Lettura continua della Bibbia. Il battesimo di Gesù (Mt 3,13-17)

Il battesimo di Gesù. Chiesa di San Basilio Magno. Di Asia – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=58208167

La predicazione di Giovanni ebbe una grande risonanza, ne parla anche lo storico Giuseppe Flavio, e lasciò seguaci che lo ritenevano il Messia. Esisteva, dunque, un problema: il battesimo di Gesù in Matteo creava imbarazzo. L’imbarazzo era dovuto al fatto che era stato Giovanni a battezzare Gesù e non viceversa. Questo serviva alla setta dei seguaci del Battista per mostrare che Giovanni era superiore a Gesù e quindi era il Messia.

Il problema viene risolto da Matteo con il dialogo in cui Gesù spiega che si deve «compiere ogni giustizia», ovvero la volontà di Dio, che è salvezza, manifestata nelle Scritture. Appartiene al piano salvifico divino che il Figlio si associ così intimamente ai peccatori da divenire in tutto e per tutto uno di loro ed assumerne la sorte fallimentare: tanto significa il mettersi in fila con essi.

Il battesimo di Gesù nel Gesù di Nazareth di Zeffirelli.

Il significato del battesimo

Il battesimo di Giovanni, corrispondente allo sprofondare nelle acque (della morte) ed a riemergerne (per la vita), ripete l’esperienza di Israele che attraversa le acque per «salire» alla terra promessa.

Al tempo stesso, prefigura la morte e la resurrezione del Cristo e in lui del cristiano: lo scendere negli abissi della morte, come ben rappresenta l’icona con cui si apre questo articolo, per risorgere attirando con sé tutta l’umanità. Non è forse un caso che la zona del battesimo si trovi nella Valle del Giordano, dove si registra, insieme al Mar Morto, la massima depressione terrestre, il luogo più profondo del mondo abitato…

Il valore del battesimo di Giovanni è solo simbolico, perché non si tratta ancora del sacramento, segno efficace che conferisce realmente la grazia che rappresenta, ma si limita ad esprimere una volontà personale di conversione.

Il senso trinitario

Giotto, Il Battesimo di Gesù

Il battesimo cristiano, vera morte al peccato e vera rinascita in Cristo, è prefigurato da quello di Giovanni, e la scena è prettamente di valenza trinitaria. La Trinità è presente mediante la voce del Padre, la persona del Figlio diletto, la discesa dello Spirito.

Tale immagine trinitaria incornicia tutto il Primo Vangelo includendolo fra la manifestazione trinitaria della scena del battesimo e la finale di Mt 28,19: «nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». La vicenda storia del Cristo e della Chiesa è totalmente inscritta nel segno della Santissima Trinità.

È facile per noi raffigurarci il Figlio nella sua natura umana, e il Padre per analogia, come un padre umano. Lo Spirito, impalpabile e invisibile per definizione, non ha figura. L’immagine della colomba serve ad evocare il movimento di discesa dall’alto dello Spirito di Dio, ma anche il suo aleggiare sulle acque, azione materna, all’atto della creazione (Gn 1,2: la parola “ruach” / spirito, in ebraico, è femminile).

Gesù non è mai senza lo Spirito Santo che è all’origine del suo concepimento, ma in questo momento della sua vita la sua discesa su di lui rappresenta l’evento della investitura messianica, come viene proclamato dalla Voce celeste. È questa, cioè, la sua investitura pubblica, posta all’inizio del suo ministero.