Briciole di storia alvernina (62). Il chiostro delle stalle

Il Chiostro delle Stalle
Quello che oggi conosciamo come Chiostro S. Chiara nasce nel Seicento come chiostro delle stalle, attorno a cui si sviluppano locali di servizio, come l’officina del fabbro, stalle e fienili; tale rimarrà fino al 1950. Foto di A. Ferrini. Fonte immagine: https://www.ilbelcasentino.it/la_verna-seq.php?idimg=4037

Il passaggio della Verna ai Padri Riformati, di più stretta osservanza, non avviene senza accomodamenti, in quanto la natura impervia del territorio e l’affluenza di un numero enorme di persone ogni anno, pellegrini e viaggiatori, costringe i Superiori a concedere alcune deroghe, come la possibilità di tenere muli e di stipendiare garzoni.

1627: Visita granducale

Ferdinando II Granduca di Toscana visita la Verna (Menabbio 1702 p. 87).

1628: il Chiostro delle Stalle

Viene costruita l‟officina del fabbro, adiacente al chiostro delle stalle (oggi S. Chiara) e viene dotata la sacrestia del banco grande in sacrestia.

Il Corridoio delle Stigmate ancora murato ai primi del Novecento (mi scuso per la scarsissima qualità della foto)

Nella stagione invernale il corridoio delle Stimmate viene per la prima volta chiuso con tavole di legno. Dopo poco tempo, gli intervalli tra le colonne vengono interamente murati (Memoriale Cose più Notabili p. 59; MdC p. 1), per proteggere il percorso dalle intemperie.

1628: il grande afflusso di popolo alla Verna

Il P. Salvatore Vitale pubblica a Firenze il suo Monte Serafico della Verna, per i tipi di Zanobi Pignoni. In esso (p. 284) nota che i Riformati presero possesso della Verna, “non senza gran meraviglia di tutti quelli che sanno che cosa sia perfezione, e stretta osservanza; poiché quivi vivere non si può alla Riformata in modo nissuno, e così quel titolo di Strictioris Observantiae in questo luogo relazione inclita è, ma fondamento non ha nel suo correlato:

Qui continuo strepito, e rumore di popoli, qui volgersi sempre in giro, alloggiare, & ossequiare gregge d‘agnelli, e chi li pasce, muli e vetturali, buoi, e garzoni, e cento altre cose ripugnanti al Strictioris, onde altro non segue, che dispensati”.

La Processione notturna

Il P. Vitale è anche il primo a menzionare “la Processione, che fanno i Frati à mezza notte doppo il Mattutino” (p. 284 ss.).

1629: speciali decreti per la Verna

Il rinnovato rigore introdotto dai Riformati nella vita religiosa dovette tener conto delle condizioni particolari della Verna, del suo afflusso di pellegrini e della necessità di provvedere loro, per cui già dal 1629 vengono emanati speciali decreti (Lib. Cust. II, p. 109 ss.). Il numero dei Religiosi va gradatamente aumentando, assorbendo una gran parte dei membri dell‟intera Provincia (Giaccherini p. 399 s.).