Briciole di storia alvernina (34). Il campanile della chiesa grande (1486-1490)… e un Beato

Chiesa grande. Il campanile. By Terragio67 – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=137369718

A partire dal 1486, alla Verna, si inizia una costruzione importante: la costruzione del campanile a torre della chiesa grande.

30 agosto 1486: Quod non fecerunt barbari…

Domenico Bartoli di Firenze demolisce il campanile antico e dà inizio alla costruzione del campanile a torre, rivestendolo con le pietre del castello del conte Orlando a Chiusi (Mariano p. 56; 113).

Nel Rinascimento si compivano con noncuranza tali vandalismi, demolendo i monumenti antichi per costruire nuovi edifici, tanto che lo scempio fatto a Roma del Colosseo fece coniare il detto: Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini (“Quel che non hanno fatto i barbari l’hanno fatto i Barberini”, cioè la famiglia di papa Urbano VIII che nel 1625 costruì il proprio palazzo con le pietre del Colosseo).

9 settembre 1486: la campana e Lorenzo il Magnifico

Una grande campana, appartenente al castello del conte Orlando a Chiusi, grazie all’intervento di Lorenzo de’ Medici (il Magnifico) viene portata alla Verna, ma, non essendo ancora compiuto il campanile, rimane appesa ad un faggio, accanto al Piazzale, per quattro anni (Mariano p. 56; Miglio p. 20; 172)  Moroni tav.

9 aprile 1487 (Pastoris aeterni): l’indulgenza delle Stigmate

Innocenzo VIII conferma l’indulgenza della Porziuncola a coloro che visitino la chiesa della Verna per la festa delle Stigmate, e la estende alla “nuova chiesa” (Ms A n. 3; CD n. 84 p. 141-144).

1487: Beato Bernardo da Mandello

La tela del 1717 raffigura il Beato Bernardo nella sua veste di questuante

Muore alla Verna, dove aveva dimorato 38 anni, il B. Bernardo da Mandello, al cui trapasso si videro luci straordinarie e si udirono canti soavissimi. Ne sono testimoni F. Tommaso infermiere e F. Piero nipote di F. Bernardo (Mariano p. 114 s.; Pulinari p. 173 ss. n. 21-24).

Il Beato Bernardo da Mandello del Lario in provincia di Como, era di nobili origini. Abbracciò la regola di S. Francesco e la praticò con la massima perfezione possibile. Sappiamo solo che fu un laico francescano e che morì nel 1487 (secondo altra versione nel 1491) alla Verna, dove era stato elemosiniere per 38 anni: per questo viene detto anche Beato Bernardo dalla Verna.

Così lo descrive il Pulinari:

Di singolare e incessante orazione, di ammirabile obbedienza, nell’ufficio di portinaio esattissimo, caritatevole, mansueto, benigno, piacevole; anche stanco pel soverchio affaticarsi nel giorno, mai tralasciava il mattutino di notte. Gesù, la Vergine coi santi Francescani venendo a lui in una luce di parradiso che rendé bella e splendente la sua faccia, gli mutarono la morte in giubilo. Nell’ora del suo beatissimo transito si udirono canti soavissimi di angeli e furono vedute lucenti fiammelle sopra il convento.

Il calendario locale lo commemora e festeggia il 2 ottobre.

1489-1490: Proseguimento e compimento del campanile

19 settembre 1489

Soldi 40 et per noi a Giovanni di Giuliano muratore del canpanile… a Giulio muratore del canpanile lire 1 soldi 16… a Giovanni da Sallunino manuale del canpanile fiorini 1… a di 23 di settembre lire sedici et soldi cinque et per noi a Bartholomeo et Paulo da Bibiena manuali del campanile per loro salario… Itema spese detto Francesco a di 18 d’ottobre soldi ventisette et per noi a Bartholomeo da Bibiena manovale al campanile (Ms C f. 70r)

1490: compiuto!

Il campanile è compiuto. È alto 24 metri. Una terza campana, del peso di 197 libbre, viene acquistata dal P. Antonio da Poppi per lire 84:

lire ottantaquatro per una campana per suonare la feria dell’Uffitio, fu libre centosettantasette a nove soldi et meço la libra… Di poi a di 6 di febraio millequatrocentonovanta la scambiamo con quello medesimo maestro a una migliore che pesò più libre venti (Ms C f. 70 v.).