Lettura continua della Bibbia. Geremia: il discorso del tempio

Geremia profetizza la distruzione del tempio. Di Carl Ebert (1869) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17766460

Il discorso del tempio (cap. 7), pronunciato dal profeta Geremia alla porta del santuario, demolisce la fiducia magica del popolo nel tempio come se esso potesse automaticamente assicurare la salvezza. La presenza di Dio nel tempio, invece, è condizionata dalla pratica della giustizia: «Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me?» (7,11). Come il vecchio santuario di Silo, anche lo splendido tempio salomonico, già profanato dalla condotta dei giudei, ha davanti a sé la devastazione. Dio non vuole una “religione”, Dio vuole un popolo umano, che pratichi la giustizia, e che confidi in lui.

Il testo

1Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia: 2«Fermati alla porta del tempio del Signore e là pronunzia questo discorso dicendo: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore. 3Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo. 4Pertanto non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo!

5Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo avversario; 6se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia altri dei, 7io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre. 8Ma voi confidate in parole false e ciò non vi gioverà: 9rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dei che non conoscevate. 

È forse una spelonca di ladri?

10Poi venite e vi presentate alla mia presenza in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per poi compiere tutti questi abomini.  11Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch’io, ecco, vedo tutto questo. Parola del Signore.

12Andate, dunque, nella mia dimora che era in Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della malvagità di Israele, mio popolo. 13Ora, poiché avete compiuto tutte queste azioni – parola del Signore – e, quando vi ho parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho chiamato, non mi avete risposto, 14io tratterò questo tempio che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo.
15Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di Efraim.

I temi del discorso del tempio

È evidente come in questo discorso emergano i temi tipici della predicazione profetica: la pratica della giustizia sociale e la fedeltà al Dio d’Israele. Anzi, i comandamenti verso gli uomini (pronunciare giuste sentenze; non opprimere lo straniero, l’orfano e la vedova; non spargere sangue innocente, non rubare, non commettere adulterio, non giurare il falso) precedono i comandamenti verso il Signore (non seguire altri dei, non bruciare incenso a Baal).

In particolare, il profeta vuole annullare la falsa sicurezza umana che fa confidare solo in formule e gesti magici, quali il presentarsi al tempio e farsi forti della sua protezione: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo! Questo atteggiamento non preservò dalla distruzione il santuario di Silo (in merito alla quale non abbiamo notizia storica alcuna se non questo passo), e non preserverà il tempio di Gerusalemme profanato dalla ipocrisia e ridotto a spelonca di ladri.

Il discorso del tempio bis (cap. 26)

Il discorso del tempio pronunciato da Geremia è stato così importante nella vita religiosa dell’epoca che il libro del profeta lo riporta due volte, nel cap. 7 e, in forma narrativa, nel cap. 26.

Geremia 26

1 All’inizio del regno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore. 2 Disse il Signore: «Va’ nell’atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunziare loro; non tralasciare neppure una parola. 3 Forse ti ascolteranno e ognuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso disdirò tutto il male che pensavo di fare loro a causa della malvagità delle loro azioni.
4 Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi 5 e se non ascolterete le parole dei profeti miei servi che ho inviato a voi con costante premura, ma che voi non avete ascoltato, 6 io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città un esempio di maledizione per tutti i popoli della terra».