Guerra: terzo mese. Speriamo che la Pasqua, che oggi si celebra in Russia ed in Ucraina secondo il calendario orientale, tocchi il cuore degli uomini. Ma questa Pasqua è funestata dai bombardamenti.
Tempo di guerra: Cinquantanovesimo giorno
VERSO LA PASQUA
Zelensky diceva la sera del 58° giorno: «Volge al termine il 58° giorno della nostra difesa; si conclude il Venerdì Santo, uno dei giorni più tristi dell’anno per i cristiani. Il giorno in cui la morte sembra aver vinto. Ma noi speriamo in una risurrezione, crediamo nella vittoria della vita sulla morte, e preghiamo che la morte perda».
«Per la sicurezza dei cittadini e per prevenire possibili provocazioni nella notte di Pasqua, ovvero da sabato 23 aprile a domenica 24, il coprifuoco a Kiev e nella regione sarà dalle 23 di sabato alle 5 del mattino di domenica. I servizi di culto si svolgeranno online di notte» (sindaco di Kiev Vitali Klitscho.
UNA SITUAZIONE DI STALLO?
Amministrazione militare regionale di Kharkiv: l’esercito ucraino ha riconquistato tre località occupate dai russi nella zona di Kharkiv. Durante il giorno sono proseguiti feroci combattimenti.
Intelligence britannica: «L’intenzione dichiarata del Segretario alla Difesa Shoigu di introdurre nuovi metodi di guerra è una tacita ammissione che l’avanzata russa non sta andando come previsto. Di conseguenza, è probabile che le forze russe continueranno a essere frustrate dall’incapacità di superare rapidamente le difese ucraine. Nonostante la loro asserita conquista di Mariupol, continuano pesanti combattimenti, frustrando i tentativi russi di conquistare la città e rallentando così ulteriormente i loro auspicati progressi nel Donbass». «Nonostante l’accresciuta attività, le forze russe non hanno registrato alcuna conquista significativa nelle ultime 24 ore, mentre i contrattacchi ucraini continuano a ostacolare i loro sforzi».
Tuttavia Kiev riconosce che le forze russe hanno conquistato decine di piccoli centri del Donbass, dove continuano intensi i combattimenti. Lo afferma Kiev, contraddicendo quanto osservato dall’intelligence britannica, secondo cui nelle ultime 24 ore i russi non hanno compiuto passi avanti sostanziali in Ucraina.
Agenzia spaziale Roscosmos: i nuovi Icbm russi Sarmat saranno dispiegati entro il prossimo autunno a Uzhur, nella regione siberiana di Krasnoyarsk. Il Sarmat ha una gittata di 18mila chilometri e può essere armato con testate nucleari.
Esercito ucraino: nei pressi di Kherson, un attacco ucraino ha ucciso due generali russi, e un terzo generale sarebbe in condizioni critiche.
LA NAVE DELLO ZAR (QUELLO VERO)
Mosca incarica la Kommuna di recuperare quel che resta della Moskva. La Kommuna è l’imbarcazione da guerra più antica del pianeta, costruita nel 1912 ed entrata in servizio nel 1915 col nome di Volkhov. Progettata all’epoca degli zar, la Kommuna ha uno scafo di una cinquantina di metri che ricorda quello di un catamarano e che potrebbe recuperare con un argano i tubi missilistici che si trovavano sulla Movska. Al momento è stata avvistata a Sebastopoli.
MARIUPOL. LE ULTIME PAROLE FAMOSE DI PUTIN: FERMATE L’ATTACCO…
Ufficio del presidente Zelensky: le forze armate russe hanno ricominciato gli attacchi aerei e terrestri contro l’Azovstal. «Il nemico sta cercando di sopprimere completamente la resistenza dei difensori di Mariupol nell’area dell’Azovstal. Hanno ripreso gli attacchi aerei sul territorio dello stabilimento, sulle linee di difesa delle nostre truppe e stanno tentando di effettuare operazioni di assalto».
Il ministero della Difesa russo assicura che, nonostante la ridotta resistenza nell’acciaieria Azovstal, «a Mariupol la situazione si è normalizzata; gli abitanti ora hanno la possibilità di muoversi liberamente per le strade senza nascondersi dai bombardamenti dei nazisti ucraini». Al contrario, il sindaco Vadym Boichenko afferma che i militari ucraini non hanno ancora il controllo della città di Mariupol; «quel che dice la propaganda russa è tutta una menzogna. La città di Mariupol è e sarà ucraina. I nostri soldati tengono ancora il controllo, il nemico avanza ma le nostre forze reagiscono. I nostri ragazzi stanno combattendo per il nostro futuro e resisteranno fino all’ultimo». E quando a quelli che sono asserragliati nell’acciaieria Azovstal, «l’unica cosa che potrà accadere è che escano con le loro armi ma insieme ai civili».
