
Il Giubileo nella storia biblica. Non sappiamo se storicamente questo anno di liberazione sia mai stato realmente attuato.
Il Giubileo nella storia biblica
Di un condono del genere parla forse Neemia 5,1-11. Gli anni giubilari costituiscono inoltre la struttura portante dell’apocrifo giudaico Libro dei Giubilei (circa 1000 a.C.); ne parla anche Filone intendendolo come segno di liberazione totale. I rabbini medievali attribuivano all’anno giubilare un significato spirituale di pentimento, penitenza, perdono; tutti noi ne abbiamo bisogno in quanto ognuno di noi è un ‘anaw JHWH, un povero del Signore (questo aggettivo significa povero, umile, depresso, oppresso, piccolo, mite, misero, infelice, afflitto; ‘anawah è l’umiltà).
Un’eco di questa spiritualità giubilare si trova in Is 61,1 s.:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore».
L’Anno di grazia del Signore
Gesù proclama questa profezia adempiuta in lui in Lc 4,16-21. I sinottici presentano la missione pubblica di Gesù in un solo anno (Giovanni, invece, in un triennio), una sorta di anno giubilare che composta la liberazione
- dalle malattie e della morte
- dal peccato e dal demonio
- dalla perdita della dignità umana (lebbrosi, pubblicani, pagani, donne, bambini sono le categorie privilegiate cui Gesù si rivolge perché sono i poveri)
- dall’ignoranza della fede.
Questa liberazione
- è dimostrata dai gesti e parole di salvezza di Gesù (che non si lasciano incapsulare negli schemi umani, neppure di origine religiosa: cfr. in Lc 13,10 la guarigione della donna curva)
- è realizzata nella sua passione / morte / resurrezione
- è continuata dalla Chiesa: la missione della Chiesa è precisamente la promulgazione dell’anno di grazia del Signore.