Lettura continua della Bibbia. Il Messia Germoglio di Giustizia

Il Germoglio di giustizia
Foto di Mạnh Nguyễn Hồng da Pixabay

Torna in Geremia quel tenue filo di messianismo individuale che già ha fatto una comparsa in 23,5 nella figura del Germoglio di giustizia.

Il Germoglio di giustizia: il testo

33 14Ecco verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda. 15In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. 16In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla. Così sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.

17Così dice il Signore: Davide non sarà mai privo di un discendente che sieda sul trono della casa di Israele; 18ai sacerdoti leviti non mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare l’incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni».

L’alleanza con Davide

19Questa parola del Signore fu poi rivolta a Geremia: 20«Dice il Signore: Se voi potete spezzare la mia alleanza con il giorno e la mia alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte al tempo loro, 21così sarà rotta anche la mia alleanza con Davide mio servo, in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti sacerdoti che mi servono. 22Come non si può contare la milizia del cielo né numerare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servono».

23La parola del Signore fu ancora rivolta a Geremia: 24«Non hai osservato ciò che questo popolo va dicendo: Il Signore ha rigettato le due famiglie che si era scelte! e così disprezzano il mio popolo quasi che non sia più una nazione ai loro occhi?». 25Dice il Signore: «Se non sussiste più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se io non ho stabilito le leggi del cielo e della terra, 26in tal caso potrò rigettare la discendenza di Giacobbe e di Davide mio servo, così da non prendere più dai loro posteri coloro che governeranno sulla discendenza di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro».

Il Germoglio di giustizia: la discendenza di Davide

Inarrestabile come l’alternanza del giorno e della notte, finché dura la storia del mondo, è la Parola del Signore annunciata a Davide: il tuo regno durerà in eterno (2Sam 7,11-15). Anche Geremia, profeta pochissimo messianico, è convinto di questo. In un futuro indeterminato, la consolazione promessa dal Signore si concretizzerà in una rinnovata alleanza e in una figura regale.  In questo re futuro si compirà la promessa ddivina, non nei deludenti re storici di Gerusalemme, che sono ormai divenuti re-fantocci insediati dal vincitore, come Sedecia. Il Germoglio di giustizia suscitato da Dio siederà sul trono e testimonierà così la cura che il Signore si prende dei poveri, tanto che Gerusalemme sarà chiamata “YHWH nostra giustizia”.

Il Signore nostra Giustizia

Egli, il Germoglio di giustizia, riporterà il popolo di Dio a quel giusto rapporto di alleanza con il Signore da cui Israele si era allontanato, mentre il Signore Dio era sempre rimasto “giusto”, cioè fedele al suo patto.

Sia chiaro che la giustizia di Dio non ha il significato, giuridico-forense, di giustizia distributiva, cioè quella del giudice che dà a ciascuno il suo, ovvero ciò che matarialmente gli spetta. La giustizia di Dio è salvifica: meglio si tradurrebbe, forse, con “salvezza”, per non incorrere in equivoci. Dio dà a ciascuno non ciò che gli spetta, ma ciò che gli serve per essere salvato.

Il “Germoglio di giustizia” suscitato dal Signore eserciterà, sì, verso il popolo, quella giustizia umana che il re garantire: mettere in atto giustizia e diritto (mišpāṭ ûṣedāqāh). Ma questo è un livello minimale di giustizia. La giustizia di Dio, infatti, è salvezza dell’uomo, ed è questa che il Germoglio di giustizia impersonerà, soprattutto verso i poveri e i deboli. Nel Cristo Gesù, però, questo aspetto della Giustizia si attuerà paradossalmente col farsi Lui stesso povero e debole.

L’attesa messianica

L’attesa del Messia, nel popolo di Israele, non è stata così generalizzata e intensa come si può ritenere leggendo le antiche Scritture con occhi cristiani. Al tempo di Gesù, c’era un’attesa di carattere popolare, ed un’attesa particolare in gruppi come i qumranici. Il Messia che si attendeva era comunque di discendenza davidica, non solo; era un vincitore. Il messianismo umile e sofferente di Gesù spiazzò tutti, persino i discepoli, perché una figura di perdente non era prevista…

Neppure Geremia, profeta della sofferenza, avrebbe forse immaginato che la sua profezia sarebbe andata in questa direzione: che la Giustizia di Dio sarebbe apparsa sconfitta, appesa ad una croce. Eppurem è in questo modo che

Gerusalemme dovrebbe essere quel vessillo alzato su tutti i popoli per mostrare a tutti la pace e la convivenza rispettosa di culture diverse…