Icone…

Icone...

Possono non apparire belle secondo i canoni dell’arte occidentale, ma le icone sono come pagine della Bibbia presentate per immagini anziché per parole scritte. Infatti si parla di iconografia, cioè scrittura di icone, scrittura, non pittura…

Le due icone che qui presento sono state realizzate da una giovane suora slovacca, Noemi, che ha ripreso modelli iconografici antichi calandoli nella tragica attualità di oggi. Nell’icona del Cristo si può leggere infatti, in cirillico, Pace – Russia – Ucraina!

L’invocazione alla pace è rivolta al Cristo, Alfa e Omega, Ho Ón, Colui che È…

Il suo volto è “scritto” secondo le norme dell’iconografia, in cui ogni dettaglio ha un valore teologico: fronte alta simbolo di Intelligenza, chioma ordinata simbolo di Ordine e Bellezza, collo rigonfio perché pieno di Spirito Santo, dita della mano destra benedicente raggruppate a due e tre, simbolo rispettivamente della duplice natura divina e umana di Cristo e della SS. Trinità, tunica rossa simbolo dell’umanità (il coloro del sangue) e manto azzurro simbolo della divinità (il colore del cielo)…

Un’icona mariana

La prima icona, storicamente ma anche come prototipo di tutte le altre, è quella del Volto di Cristo. Le altre seguono da vicino lo stesso modello, che si tratti di Santi o di Sante, della Madonna o del Bambino Gesù. Per questo ad un primo acchito le icone possono non apparirci belle, perché non presentano i tratti apollinei cui i greci ci hanno abituati. Il Volto in realtà è uno solo, quello del Cristo, che è presente in ogni essere umano come immagine di Dio e che deve affiorare in noi lungo il nostro cammino.

Un breve video QUI

Ho detto «affiorare», e l’uso di questo verbo non è casuale. Prima di seguire per tre anni un corso di iconografia, pensavo che nel ritrarre i volti si stendesse prima il colore chiaro e poi, progressivamente, si mirasse a scurirlo aggiungendovi le ombre. È il contrario! Il primo strato è sempre un colore molto scuro, marrone, quello dell’ombra, quello della terra di cui, figli di Adamo il Terreno, siamo fatti. Poi, gradualmente, si passa a successive schiariture, di luce in luce, fino ad arrivare quasi al bianco puro. Questo processo rappresenta la nostra vita, che passa dall’ombra alla piena luce man mano che ci associamo sempre più coscientemente al Cristo lasciando che la sua immagine, il suo Volto, affiori chiaramente in noi.

Grazie a suor Noemi!

Per lei, dipingere queste due icone (messe insieme sullo stesso stendardo) è stato un onore ed anche un invito a intensificare la preghiera e l’impegno per la pace. Questo stendardo è stato realizzato sotto richiesta di un padre carmelitano che si è recato in quelle terre come pellegrino di pace, portandolo con sé. Qualcosa di più su questo viaggio QUI.