Lettura continua della Bibbia. Il celibato di Geremia come segno

Il celibato come segno
Il profeta Geremia. Di Alexander Van Papenhoven (1669-1759) – Pubblico dominio. CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=103165491

Già con Osea il ministero di annuncio che è chiamato a svolgere entra profondamente nella vita del profeta, segnandola dolorosamente e facendo di lui un segno. Nel caso di Osea, benché la sua vicenda sia tormentosa, il segno è espressione della fedeltà del Signore al suo patto nuziale con la sposa infedele, Israele.

Adesso, con Geremia, è il celibato che viene imposto come segno – segno di morte, però.

Il celibato del profeta come segno: il testo

16 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Non prendere moglie, non aver figli né figlie in questo luogo, 3perché dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: 4Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell’aria e delle bestie della terra». 5Poiché così dice il Signore: «Non entrare in una casa dove si fa un banchetto funebre, non piangere con loro né commiserarli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace – dice il Signore – la mia benevolenza e la mia compassione.

6Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno sepolti né si farà lamento per essi; nessuno si farà incisioni né si taglierà i capelli. 7Non si spezzerà il pane all’afflitto per consolarlo del morto e non gli si darà da bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre.  8Non entrare nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere con loro, 9poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da questo luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della sposa».

Il celibato del profeta come segno: significato

La forza di questo segno negativo rappresentato da un celibato imposto si può capire solo se si entra nella cultura e nella stessa legge del popolo di Israele, che obbliga ogni individuo a sposarsi e procreare. La rinuncia alle nozze o la stessa sterilità involontaria sono un abominio, perché il primo precetto dato all’umanità è: Crescete e moltiplicatevi. Tutti, sacerdoti, profeti, notabili, gente comune, tutti sono tenuti a mettere al mondo figli.

La ragione che sta alla base di questo precetto è altissima: poiché ogni figlio che nasce è una creatura fatta ad immagine di Dio che entra nel mondo, generare figli significa aumentare le immagini di Dio su questa terra, e nessuno se ne può esimere, salvo che sia affetto da qualche patologia che glielo renda impossibile.

Un solo caso…

Si pensi che fra le centinaia, forse migliaia di rabbini citati dal Talmud nessuno fu celibe. Scelse il celibato un uomo solo, molto devoto e saggio, Simeone ben Azzai, del II secolo d.C., e proprio per questo motivo gli fu negato il titolo di rabbino. Egli, infatti, predicava che ogni uomo deve prendere moglie, ma personalmente rifiutò di farlo. Gli dicevano: Tu predichi bene, ma razzoli male! Ed egli rispondeva: Che devo fare? La mia anima è così innamorata della Torah che non ho tempo per altro. Ci pensino gli altri a mandare avanti il mondo!

In tutto l’Antico Testamento, solo il povero, dolente Geremia si vede negato anche questo diritto e dovere di sposarsi e procreare, e diviene in questo un segno: segno di morte, perché, dice nel suo oracolo, i figli e le figlie che nasceranno saranno preda della spada!

Bisognerà arrivare alla rivelazione cristiana, a quel farsi eunuchi (metaforicamente) per il Regno dei Cieli (Mt 19,12), per trovare valore positivo in una scelta di sterilità biologica in vista di una fecondità spirituale.