Lettura continua della Bibbia. Luca: Abbattuta la barriera della morte… (Lc 7,11-35)

Il figlio della vedova di Nain
Resurrezione del figlio della vedova di Nain. Di Andreas F. Borchert, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44378788

Il contatto con un pagano comportava una forma di impurità, in quanto il pagano si rendeva anche involontariamente impuro non osservando la Legge di Mosè.

Soddisfacendo la preghiera del centurione, Gesù abbatte la barriera dell’impurità pagana. Ma adesso, in un episodio esclusivo di Luca, ne abbatte un’altra, la più terribile, quella dell’impurità della morte: toccando il feretro di un morto, il giovinetto figlio della vedova di Nain, Gesù si rende impuro a sua volta (Lc 7,11-16). Questo fa perché lo strazio della madre è anche il suo.

Le viscere di misericordia

Luca ha cura di esprimere il sentimento di Gesù con il verbo che qualifica la misericordia di Dio, in greco splanchnìzomai, “sentir fremere le viscere”. Il verbo dell’amore divino, nell’Antico Testamento, racham, ha la stessa radice di rechem / utero. Sono le viscere di misericordia già cantate da Zaccaria (Lc 1,78): è questa misericordia che rende la vita a chi l’ha perduta.

La miseria più grande, la morte di un giovane orfano unico figlio di sua madre, suscita la più grande misericordia. È misericordia e azione divina, di cui traspare l’autorità onnipotente con il comando secco che Marco avrebbe reso con l’aramaico Talia’, qum! / Fanciullo, alzati!

Qui non c’è neppure una richiesta, c’è solo l’incontro con un corteo funebre di gente senza più speranza. La Vita incontra la morte. Chi vincerà? Lo scrittore Luca descrive il giovinetto con termini che alludono a Gesù morto e risorto: è figlio unigenito, condotto alla sepoltura, alla porta della città; la madre è vedova; morto, si ridesta (egheiro, uno dei due verbi della resurrezione), parla. Tanto grande è la misericordia del Cristo, da farlo identificare con l’uomo fino a sprofondare nell’abisso della morte. La tenerezza divina si incontra con l’onnipotenza di Dio e ne fa scaturire la vita. Tanto efficaci sono le parole di Gesù Signore, che valicano anche la barriera estrema che divide l’uomo dalla vita, e la morte stessa torna indietro sui suoi passi.