Professione: detective. Religione: cattolico romano

I misteri di Murdoch
I personaggi principali. Per uno sguardo alla serie tv https://www.tv2000.it/?wysija-page=1&controller=email&action=view&email_id=203&wysijap=subscriptions&user_id=80251

È nuovamente in onda, sul canale 38 «Giallo», la serie tv «I misteri di Murdoch» (dove «mystery» sta ad indicare il genere letterario giallo).

Una volta tanto, vedendo un investigatore cattolico sulla scena del crimine letteraria o televisiva, non ci imbattiamo nel solito sacerdote (da padre Brown a don Matteo, tormento rispettivamente degli ispettori di polizia e dei capitani dei carabinieri) o nella suora (da sorella Ursula a suor Steve di padre Dowling), nel frate o nel monaco (dall’eccelso Guglielmo da Baskerville all’erborista fratello Cadfael), ma in un professionista, William Murdoch, detective della Stazione 4 del corpo di polizia di Toronto, Canada, al tempo della regina Vittoria.

Un laico, quindi: ma che sia cattolico è subito evidente perché immancabilmente, avvicinandosi alla vittima dell’omicidio, si fa il segno della croce, e gli serve un bel coraggio in una città protestante, puritana e massonica di fine Ottocento, dove i cattolici sono tutt’al più tollerati e forse ritenuti utili se sono capaci, ma non possono assolutamente fare carriera ed ottenere posti di comando.

Un Murdoch cartaceo e un Murdoch televisivo

Però, un momento: i William Murdoch sono due, uno cartaceo dovuto alla penna di Maureen Jennings ed uno televisivo nato dal primo per opera della stessa autrice – sceneggiatrice ma come un lavoro di restyling o di rivisitazione. Il primo Murdoch, nato letterariamente nel 1997 con una vicenda che sarà sviluppata in sette romanzi tutti dal titolo originario shakespeariano (irriconoscibile nella traduzione italiana), è un detective molto abile e coscienzioso che viene a capo delle trame più complicate grazie alla costanza e minuziosità dell’indagine; è baffuto e corpulento e non presenta una cultura particolarmente sviluppata. Fedele al cattolicesimo in un ambiente ostile, nutre però sempre maggiori dubbi di fede, e benché arrivi ai 35 anni senza conoscere donna, dopo si rifà ampiamente del tempo perduto, fino a giungere, ma solo molto dopo, a giuste nozze.

L’ultimo di questi sette romanzi viene pubblicato nel 2007, e nel 2008 ne nasce una serie televisiva di ben 266 episodi tuttora in produzione. Si accantona un Murdoch, quindi, e ne nasce un altro, non proprio lo stesso. Cattolico, sì; coscienzioso, sì; timido con le donne, anche; amante della bicicletta in entrambe le versioni; con una storia familiare travagliata alle spalle, pure; ma il Murdoch televisivo ha qualche marcia in più.

I Misteri di Murdoch: il protagonista della serie tv

Distinto e compassato, razionale e sofisticato nel pensiero perché educato dai gesuiti, rigido nei modi formali come nell’osservanza dei principi morali, il Murdoch televisivo, interpretato benissimo da Yannick Bisson, non solo è una specie di casto Giuseppe post litteram, ma è anche un genio della scienza e della tecnica nell’investigazione criminale.

Studia impronte digitali, prove balistiche, radiografie (tecniche allora appena agli esordi), analisi chimiche, dissezioni, tutto quanto la scienza poteva fornire come contributo oltre cento anni fa, ma non solo: il detective stesso perfeziona le invenzioni della sua epoca e ne predispone di nuove precorrendo i tempi, come fa con la macchina della verità, le fototrappole e il sonar. Alla sua passione per la scienza e la tecnica corrisponde una mente del tutto logica dedita alla ricerca della verità ad ogni costo.

Un episodio (il primo della serie) QUI. Spoiler: se vi preoccupate per la sorte del cane, non temete: non sarà lui la vittima. Un “canicidio”, a quell’epoca, non sarebbe stato oggetto di indagine.

Personaggi a confronto

Insomma, il Murdoch televisivo sembra una specie di sublimazione della versione cartacea, e questo processo di raffinamento si riscontra anche negli altri personaggi che lo affiancano. L’agente George Crabtree nei romanzi è un omone carico di figli, mentre nella serie tv diviene un giovanotto dall’aspetto di ragazzino all’impacciata ricerca di un’anima gemella; l’ispettore Brackenreid, che nei romanzi è un rozzo imbecille con pochi sprazzi di lucidità, in tv si riscatta mantenendo modi burberi e maneschi che però nascondono un cuore generoso e una morale integerrima; la dottoressa Hogden, abbastanza ben delineata come donna di polso in un romanzo della serie letteraria, nel telefilm accentua le sue caratteristiche di disinibizione e di femminismo ma anche la propria vulnerabilità.

I Misteri di Murdoch: le tematiche

Il tono dei romanzi è molto crudo e fa emergere una tematica fondamentale, l’ingiustizia sociale delle condizioni miserabili del sottoproletariato in una società ipocrita che si ammanta di perbenismo e nasconde il marcio che coltiva in seno. Questo aspetto nella reinterpretazione televisiva viene a sfumare e a sparire, per accentuare invece i progressi tecnici e le rivendicazioni femminili. Non sappiamo però ancora come andrà a finire, perché, delle 17 stagioni finora prodotte, solo 11 sono state trasmesse in Italia.

Sul versante letterario, poi, dopo 10 anni di assenza, la scrittrice è tornata nel 2017 con un romanzo, ambientato nel 1917, quindi con un salto temporale di 17 anni dalla conclusione dei primi sette romanzi, non ancora pubblicato in italiano, quindi, chi sa…

Personaggi storici

Altro aspetto vistoso ed accattivante della serie tv è la presenza, in molti episodi, di personaggi storici che in qualche modo interferiscono con le indagini, le aiutano o le ostacolano, come scienziati (Edison, A.G. Bell, Marconi, Einstein, Marie Curie), scrittori (Arthur Conan Doyle, Jack London, H.G. Wells, Mark Twain, H.P. Lovecraft), protagonisti della scena politica (il principe Alfred, un giovane Winston Churchill, Theodore Roosevelt) e dello spettacolo (Buffalo Bill, Houdini, Charlie Chaplin…). La serie tv, per chi ama il genere, è tutta da vedere. I romanzi sono da leggere.