TENTATIVI FALLITI
Vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk: l’evacuazione delle circa 100mila persone intrappolate a Mariopol potrà avvenire solo con l’aiuto delle Nazioni Unite perché sono «l’unica organizzazione con la capacità e la forza di evitare la morte»; ma al momento sta «solo osservando gli eventi». La stessa vicepremier ucraina aveva invitato le donne, i bambini e gli anziani di Mariupol a radunarsi per il nuovo tentativo di aprire un corridoio umanitario previsto alle 12 locali; ma anche questo tentativo è fallito. Secondo l’ufficio del sindaco, duecento residenti si erano recati in un punto di raccolta ma i militari russi li hanno dispersi dai militari russi sparando in aria e avvertendoli del rischio di bombardamenti.
PROFUGHI
Viminale: sono 99.788 i profughi ucraini arrivati finora in Italia: 51.593 donne, 12.307 uomini e 35.888 minori. Rispetto al giorno prima, l’incremento è di 395 ingressi nel territorio nazionale.
Guerra: terzo mese. Sessantesimo giorno!
PASQUA DI SANGUE
L’offensiva russa non si ferma nemmeno per la Pasqua ortodossa. Ieri, la vigilia, bombardamenti su Odessa, con un bilancio di almeno 8 morti, tra cui una neonata di tre mesi insieme alla mamma. Intensi combattimenti in Donbass.
Oggi, il vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar informa: gli aerei russi continuano a sganciare bombe sull’acciaieria Azovstal. Le forze russe utilizzano sia l’artiglieria navale, che i cannoni, i carri armati e la fanteria. Mentre molti ucraini in tutto il Paese celebrano la Pasqua, a Mariupol «il nemico sta sganciando bombe sulla testa di bambini innocenti». Vedere QUI le foto di Mariupol riprese da un drone, con la scritta: «Dio guarda dall’alto la città di Maria. Alle case i cui abitanti sono stati strappati dalle conchiglie, come bambini dal grembo materno. Ai difensori della città intitolata alla madre di suo figlio. Cristo è risorto – l’Ucraina sorgerà. Dio vede Mariupol dall’alto. Basterà per vedere la risurrezione?».
Il coordinatore dell’Onu per la crisi in Ucraina, Amin Awad, chiede uno stop immediato ai combattimenti per consentire subito l’evacuazione dei civili da Mariupol. «Le vite di decine di migliaia di persone, fra cui donne, bambini e anziani, sono a rischio a Mariupol. Abbiamo bisogno di una pausa nei combattimenti in questo momento per salvare vite. Più aspettiamo, più vite sono a rischio. Devono poter lasciare la città ora, oggi. Domani potrebbe essere troppo tardi».
I corridoi umanitari che le autorità ucraine cercavano di organizzare da Mariupol sono falliti anche oggi. Un nuovo tentativo si ripeterà domani. I piani di evacuazione non comprendevano i civili bloccati all’interno dell’acciaieria Azvostal. La vice primo ministro Irina Vereshchuk ha chiesto aiuto all’Onu. «Chiediamo all’Onu di garantire un cessate il fuoco e l’apertura di un corridoio umanitario da Azovstal e Mariupol nel suo insieme. Ad Azovstal ora ci sono 1.000 donne e bambini, più 500, forse di più, feriti e quasi 50 persone che necessitano urgentemente di cure importanti. Questo è ciò che Guterres deve dire a Mosca se vuole parlare di pace».
RESISTENZA
Intelligence britannica: «Il basso morale delle forze russe e il tempo limitato per raggrupparsi, riorganizzarsi e riarmarsi dopo le precedenti offensive, probabilmente ostacolerà la capacità di combattimento dei russi. L’Ucraina ha respinto numerosi attacchi delle forze russe nel Donbass nei giorni scorsi… anche se le forze russe hanno conquistato diversi territori nell’Est del Paese, la resistenza ucraina continua a essere decisa lungo tutte le direttive dell’offensiva e ha inflitto costi significativi ai russi».
Secondo il Comando Operativo Meridionale delle forze di Kiev, le forze armate ucraine hanno riconquistato otto insediamenti nella regione meridionale di Kherson, benché il capoluogo sia sotto il controllo dei russi.
