I bambini incontrano il Papa

Aspettando l’inizio…

I bambini dal Papa. Sono venuti in circa 50.000, bambini con i loro accompagnatori, da papa Francesco. Lo hanno incontrato a Roma allo Stadio Olimpico, provenendo da tutto il mondo: non proprio da tutti i Paesi, ma da molti sì, per la precisione centouno tra cui Afghanistan, Cina, Iraq, Siria, Ucraina e Palestina.

Siamo ormai abituati alle Giornate Mondiali della Gioventù, iniziate nel 1985, ma per i bambini questa è stata la prima edizione di una Giornata pensata tutta per loro, fortemente voluta da papa Francesco.

Il coro dei bambini diretto da Marco Frisina QUI.

 All’evento, condotto da Carlo Conti, hanno partecipato anche personaggi del mondo dello spettacolo – da Lino Banfi, “Nonno d’Italia” e coetaneo del S. Padre (classe 1936!), ad un commosso Renato Zero (La vita è un dono, La pace sia con te, I migliori anni della nostra vita) fino ad Al Bano con alcuni dei suoi successi (Nel sole, Felicità…), tutti, per una volta, non su un palcoscenico ma sul piano stradale, all’altezza della gente. Significativo anche questo.

Ho letto critiche preventive, da parte di tradizionalisti, a questo tipo di manifestazione: “Se a Gesù si preferisce il Paese dei Balocchi… e non il Signore e la vita buona, nuova, rinnovata che nasce dall’incontro con Lui”. Ma non vi viene in mente che oggi abbiamo estremo bisogno di pre – evangelizzazione? Che l’attrattiva del Signore passa anche – e talvolta soltanto – dalla contestualizzazione in un mondo che può anche non piacerci, ma che è un dato di fatto?

A parte il fatto, francamente, che veder la macchina del Papa fare il giro dello stadio al canto di Quarantaquattro gatti in fila per sei… o del Valzer del Moscerino… mi è sembrato abbastanza ridicolo.

I bambini dal Papa

«La pace sempre è possibile», ha detto il Papa ai bambini. «Ci siamo radunati qui allo Stadio Olimpico per dare il “calcio d’inizio” a un movimento di bambini e bambine che vogliono costruire un mondo di pace, dove siamo tutti fratelli, un mondo che ha un futuro, perché vogliamo prenderci cura dell’ambiente che ci circonda. 

La scuola delle Clarisse Missionarie del SS. Sacramento di Civita Castellana

So che siete tristi per le guerre. I bambini vogliono costruire un mondo di pace dove siamo tutti fratelli, un mondo che ha un futuro. Oggi ho ricevuto bambini fuggiti dall’Ucraina che avevano tanto dolore per la guerra, alcuni di loro erano feriti. So che siete addolorati perché molti vostri compagni non possono andare a scuola, sono realtà che anch’io porto nel cuore e prego per loro…

Punti di vista: quello della scuola di Civita Castellana… con suor Sabrina al centro

Preghiamo per i bambini che non possono andare a scuola, che soffrono la guerra, per i bambini che non hanno da mangiare, per i bambini che sono malati e nessuno li cura». 

Un discorso semplice, dritto al cuore. Un’esperienza che i bambini partecipanti hanno portato a casa e che rimarrà impressa fortemente nella loro vita.

Il video dell’intero incontro qui: