La Chiesa cattolica greco-ucraina: I Sacramenti dell’Iniziazione cristiana

I Sacramenti ai neonati

Nell’incontro tenuto a Piombino nella parrocchia dell’Immacolata, padre Stephan ha parlato delle differenze di impostazione nell’amministrazione dei Sacramenti nel rito bizantino rispetto al rito latino. In particolare, una vistosa differenza consiste nel conferimento dei tre Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, Battesimo, Cresima ed Eucaristia, ai neonati. Una prassi antica che anch’io ritengo molto importante e meritevole di riflessione.

Padre Stephan: perché i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana vengono dati ai neonati

Battesimo in Ucraina. Di Ukra.Inka.Roz – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=129311611

«Soprattutto vorrei spiegare perché questo è legittimo. Perché il battesimo si dà ovviamente al bambino appena nato; fino a 7 anni di vita il bambino non può comprendere tutto quello che fa e non ha tutta la piena responsabilità di tutte le sue azioni. Teoricamente non può commettere peccato perché il peccato è un atto di violare la legge di Dio consapevolmente e volontariamente, e questo il bambino non può farlo. Questo vuol dire che può ricevere la Comunione, perché nel Battesimo il peccato originale è stato cancellato e non ha peccati personali.

Noi conserviamo questa tradizione di amministrare tutti i tre Sacramenti dell’Iniziazione cristiana insieme e il nostro motivo più grande è questo: ogni papà e ogni madre cerca sempre di dare la cosa migliore ai suoi bambini sin dall’inizio. Migliore cibo, migliore protezione, migliori vestiti; quando è inverno deve essere caldo nella camera, eccetera. Ovviamente e con la stessa logica nella nostra tradizione ci si comporta verso le cose spirituali, soprattutto.

Se io sono credente, se io capisco che tutti questi Sacramenti sono un grande profitto per la persona, voglio che il mio bambino riceva tutta questa Grazia subito. Visto che è consentito glieli do subito. C’è anche una bella sentenza che dice: quando nasce, un bambino vuole respirare e vuole mangiare, vero? Bisogna respirare e mangiare subito, non c’è da aspettare, il bambino deve farlo subito appena nato. Ciò vale anche nel mondo spirituale. Quando un bambino entra nel mondo spirituale, nel mondo cristiano, vuole subito respirare il dono dello Spirito Santo e mangiare, nutrirsi dell’Eucarista. È questo il significato teologico del conferimento ai bambini piccoli della Cresima e dell’Eucaristia. Il bambino è santo in questo momento ed è certo che può prendere la Comunione. Il Battesimo ci dà la possibilità di assumere tutti gli altri Sacramenti.

La Comunione del neonato

Il bambino viene battezzato nelle prime settimane di vita e l’Eucaristia gli viene data bagnando con il vino, cioè con il Sangue di Cristo, un cucchiaino. Se non ci sono rischi, si può dare la piena Comunione anche con il Corpo di Cristo. Una goccetta di Sangue di Cristo è già la comunione perché Cristo è in ogni piccolissima parte sia di Sangue sia di Corpo di Cristo. Così si dà la possibilità già ai bambini anche piccolissimi di respirare subito lo Spirito Santo con la Cresima e di prendere la Comunione e nutrirsi di Cristo subito, visto che ne hanno il diritto. Questa Comunione agisce: Gesù non può non agire nel cuore della persona, e io vedo che agisce misticamente. Non posso spiegare come, però vedo i frutti di questo agire di Cristo.

La Prima Comunione Solenne

Il bambino piccolo non può fare peccato ed è stato liberato dal peccato originale nel battesimo, perciò può prendere la Comunione. Dopo i 7 anni no: già ci vuole la preparazione per la Prima Comunione – lo sottolineo – Solenne. Noi la chiamiamo così visto che già è stata fatta la Prima Comunione insieme al Battesimo.

Allora, dopo i 7 anni facciamo la Prima Comunione Solenne. Quando il bambino ha già compiuto 7 anni il prete non gli dà la Comunione finché non si prepara, anche con la prima confessione. I bambini fanno la catechesi, studiano che cosa è la fede, studiano le preghiere, studiano il significato dei diversi Sacramenti soprattutto confessione e Comunione, e poi fanno la prima confessione e successivamente la Prima Comunione Solenne con tutta la comprensione di quello che succede».

La Comunione dei bambini piccoli

I Sacramentii ai neonati

Ora, io faccio una riflessione da madre e da nonna. Alla Messa in rito orientale anche i piccini vanno a fare la comunione, anche bambini di 3 anni. È una cosa molto bella che anche i bambini si nutrano alla Mensa eucaristica. Nella Chiesa latina diamo ai neonati solo il battesimo e poi, dopo otto anni, proponiamo il catechismo, una catechesi adatta all’età che però viene in genere fraintesa dai genitori intendendola solo come preparazione alla Comunione, preparazione alla Cresima, mentre invece dovrebbe essere una formazione spirituale del bambino, del ragazzo. Non dovrebbe essere esclusivamente mirata alla recezione del Sacramento, dopo la quale spesso se ne vanno. Per 4 anni fra gli 8 e i 12 anni i bambini fanno questo corso (è un corso per molti, anche se non dovrebbe essere così) mirato solo a questo scopo, tanto è vero che dopo poco spariscono.

Invece, se c’è una famiglia che li accompagna in questa crescita, se i genitori li portano all’altare con sé e li nutrono con l’Eucaristia, i bambini hanno la possibilità di crescere dentro i Sacramenti come fanno per la vita fisica…

I Sacramenti: pastorale basata sulla psicologia o sulla teologia?

Questo, ovviamente, se crediamo che i Sacramenti abbiano efficacia, che agiscano spiritualmente dentro la persona anche al di là di una sua specifica consapevolezza, così come il cibo ci nutre anche se non sappiamo come. Se consideriamo i Sacramenti solo come tappe di una crescita psicologica e sociale, allora è giusto attendere le varie fasi dello sviluppo umano. Ma se crediamo che vi sia un’Azione spirituale interiore non dipendente solo dalla crescita psicologica, allora dovremmo rivedere qualcosa. Lo dice lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica (1308):

«Se talvolta si parla della Confermazione come del “sacramento della maturità cristiana”, non si deve tuttavia confondere l’età adulta della fede con l’età adulta della crescita naturale, e neppure dimenticare che la grazia del Battesimo è una grazia di elezione gratuita e immeritata, che non ha bisogno di una “ratifica” per diventare effettiva».

È con la svolta costantiniana e la cristianizzazione dell’impero che fu incrementata la prassi del battesimo dei bambini, e si verificò la separazione dei tre Sacramenti dell’Iniziazione cristiana e il loro differimento in momenti diversi nel tempo. Ma se si tornasse a riflettere sulla storia? Perché non rileggere, anche nella Chiesa latina, la pastorale dei Sacramenti reimparando dalla saggezza della Chiesa antica?