PROFUGHI
Viminale: sono 100.306 i profughi ucraini arrivati finora in Italia: 51.880 donne, 12.426 uomini e 36.000 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 518 ingressi nel territorio nazionale.
Padre Andriy Vakhruschev ha detto nell’omelia della Pasqua ortodossa celebrata in S. Maria in Trastevere: «Gesù scende nell’inferno della città di Mariupol dove centinaia di famiglie sono nei rifugi dell’acciaieria; donne, uomini, bambini, anziani, malati già da più di un mese vivono senza il sole nel sottoterra senza acqua e cibo in sufficienza. Gesù scende nelle città distrutte, aggredite dal male della guerra come Bucha, Irpin, Hostomel, e tante altre città in Ucraina che sono adesso sotto i bombardamenti. Il Signore scende in questi inferni per portare la luce della vita e della speranza». La chiesa era gremita.
Guerra: terzo mese. Due mesi e un giorno
Ministero della Difesa britannico: «Il ministero della Difesa russo ha chiesto che le compensazioni per le famiglie dei soldati caduti in guerra siano supervisionate dalle autorità militari e non da quelle civili». Questa scelta indicherebbe «il desiderio di nascondere alla popolazione l’entità reale delle perdite». Inoltre, a Mariupol «molte unità russe restano bloccate nella città e non possono essere dislocate altrove; la difesa di Mariupol ha esaurito le capacità di molte unità russe, riducendone la capacità di combattere». Nel Donbass, Mosca ha «fatto piccoli progressi da quando ha spostato la sua attenzione sulla regione; ma senza un adeguato supporto logistico e militare che debba ancora imprimere una svolta significativa».
Errori tattici
Gli analisti militari occidentali sono addirittura sorpresi dagli errori tattici delle forze di Mosca. La Russia ha dato il via all’offensiva su tre fronti simultanei, spargendo i suoi 150mila soldati a Nord verso Kiev, a Est e a Sud. Le truppe di terra si sono mosse senza aver raggiunto il controllo dello spazio aereo.
«La conquista della superiorità aerea è la chiave di tutto in un conflitto moderno. Avrebbero dovuto distruggere i caccia ucraini, i radar, i sistemi terra-aria, le piste di atterraggio», ha spiegato un pilota francese. Inoltre, «pretendevano che l’esercito russo venisse accolto come liberatore in tutta l’Ucraina, tranne che nei territori occidentali. È chiaro che il comando militare russo non era pronto per tale resistenza da parte degli ucraini» (esperto militare russo Alexandre Khramchikhine).
Oltre a ciò, i numerosi attacchi russi sono mancati di precisione: secondo Washington, solo il 50% di migliaia di proiettili ha colpito il bersaglio. Al contrario, «gli ucraini erano straordinariamente preparati. Hanno organizzato una vera e propria operazione diversiva senza cercare di difendere i loro confini, nel raggio del fuoco dell’artiglieria; ma diluendo invece le loro risorse terrestri e aeree nel territorio e raggruppandosi nelle città, per complicare l’offensiva russa» (fonte militare europea). Si aggiungano la mancanza di coordinamento, gli intoppi nella catena di comando e lacune nell’addestramento…
Secondo l’amministrazione militare regionale di Odessa, in mattinata le truppe russe hanno cercato di sparare sulla regione di Odessa dalla Crimea temporaneamente occupata. Uno dei missili lanciati è caduto in mare e l’altro è stato abbattuto da un sistema di difesa aerea.
Referendum? O dove?
Intelligence britannica: allarme per un referendum che la Russia «sta pianificando nella città meridionale di Kherson per giustificare la sua occupazione. La città è fondamentale per l’obiettivo della Russia di stabilire un ponte terrestre verso la Crimea e dominare l’Ucraina meridionale». Kherson è l’unico capoluogo ucraino conquistato dai russi. Il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, ha dichiarato ai giornalisti di non sapere nulla di tale referendum. «No, non ho sentito nulla in proposito».
Mariupol
Il ministro della Difesa russo aveva annunciato per le 14 l’apertura di un corridoio umanitario per permettere l’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal.
«Le forze armate e le formazioni della Repubblica popolare di Donetsk dalle 14 (ora di Mosca) di oggi cessano unilateralmente qualsiasi ostilità, le unità sono ritirate a distanza di sicurezza e garantiscono il ritiro dei civili (personale di lavoro, donne e bambini) in qualsiasi direzione scelta da loro. Se i civili sono ancora nell’impianto, chiediamo categoricamente che le autorità di Kiev diano immediatamente un ordine corrispondente ai comandanti delle formazioni nazionaliste per il loro rilascio».
