
Hai riscattato la mia vita! Il tono della Lamentazione torna ad essende individuale, e la preghiera dell’orante si apre alla speranza.
Tempo di guerra. Cinquantasettesimo giorno

La Russia ha detto di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace di «penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura». Putin ha affermato che il nuovo missile darà garanzie di sicurezza alla Russia «contro le attuali minacce» e «farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia».
Kharkiv, seconda città dell’Ucraina, è sotto intensi bombardamenti da parte delle forze russe. In città sono rimaste circa un milione di persone, mentre circa il 30% della popolazione, soprattutto donne, bambini e anziani, è stato evacuato.
Kiev fa sapere che l’esercito russo nelle ultime 24 ore non è riuscito ad avanzare sia nella regione di Lugansk che in direzione di Gulyai Pole, nella provincia di Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud orientale.
Secondo il Comando operativo meridionale ucraino, Mosca il 27 aprile terrà nella città di Kherson uno pseudo – referendum, consistente in una «messa in scena con falsi risultati del sondaggio popolare a favore dell’occupazione che sarebbero «già noti».
Mariupol
Ieri è continuata l’offensiva russa contro l’acciaieria Azovstal a Mariupol: carri armati, mezzi corazzati e fanteria, attacchi aerei e artiglieria. «I difensori della città riescono a difendersi», sottolinea Palamar, comandante del battaglione Azov.
Nessuno, né militari né civili, ha utilizzato il corridoio umanitario aperto ieri per le evacuazioni dall’acciaieria di Mariupol, ultimo bastione della resistenza ucraina nella città portuale. Lo riferiva il Centro di Controllo Nazionale della Difesa russa. Secondo il governo ucraino, soltanto un piccolo convoglio di quattro autobus con a bordo decine di civili ha lasciato Mariupol, in direzione di Zaporizhzhia. Ci sono duecento persone che aspettano di lasciare Mariupol, la città portuale assediata nel sud dell’Ucraina, ma nessun autobus è ancora arrivato oggi. Il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko ha detto che ieri 80 persone sono riuscite a lasciare la città, mentre sono 100mila i cittadini rimasti. I civili presenti nell’acciaieria Azovstal sono fra le 300 e 1000 persone. Oggi, in ogni caso, non è possibile portare via i civili dall’impianto.
Vittoria anticipata
Da parte sua, Putin ha affermato che «la liberazione di Mariupol è un successo». È lì che le forze russe organizzeranno una grande parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra l’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. «Avverrà senza alcun dubbio. La popolazione di Mariupol aspetta questo evento», ha detto ai giornalisti il vicesindaco nominato dai russi, Viktoria Kalachova.
Ore 9,10. Incredibile! Putin ferma l’assalto all’acciaieria di Mariupol
Putin ha ordinato al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu di fermare l’assalto all’impianto metallurgico Azovstal. «Considero inopportuno il proposto assalto alla zona industriale. Ordino che venga annullato. In questo caso, dobbiamo pensarci. Voglio dire, dobbiamo sempre pensarci, ma soprattutto in questo caso, dobbiamo pensare a preservare la vita e salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c’è bisogno di addentrarci in quelle catacombe e strisciare sottoterra, sotto quelle strutture industriali. Blocca questa zona industriale in modo che nemmeno una mosca possa entrare o uscire», Circa 2mila soldati ucraini sono ancora asserragliati dentro il centro siderurgico. Putin ha spiegato l’annullamento dell’assalto all’Azovstal con la volontà di salvare le vite dei soldati russi; e ha assicurato che garantirà la vita e un trattamento dignitoso ai soldati ucraini che si arrendono.
10.50
Vice premier ucraina Iryna Vereschuk: «Chiediamo ai russi un corridoio umanitario urgente dallo stabilimento Azovstal di Mariupol. Ora ci sono circa mille civili e 500 soldati feriti. Devono essere tutti evacuati da Azovstal oggi. Invito i leader mondiali e la comunità internazionale a concentrare i loro sforzi su Azovstal ora. Ora questo è un punto chiave e un momento chiave per lo sforzo umanitario!».
