
Abbiamo detto che gli elettori costituenti il Collegio del Conclave 2025 sono in teoria 135, in pratica 132 a causa di tre ritiri. I non elettori sono 117 cardinali che hanno superato il limite di 80 anni. Ma chi sono, e quanti sono, i papabili?
In teoria, potrebbe venire eletta Papa ogni persona che possa essere consacrata vescovo immediatamente. E i requisiti per divenire vescovo, a parte quelli di carattere personale come la santità della vita, la formazione teologica e l’attitudine pastorale, sono solo tre:
- Essere battezzati
- Essere maschi
- Essere celibi.
Questo vale anche per la Chiesa ortodossa, in cui l’uomo sposato può essere ordinato sacerdote ma non vescovo. Per la consacrazione episcopale occorre essere celibi, per cui spesso i vescovi vengono scelti fra i monaci.
Allora, sempre in teoria, su oltre un miliardo e 400 milioni di cattolici nel mondo, togliendo i minorenni, le donne e i coniugati, resta sempre una bella fetta di… papabili.
Un po’ di storia: i papabili di altri secoli
In pratica, invece, è qualche secolo che non viene fatto Papa qualcuno al di fuori del Collegio dei Cardinali.
L’ultimo Papa non cardinale fu Urbano VI nel 1378. Le circostanze furono particolari. Era arcivescovo di Bari, quando fu eletto Papa dopo la parentesi avignonese e il ritorno della sede pontificia a Roma, dove il popolo invocava a gran voce un Papa italiano: gli ultimi sette, infatti, erano stati tutti francesi, ad Avignone.
Fino a Gregorio XVI, invece, poté accadere che l’eletto, pur cardinale, non fosse nemmeno vescovo. Gregorio XVI, infatti, abate camaldolese, era semplice prete quando fu creato cardinale; divenne Papa nel 1831 dopo 51 giorni di Conclave. Innocenzo III era uno stimato giurista, e cardinale diacono, quando fu eletto Papa nel 1198. Anche Giovanni de’ Medici, figlio del Magnifico, quando nel 1513 salì al soglio pontificio col nome di Leone X, non era neppure prete, pur essendo cardinale: era semplice diacono. Aveva ricevuto la tonsura a sette anni, avviato alla carriera ecclesiastica, e a 14 era già cardinale, pur con la proibizione di vestire le insegne cardinalizie per tre anni ancora. Che tempi…
Papi che non appartenevano al clero
Comunque, dopo il 1378, non è più accaduto che il Conclave abbia eletto un Papa che non appartenesse al Collegio cardinalizio. Ma in precedenza vi furono anche Papi che non appartenevano al clero. Leone VIII era un laico, protoscriniario ovvero capo della Cancelleria del Laterano, quando fu eletto Papa nel 963. Anche Giovanni XIX, fratello del Papa precedente Benedetto VIII, era un laico al momento dell’elezione avvenuta nel 1024 per motivi politici. Ricevette a tempo di record tutti gli ordini sacri fino all’ordinazione episcopale. Benedetto IX salì al soglio pontificio da giovanissimo, probabilmente da laico, e fu Papa in tre momenti distinti tra il 1032 e il 1048. Fu eletto, fu deposto, ritornò, vendette il papato, e tornò ancora… Non che questi ultimi due siano esempi edificanti!
Il Collegio cardinalizio
Può meravigliare, ma il collegio cardinalizio non nasce come assemblea di vescovi coadiutori del Papa. Nasce invece, dal V secolo, come insieme di collaboratori del Papa costituiti da 7 diaconi e 25 sacerdoti della diocesi di Roma e dai 7 vescovi delle diocesi suburbicarie, attigue a Roma. Nicolò II nel 1059 riservò l’elezione del Papa ai soli cardinali vescovi. Alessandro III nel 1179 la estese a tutto il collegio cardinalizio che però comprendeva anche preti e diaconi. I diaconi ad esempio svolgevano importanti incarichi amministrativi e diplomatici. Da quel momento, solo i cardinali furono gli elettori del Papa.
Pio IX nominò i primi cardinali non europei, uno guatemalteco e uno statunitense. Nel 1918, con il Codice di Diritto Canonico, divenne obbligatorio che i cardinali fossero almeno sacerdoti; nel 1962 Giovanni XXIII decretò che fossero tutti vescovi.
Quindi, è dal 1389 che il Papa viene sempre eletto all’interno del Collegio cardinalizio, anche se non sempre la scelta, nei secoli passati, è caduta su un vescovo. Sarebbe quindi del tutto inedito, in tempi moderni, che venisse indicato come successore di Pietro, votato, e poi eletto, un vescovo, un sacerdote, o addirittura un laico. Potrebbe accadere se vi fosse, nella società attuale, una figura di cristiano di segno profetico, come avrebbe potuto essere don Oreste Benzi, ad esempio; come fu per Pietro di Morrone, chiamato ad essere Celestino V. Ma probabilmente ne farebbero un disgraziato, come fu per Celestino V…