Lettura continua della Bibbia. Il cammino di Gesù sul mare (6,45-56)

Il cammino di Gesù sul mare
Gesù cammina sulle acque. San Botolph, Londra. Di John Salmon, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1141139

Unito al miracolo della moltiplicazione dei pani, Marco, seguito anche da Matteo e da Giovanni, presenta la narrazione di un miracolo «strano», il cammino di Gesù sul mare.

Il cammino di Gesù sul mare

Che senso può avere questo miracolo gratuito, apparentemente inutile? Luca, infatti, lo omette, probabilmente ritenendolo poco comprensibile dai suoi destinatari di origine pagana, mentre lo narra il Vangelo secondo Giovanni, in uno dei pochi punti di convergenza con i sinottici per quanto riguarda la vita pubblica di Gesù. Questo significa che il gesto di Gesù ha un valore particolare: vediamolo.

Il mare nella S. Scrittura

Il mare è un luogo minaccioso nella S. Scrittura, il simbolo delle potenze ostili della natura e della storia. Solo Dio domina le acque, come afferma Gb 9,8: «Lui solo ha spiegato i cieli e ha calpestato la schiena del mare», come fosse un mostro ormai domato.

Gesù, calpestando le acque del mare (tecnicamente il Mare di Galilea è un lago, ma gli antichi ebrei non coglievano la differenza), si manifesta come Dio; la stessa affermazione «Ego eimi» di 6,50, tradotta nel modo più semplice con «Sono io», significa piuttosto «Io Sono», che è il nome di Dio nell’Antico Testamento.

Non si tratta, dunque, di un miracolo eccentrico e gratuito, come ci può sembrare, ma di una affermazione di divinità, che i discepoli tuttavia non comprendono ancora.

La cosa che noi stessi stentiamo a capire, invece, è perché Gesù volesse superare i discepoli, oltrepassarli. Dapprima si distacca da loro facendosi precedere sull’altra riva, mentre egli si trattiene con la folla, congedata la quale resta solo. Poi cammina verso la barca dei discepoli sul mare, vedendoli affaticati nel remare, ma li vuole oltrepassare. Essi si spaventano, perciò Gesù, invece di superare i discepoli e precederli, si fa con loro passeggero e compagno di viaggio. Dio cambia rotta per stare con loro.

Con tutto ciò essi non lo comprendono, e grande è il contrasto con la gente di Gennesareth che invece lo riconosce e si affolla intorno a lui che dà risposta al suo bisogno di salvezza (6,53-56). Il lettore è spinto, dal loro esempio, ad avvicinarsi a Gesù e a seguirlo.