17.20. Ultim’ora: l’attacco
Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, ha affermato che l’area dell’Azovstal sarebbe stata «bombardata in questo momento, nonostante il fatto che Putin abbia detto che avrebbe annullato l’assalto all’impianto».
Comunità internazionale
La Russia chiude i consolati generali lettoni a San Pietroburgo e Pskov, e quelli di Estonia e Lituania a San Pietroburgo. I capi e gli altri funzionari dei consolati estoni e lettoni sono dichiarate «persone non gradite».
Profughi
Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: al momento gli studenti ucraini nelle scuole italiane sono 16.045. Di questi, 7.615 sono presenti nelle scuole primarie e il 90% hanno tra i 3 e i 13 anni. In generale l’entrata dei profughi ucraini in Italia «ha seguito una tendenza diversa rispetto agli altri profughi perché la maggior parte di questi si è recata presso famiglie, le cosiddette badanti, che sono diventate il punto di riferimento per l’accoglienza. I bimbi più piccoli stanno presso le famiglie e molti dei più grandi in parte non vanno a scuola perché in Ucraina l’obbligo scolastico è fino a 14 anni. Ma è bene ricordare che l’impostazione delle autorità ucraine prevede il ritorno di questi bambini in Ucraina per finire la loro formazione scolastica».
Hai riscattato la mia vita

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Il tono della Lamentazione torna ad essere individuale. L’orante non si è stancato di gridare al Signore, ed il Signore ha udito il grido, si è fatto vicino, ha rassicurato chi si è rivolto a lui.
I motivi della caccia, della fossa, delle acque che giungono a ricoprire il capo, sono immagini classiche nei salmi per esprimere un gravissimo pericolo o una gravissima sofferenza. Ma questa volta l’immagine che prevale è quella del Signore che ascolta, che si avvicina, che rassicura: Non temere! Dal profondo della sua sofferenza, l’orante sa di essere stato udito. Il Signore è il Go’el di chi si appella a lui. Con questo nome, che si può tradurre Redentore, si indica la figura del parente più prossimo che paga di persona per riscattare chi è caduto in schiavitù.
Si moltiplicano a questo punto le menzioni delle azioni divine, di quelle azioni che sembravano scomparse per sempre: hai visto, hai udito, hai difeso, hai riscattato… La Lamentazione si conclude con l’invocazione del divino castigo sui nemici che hanno complottato contro l’oppresso e lo hanno umiliato e dileggiato. Per stonata che ci possa sembrare questa richiesta di giustizia, essa è comunque affidata a Dio e non intentata come atto di giustizia personale. Infatti, l’ultima parola della Lamentazione è Jhwh, il Nome santo di Dio, che tutto governa e nelle cui mani tutto si rimette.
Hai riscattato la mia vita
Immagini di morte
52 Quelli che mi sono nemici senza motivo
mi hanno dato la caccia come a un uccello.
53 Hanno voluto annientare la mia vita nella fossa,
mi hanno gettato pietre addosso.
54 Le acque salivano fin sopra il mio capo;
io dicevo: «È finita per me!».
Non temere!
55 Io ho invocato il tuo nome,
o Signore,
dal fondo della fossa;
56 tu hai udito la mia voce;
non chiudere l’orecchio al mio sospiro, al mio grido!
57 Nel giorno che io ti ho invocato ti sei avvicinato;
tu hai detto: «Non temere!»
58 O Signore, tu hai difeso la mia causa,
tu hai redento la mia vita.
I nemici non vinceranno
59 O Signore, tu vedi il torto che mi è fatto,
giudica tu la mia causa!
60 Tu vedi tutto il loro rancore,
tutte le loro macchinazioni contro di me.
61 Tu odi i loro insulti, Signore,
tutte le loro macchinazioni contro di me,
62 il linguaggio dei miei avversari e ciò
che meditano contro di me tutto il giorno!
63 Guarda! quando si siedono, quando si alzano,
io sono la loro canzone.
64 Tu li retribuirai, Signore,
secondo l’opera delle loro mani.
65 Darai loro indurimento di cuore,
la tua maledizione.
66 Li inseguirai nella tua ira, e li sterminerai
sotto i cieli del Signore.