Il ministero di Geremia si sviluppa in quattro tappe.
Il ministero di Geremia: le tappe
- 627 – 622 a.C., anno della riforma di Giosia, di stampo deuteronomista (ossia in linea con la teologia espressa nel libro del Deuteronomio. Il profeta appoggia l’opera del re Giosia. Segue un periodo di silenzio, dal 622 al 609, anno della morte in battaglia di Giosia a Meghiddo per opera del faraone Nekao.
- 609 – 604 a.C., regno di Joiakim. Geremia annunzia il crollo di Giuda, attirandosi la fama di disfattista e traditore. Nel 605 Nabucodonosor inizia l’occupazione della Palestina. Segue, fino al 597, un secondo periodo di silenzio.
- 597 – 586 a.C., fase cruciale della storia di Gerusalemme. Nel 597 avviene una prima deportazione di funzionari, tecnici e militari, ma il re Sedecia, benché imposto come sovrano dalle forze di occupazione babilonesi, si appoggia al partito filo-egiziano. Nabucodonosor assedia e distrugge Gerusalemme, abbatte il tempio ed effettua una seconda deportazione (586).
- Geremia, davanti alla tragedia nazionale, annunzia il perdono e la liberazione di Dio. Rimasto nella madrepatria per decisione degli invasori che lo consideravano un loro fautore, ne vive la difficilissima situazione: un attentato elimina Godolia, il governatore imposto dai dominatori, attirando violente rappresaglie. I congiurati riparano in Egitto portando con sé con la forza Geremia, e con questo episodio egli scompare dalla storia. Solo una tradizione tardiva, conservata nello scritto cristiano De vitis prophetarum, racconta che in Egitto Geremia sarebbe stato lapidato dai connazionali.
Tradizioni successive
Così è narrato nel secondo capitolo del Secondo libro dei Maccabei:
1Si trova scritto nei documenti che il profeta Geremia ordinò ai deportati di prendere del fuoco, come si è detto, 2e che il medesimo profeta, dando agli stessi deportati la legge, raccomandò loro di non dimenticarsi dei precetti del Signore e di non lasciarsi traviare nei loro pensieri, vedendo i simulacri d’oro e d’argento e il fasto di cui erano circondati, 3e che con altre simili espressioni li esortava a non ripudiare la legge nel loro cuore.
4Si diceva anche nello scritto che il profeta, avuto un oracolo, ordinò che lo seguissero con la tenda e l’arca. Quando giunse presso il monte, dove Mosè era salito e aveva contemplato l’eredità di Dio, 5Geremia salì e trovò un vano a forma di caverna e vi introdusse la tenda, l’arca e l’altare dell’incenso e sbarrò l’ingresso. 6Alcuni di quelli che lo seguivano tornarono poi per segnare la strada, ma non riuscirono a trovarla. 7Geremia, quando venne a saperlo, li rimproverò dicendo: «Il luogo deve restare ignoto, finché Dio non avrà riunito la totalità del popolo e si sarà mostrato propizio. 8Allora il Signore mostrerà queste cose e si rivelerà la gloria del Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, come già avvenne quando Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato».
Una precisazione: si tratta di leggende riferite dall’agiografo sotto la voce “Si diceva”.