
Spesso i Vangeli apocrifi vengono presentati come i «veri» vangeli, che la Chiesa ha voluto nascondere perché svelerebbero la verità su Cristo, una verità scomoda: Gesù non era altro che un uomo.
I Vangeli e gli apocrifi
È esattamente il contrario. Sono i quattro Vangeli secondo Matteo, Marco, Luca, Giovanni, che ci fanno conoscere l’autentica umanità del Cristo, la sua amicizia, la sua fatica, la sua sofferenza, il suo essere come noi in tutto tranne che nel peccato, fino ad una vera morte, e morte di croce, e sepoltura, per giungere alla gloriosa resurrezione nella sua stessa carne umana, benché trasfigurata in una gloria ormai senza ombre.
Gli apocrifi, al contrario, ci fanno conoscere un Gesù che è solo Dio perché la sua umanità è fittizia ed egli disdegna la materia. Un Gesù che non si incarna veramente, ma prende solo l’apparenza di uomo; che non viene crocifisso, non muore e non risorge, e salva gli uomini – quelli di serie A, gli «spirituali», perché per gli altri non c’è speranza – col suo insegnamento, per via di illuminazione mentale, non col sacrificio della propria vita, con la morte di croce e la resurrezione.
Gli scopi degli apocrifi
Lo scopo della letteratura apocrifa può essere duplice:
- Soprattutto, colmare le «lacune» dei libri biblici, cioè soddisfare la curiosità di avere quelle notizie di cui i libri canonici sono molto avari (che cosa faceva Gesù da bambino? Come si chiamavano i Magi, quanti erano, chi erano? Come si chiamavano i ladroni crocifissi con Gesù? Come è avvenuta la resurrezione? Nessuno scritto canonico ci dice queste cose).
- Talvolta, fornire sostegno ad idee o tendenze particolari od ereticali.
Anche se non canonici, non ispirati e non attendibili in quanto tali, gli apocrifi danno informazioni sull’ambiente religioso e culturale del loro tempo. Possono anche essere testimoni di tradizioni che, caso per caso, possono avere una loro validità se supportate dalle asserzioni dei Padri o dalla liturgia: ad esempio, i nomi dei genitori di Maria, la sua nascita e presentazione al tempio, la sua Dormitio. Alcuni testi liturgici sono presi da apocrifi, come il Requiem aeternam da IV Esdra 2,34 s. Persino la Lettera – canonica – di Giuda cita due volte gli apocrifi (v. 9: L’Assunzione di Mosè; v. 14: Enoc). In fondo, «anche un orologio rotto ha ragione due volte al giorno»…
Principali Vangeli apocrifi
VANGELI DELL’INFANZIA
I vangeli dell’infanzia illustrano i dettagli relativi alla vita nascosta di Gesù, soprattutto la sua infanzia, ignoti in quanto taciuti dai vangeli canonici. Presentano un carattere miracolistico persino magico-fiabesco. Ricordiamo il Protovangelo di Giacomo, della metà del II secolo, che racconta i fatti miracolosi della nascita di Maria e di Gesù, e il Vangelo dell’Infanzia di Tommaso, che riporta vari miracoli compiuti da Gesù fra i 5 e i 12 anni, quando ancora, come un Superman fanciullo, sembra non saper padroneggiare la propria potenza.
VANGELI DELLA PASSIONE, MORTE E RESURREZIONE
Come vangeli della passione, morte e resurrezione ricordiamo quello di Gamaliele e quello di Nicodemo, entrambi del IV secolo.
VANGELI DELLA VITA PUBBLICA
Questi non sono vangeli narrativi, ma raccolte di detti del Signore, a carattere gnostico, quindi non sono neppure scritti cristiani. Presentano un Gesù che è Dio ma non vero uomo; non si è incarnato veramente ma ha preso le apparenze umane; non muore sulla croce (al suo posto, secondo Basilide, viene crocifisso il Cireneo) e nemmeno risorge. La sua azione salvifica è quella di illuminare le menti degli uomini spirituali (di serie A) portandole alla luce. Ricordiamo il Vangelo copto di Tommaso, del IV secolo, il Vangelo di Filippo (III secolo), il Vangelo di Giuda (II secolo).