Lettura continua della Bibbia. Geremia: il discorso del tempio 2

Il discorso del tempio 2
Pascur colpisce Geremia nel tempio. Di Leonard Bramer (1596-1674) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25675126

Il discorso del tempio 2

Questo episodio è così importante per il ministero di Geremia che ne abbiamo due testi: il cap. 7 in cui il discorso è citato integralmente in forma di oracolo e il cap. 26 che riporta le conseguenze che ne derivano per la stessa incolumità fisica del profeta.

Il discorso del tempio 2: il testo

26 1All’inizio del regno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore. 2Disse il Signore: «Va’ nell’atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunziare loro; non tralasciare neppure una parola. 3Forse ti ascolteranno e ognuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso disdirò tutto il male che pensavo di fare loro a causa della malvagità delle loro azioni.

4Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi 5e se non ascolterete le parole dei profeti miei servi che ho inviato a voi con costante premura, ma che voi non avete ascoltato, 6io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città un esempio di maledizione per tutti i popoli della terra».

Il discorso del tempio 2: le conseguenze

Il profeta sa bene che il popolo può ancora salvarsi se si convertirà al Signore correggendo la propria vita. Ma i sacerdoti e i profeti non vogliono seguire la via impegnativa e faticosa della conversione. Vogliono la vita facile: continuare a camminare nell’iniquità e tuttavia continuare a restare nel paese e a frequentare il tempio.

Devi morire…

26 7I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore. 8Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti e i profeti lo arrestarono dicendo: «Devi morire! 9Perché hai predetto nel nome del Signore: Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata?».

Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore. 10I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all’ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore. 11Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Una sentenza di morte merita quest’uomo, perché ha profetizzato contro questa città come avete udito con i vostri orecchi!».

12Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltate. 13Or dunque migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore vostro Dio e il Signore ritratterà il male che ha annunziato contro di voi. 14Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; 15ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per esporre ai vostri orecchi tutte queste cose».

Quest’uomo ci ha parlato nel nome del Signore

16I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Non ci deve essere sentenza di morte per quest’uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore nostro Dio».

17Allora si alzarono alcuni anziani del paese e dissero a tutta l’assemblea del popolo: 18«Michea il Morastita, che profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di Giuda: Dice il Signore degli eserciti:

Sion sarà arata come un campo,
Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine,
il monte del tempio un’altura boscosa!

19Forse Ezechia re di Giuda e tutti quelli di Giuda lo uccisero? Non temettero piuttosto il Signore e non placarono il volto del Signore e così il Signore disdisse il male che aveva loro annunziato? Noi, invece, stiamo per commettere una grave iniquità a nostro danno»…

24Ma la mano di Achikàm figlio di Safàn fu a favore di Geremia, perché non lo consegnassero in potere del popolo per metterlo a morte.

È interessante notare come, a differenza dei sacerdoti e dei profeti, gli anziani del popolo e il popolo stesso si convincano che Geremia abbia veramente parlato in nome di Dio e che le sue parole debbano essere rispettate nonostante la loro durezza; e che citino addirittura una profezia precedente, quella di Michea 3,12, per dimostrare che la parola del profeta deve essere riconosciuta come tale e obbedita… caso assai raro nell’Antico Testamento, il libro di un profeta che cita esplicitamente il libro di un altro profeta.