Lettura continua della Bibbia. Il simbolismo dei salmi

I Salmi: il simbolismo
Una figura di orante (in questo caso Noè) nell’arte delle catacombe. Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4147336

I Salmi: il simbolismo presente in essi sfrutta tutte le possibilità letterarie del linguaggio dell’epoca. Non solo vi troviamo immagini simboliche, prese dal mondo naturale e dall’esperienza umana, ma la stessa postura del corpo ha un valore paradigmatico.

I Salmi: il simbolismo della postura

Ravasi (Il libro dei salmi vol. I, EDB, p. 30-34) propone, per la lettura dei salmi, la tesi di G. Durand (contenuta in Les structures anthropologiques de l’imaginaire, Paris 1969, p. 61 ss., e in L’immaginazione simbolica (Roma 1977): «esiste una stretta concomitanza tra i gesti del corpo e le rappresentazioni simboliche».

Poiché anche il corpo partecipa alla preghiera, diverse sono le posture dell’orante proteso verso Dio, prostrato sulla terra, tranquillo nell’intimità della famiglia, esultante nella gloria del Creato.

La linea verticale ascensionale: la postura eretta

La prima categoria di postura del corpo è la linea eretta, verticale (ascensionale o discensionale), l’uomo in piedi, atteggiamento collegato al simbolo dello scettro, al monte, al tempio sul monte, allo ‘El ‘Eljôn (Dio Altissimo), allo ’El Shaddaj (Dio delle montagne). È la linea verticale – teologica, rivolta al cielo o al monte santo, collegata alla simbologia della luce, del fuoco, del tuono, della pioggia. Dalla sua trascendenza, questo Dio inaccessibile discende come un possente guerriero, un eroe, a salvare il suo popolo, e si presenta con i sentimenti dell’uomo (ira, gioia, pentimento, amore) e con le immagini della persona umana: braccio, volto, mano, occhio, orecchio, persino le viscere dell’amore materno. Questo antropomorfismo, chiaramente iconico, rende Dio accessibile all’uomo proteso verso di Lui.

La linea orizzontale antropologica: l’uomo seduto

La seconda componente è quella orizzontale – antropologica, l’uomo seduto in segno di raccoglimento, di intimità. Lo stesso verbo JaSHaB indica sia l’azione di sedere che l’azione di abitare, dimorare, quindi un atteggiamento di stabilità e di comunione, legato ai simboli della casa e del tempio come casa e come rifugio materno, del riposo, del nutrimento, della ricchezza. È la linea orizzontale – antropologica, che lega l’uomo alla vita familiare e relazionale.

La linea orizzontale cosmologica: l’uomo in cammino

La terza componente è quella orizzontale – cosmologica, dinamica e temporale, l’uomo in cammino. Il termine derek = via compare circa 60 volte nei salmi come simbolo di esistenza, di destino. Un movimento spaziale è l’ascensione al tempio, un movimento temporale è il recupero dell’uomo nella sfera dell’eterno in quanto Dio è Signore del tempo, della vita.

La linea verticale infernale: l’uomo prostrato

Possiamo aggiungere alle linee individuate da Ravasi una quarta linea, verticale — infernale,  l’uomo prostrato verso  lo  sheol, chiamato nel Salterio con una trentina di  vocaboli  simbolici  diversi (fossa, silenzio, polvere, morte, abisso, acque devastatrici) e collegato con immagini belliche (guerra, frecce, spada, assedio), venatorie (inseguimento, cattura, trappola, rete, preda), zoomorfe (leone, cane, bufalo, denti, fauci), somatiche (malattia, consunzione, piaghe, arsura).

Simboli naturali

Foto di Bicanski da Pixnio 

In generale,  per  leggere  il mistero di  Dio si  usa l’esperienza umana  (antropomorfismo),  per leggere  il mistero dell’uomo si usa il simbolismo animale, zoomorfo: in positivo, l’anelito della cerva (Sal 42,2), l’amore della rondine per il nido (Sal 84,2), l’ombra materna delle ali (Sal 36,8 s.); in negativo, la stolidità dell’ippo­potamo (Sal 73,22), la solitudine del gufo e del pellicano (Sal 102,7). 

Altre immagini sono prese dal mondo vegetale: il rigoglio della  palma e del cedro (Sal 92,13 ss.), l’intimità familiare suggerita dall’olivo e dalla vite (Sal 128,3), la gioia espressa dall’olio della consacrazione sacerdotale (Sal 133,2).

Altre ancora vengono dai fenomeni e dagli ambienti naturali: l’acqua come fonte di vita, le grandi acque minacciose, la rupe, il sole… oppure dal mondo umano della guerra e della caccia (spade, frecce, trappole…) o della famiglia (il bambino in braccio a sua madre)…

Un articolo sui Salmi come specchio dell’anima QUI.