne vede l’inizio né la fine… Foto di Philip Barrington da Pixabay

Quello della dottrina trinitaria è un terreno delicato perché a volte usando certe parole si chiarisce un aspetto ma se ne confonde un altro. Eppure, a me sembra più semplice di quanto non appaia. Perché, prima di tutto, comprendiamo male il concetto di mistero.

I misteri della fede

Quali sono i principali misteri della fede cristiana? L’Unità e Trinità di Dio e l’Incarnazione, Passione e Morte di nostro Signore Gesù Cristo. Ma mistero cosa vuol dire? Teologicamente, non vuole affatto dire enigma, rompicapo, una cosa assurda, incomprensibile! A me sembra il contrario: mistero vuol dire realtà sacra rivelata.

Avete presenti i misteri del Rosario? Cosa c’è da capire in essi? Il mistero è una realtà divina conosciuta solo da Dio nell’eternità ma rivelata attraverso il Cristo, una verità salvifica a cui l’uomo non sarebbe arrivato da solo ma che in Cristo è palesata! I misteri medievali erano sacre rappresentazioni di eventi biblici, misteri rappresentati: il concetto fondamentale alla base del Mistero non è l’incomprensibilità, è la sacralità, la realtà divina che di per sé sarebbe inaccessibile all’uomo ma che viene rivelata. Come potremmo arrivare, altrimenti, a dire che il Pane e il Vino eucaristici sono il Corpo e il Sangue di Cristo?

Tuttavia, pur trattandosi di realtà non accessibili di per sé alla ragione umana, il significato ci è stato rivelato e lo possiamo anche capire. Certo, alcune cose sono più difficili di altre e la Trinità è una di queste, ma possiamo anche parlarne in termini razionali.

Non oscurità ma luce

Quindi vedete che svanisce quell’aura di inaccessibilità, di irrazionalità da cui il concetto di Mistero della fede è spesso avvolto. Non si tratta di qualcosa di totalmente incomprensibile, ma di qualcosa che sarebbe irraggiungibile ma che ci viene porto! La parola mistero viene da un verbo greco, myo, che indica ciò che avviene quando uno viene abbagliato da una luce forte: cerca di vedere ma deve socchiudere gli occhi perché si trova davanti ad una luce sfolgorante in cui però si può intravedere qualcosa. È una luce quella che ci si presenta davanti, non il buio: vedete che è un po’ il contrario di quello che popolarmente si pensa. Certamente non possiamo vedere chiaramente tutto, però è una luce quella che ci viene incontro, una luce che non raggiungeremmo da soli; una luce troppo forte e quindi non possiamo vedere bene tutto. San Paolo dice che adesso vediamo come in uno specchio (1 Cor 13,12)… teniamo presente che nell’antichità gli specchi esistevano ma erano di metallo e quindi non permettevano una visione molto chiara.

Sant’Agostino

A Sant’Agostino viene attribuito l’aneddoto del bambino che aveva scavato una buchetta in riva al mare e voleva mettere tutto il mare dentro questa buca, come esempio dell’assurdità di voler comprendere il mistero della Trinità con la limitatezza della ragione umana. Ma è anche vero che proprio S. Agostino ha elaborato una delle più interessanti e chiare spiegazioni del mistero della SS. Trinità in analogia con la psiche umana. A immagine di Dio Trinità l’uomo esiste, conosce, ama (esse, nosse, velle); o, in altri termini, nell’unica realtà dell’uomo esistono il soggetto che ama, l’amato e l’amore. Queste immagini non sono perfette perché si riferiscono solo a facoltà di una stessa persona, ma in modo molto più perfetto Dio è una Realtà unica che si distingue nelle Relazioni personali come – qui attingo a Dante – Divina Potestate, Somma Sapienza e Primo Amore.

Uno per uno per uno = Uno

Perciò, quando vi diranno che la Trinità è assurda perché uno più uno più uno fa tre e non fa uno, rispondete con una domanda: Quanto fa 1 per 1 per 1? Fa sempre uno. Chi l’ha detto che la SS. Trinità è una somma? È una moltiplicazione, invece. Inoltre si gioca anche sulla confusione che viene fatta fra Persone e Natura… È chiaro che è del tutto irragionevole dire che Dio è tre Persone in una Persona! Ma chi l’ha mai detto? Dio è tre Persone in un’unica Natura divina. Dov’è l’irrazionale qui?

Proprio per questo dico che le cose si fanno più anche più complicate di quanto non siano in realtà.

E per dimostrarlo riporto un brano di quel capolavoro che sono le Lettere di Berlicche di C.S. Lewis, in cui l’orgoglioso arcidiavolo vuol mostrare la verità della filosofia infernale in confronto alla impossibilità dell’Amore tanto esaltato dal Nemico [Dio]:

«Tutta la filosofia dell’inferno consiste nel riconoscimento dell’assioma che una cosa non è un’altra, e specialmente che un io non è un altro io. Il mio bene è mio bene, e il tuo è tuo. Ciò che uno guadagna un altro perde. Perfino un oggetto inanimato è ciò che è, perché esclude dallo spazio che occupa tutti gli altri oggetti […]. “Essere” significa “essere in competizione”. Orbene, la filosofia del Nemico non è né più né meno di un continuo tentativo di evasione da questa verità evidentissima. Egli ha di mira una contraddizione. Le cose debbono essere molte, e tuttavia, in qualche modo, anche uno. Il bene di uno deve essere il bene di un altro. Egli chiama questa impossibilità amore e questa stessa panacea può scoprirsi in tutto ciò che Egli fa, e perfino in tutto ciò che Egli è – o pretende di essere. Così, Egli non s’accontenta neppure in Se stesso, di essere una pura unità matematica; e pretende di essere tre così come uno, affinché codesto assurdo intorno all’Amore trovi un punto d’appoggio sulla sua stessa natura».