
Il dramma di Giobbe è il dramma dell’uomo. E quanta sofferenza in ogni vita umana, quanta sofferenza in una guerra che alla somma delle sofferenze di ciascuno unisce, esaltandola all’ennesima potenza, l’ansia per un paese, per la libertà, per la giustizia, per la pace del mondo…
Una sofferenza evitabile
Viene da chiedersi quanta sofferenza si potrebbe risparmiare all’umanità se finalmente la guerra venisse messa al bando e le questioni si risolvessero con metodi pacifici consoni alla dignità dell’uomo. C’è da chiedersi quali tenebre gravino nella mente e nel cuore degli uomini per farli agire in tal modo contro l’amore, contro la giustizia, contro la stessa vita. Questo varrà su larga scala nel mondo della politica internazionale, ma anche nella nostra piccola esperienza quotidiana possiamo constatare quanto valga anche per i singoli, quando prevalgono le paure incontrollate, gli interessi privati, la volontà di sopraffazione. Non parliamo qui di questo tipo di sofferenza, quella che sarebbe evitabile con semplici atti di volontà umana. È doppiamente triste che sia evitabile e non si voglia evitare; ma è facilmente spiegabile.
Quello che è meno spiegabile è la parte che Dio – per i credenti – ha in questo: perché non interviene? Viene da chiedersi: perché non ferma i violenti? Perché non protegge gli innocenti dai malfattori?
C’è una risposta a questo, e sta nella libertà intrinseca di scelta di ogni essere umano, ma preferisco rimandarla a dopo, per cercare di fare una valutazione complessiva. Quindi, partiamo invece dalla sofferenza inevitabile, quella che non dipende affatto dalla volontà umana, quella a cui Dio pare assistere indifferente o indolente, mentre potrebbe agire…
Il dramma di Giobbe: indagine sulla sofferenza

Nella S. Scrittura non si trova solo teo-logia o discorso su Dio, si trova anche l’antropo-logia o discorso sull’uomo. È proprio il difficilissimo libro di Giobbe a rappresentare l’approccio più esteso al mistero della sofferenza, ma in modo complesso, perché sono diversi gli strati di cui lo scritto è composto.
Il libro di Giobbe è molto difficile. Così ne ha scritto S. Gerolamo: «Spiegare Giobbe è come tentare di tenere nelle mani un’anguilla o una piccola murena: più forte la si preme, più velocemente sfugge di mano».
Il libro di Giobbe infatti è un libro di crisi, rappresenta cioè la crisi della sapienza antica, così formulabile: il giusto prospera e il malvagio perisce. Dio invece mostra a Giobbe l’incommensurabilità che lo separa da lui e quindi l’incongruità di porgli domande. Giobbe riconosce di essere piccolo e debole, ma mantiene la sua posizione, e questo piace a Dio. Non dobbiamo smettere di far domande a Dio, e persino di “litigare” con lui, ma le domande saranno sempre più grandi delle risposte (fino all’altra vita: ma questa è una prospettiva che ancora in Giobbe non emerge). La sapienza “nuova” rappresentata dal libro di Giobbe non ha risposte per tutto.
«Non solo il suo valore artistico, ma anche il suo contenuto, audace e gigantesca ricerca dell’antichissimo e pur eternamente nuovo problema umano del senso della sofferenza, colloca l’opera, nel suo significato generale, accanto alla Divina Commedia di Dante ed al Faust di Goethe» (Weiser). Altissima è la poesia delle immagini evocate dal libro di Giobbe, molto vari sono i toni usati: il grido, l’ironia, la protesta, la riflessione.
Il dramma dell’uomo
Diversi critici hanno considerato il libro di Giobbe come un dramma, come un’opera scenica che rappresenta l’azione di diversi personaggi sui grossi temi dell’esistenza dell’uomo. Dal punto di vista letterario non è un’opera drammatica, nel senso che ci sia una progressione nell’azione scenica; non c’è alcuna progressione, la forma letteraria è quella dei dialogo, ma praticamente si tratta di monologhi, cioè questi personaggi esprimono ciascuno il proprio modo di vedere il problema, ma senza reale scambio di battute fra l’uno e l’altro.
Però, dal punto di vista del contenuto, possiamo considerare il Libro di Giobbe proprio come un dramma: il dramma dell’uomo. Si potrebbe realmente fare il paragone con la Divina Commedia, cioè un viaggio nel cuore dell’uomo verso il mistero di Dio: questo è la Divina Commedia e questo è anche il Libro di Giobbe su un tema che è quello del dolore dell’innocente, che però poi è, in fondo, il problema del mistero di Dio nella vita dell’uomo.