Kiev ha tuttavia smentito un accordo per l’apertura di un corridoio umanitario da Mariupol. In effetti, questo non vi è stato.
«Abbiamo fatto appello al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres chiedendo di avviare e garantire un corridoio umanitario da Azovstal per i civili. In particolare, chiediamo che i rappresentanti dell’Onu e del Comitato Internazionale della Croce Rossa siano presenti nel convoglio umanitario. Speriamo nell’efficacia dei negoziati del Segretario generale delle Nazioni Unite con i rappresentanti russi».
Profughi
Onu: 5.232.014 ucraini hanno lasciato il loro paese dall’invasione russa del 24 febbraio. 45.270 hanno varcato la frontiera nelle ultime 24 ore. Al 90% si tratta di donne e bambini, dato che gli uomini fra i 18 e i 60 non possono lasciare il paese. Ai profughi all’estero si aggiungono gli sfollati interni, ben 7,7 milioni.
Viminale: sono 100.754 i profughi ucraini arrivati finora in Italia: 52.091 donne, 12.529 uomini e 36.134 minori. Rispetto al giorno prima l’incremento è di 448 ingressi nel territorio nazionale.
PAPA FRANCESCO AL PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTE LE RUSSIE, KIRILL
«Caro fratello! Possa lo Spirito Santo trasformare i nostri cuori e renderci veri operatori di pace, specialmente per l’Ucraina dilaniata dalla guerra, affinché il grande passaggio pasquale dalla morte alla nuova vita in Cristo diventi una realtà per il popolo ucraino, desideroso di una nuova alba che porrà fine all’oscurità della guerra». La lettera è stata inviata in occasione della Pasqua le chiese ortodosse e cattoliche orientali hanno celebrato domenica 24 aprile, secondo il calendario giuliano.
Guerra: terzo mese. Due mesi e due giorni
Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea), si è espresso in una nota congiunta con l’Alto rappresentante dall’Ue Josep Borrell e la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson.
«Nell’anniversario dell’incidente di Chernobyl del 1986, ribadiamo la nostra massima preoccupazione per la sicurezza nucleare e i rischi causati dalle recenti azioni della Russia presso il sito di Chernobyl». Infatti, «la Russia ha preso di mira e occupato siti nucleari ucraini, danneggiando incautamente gli impianti.
Questa tragedia di lunga durata ha avuto conseguenze diffuse in Ucraina, Bielorussia, Russia e in altre parti d’Europa, causando vittime, sofferenze umane, danni alla salute a lungo termine, carenza di cibo e inquinamento dell’ambiente. Circa 350 mila persone hanno dovuto lasciare le loro case in aree fortemente contaminate, con conseguenze sociali ed economiche che continuano ancora oggi. L’occupazione illegale e l’interruzione delle normali operazioni, come l’impedimento della rotazione del personale, compromettono il funzionamento sicuro e protetto delle centrali nucleari in Ucraina e aumentano notevolmente il rischio di incidenti. Chiediamo a Mosca di restituire il controllo della centrale nucleare occupata di Zaporizzja alle autorità ucraine e di astenersi da qualsiasi ulteriore azione contro le installazioni nucleari».
I soldati avrebbero scavato trincee in aree a rischio per poi andarsene a inizio aprile, portando via materiale radioattivo, computer, e alcuni lavoratori dell’impianto. Secondo alcune fonti, «i russi toccavano scorie nucleari a mani nude». I livelli delle radiazioni all’ex centrale nucleare di Chernobyl sono tornati alla normalità. Così spiega Rafael Grossi, dopo «i picchi registrati in alcuni momenti» durante l’occupazione delle forze russe.
La Cina
Ministero degli Esteri di Pechino. Nessuno vuole assistere allo scoppio di una terza guerra mondiale. «Tutte le parti dovrebbero sostenere il dialogo e i negoziati per evitare un’escalation del conflitto, evitare che l’Europa e il mondo paghino un prezzo maggiore». La Cina non ha mai condannato l’invasione russa. Per il video dell’incidente in cui nel 1983 si rischiò una guerra nucleare: QUI.
Mariupol
Vicesindaco di Mariupol, Serhiy Orlov: gli attacchi russi alle acciaierie di Azovstal continuano senza sosta. Smentisce così Putin secondo il quale a Mariupol non sono più in corso operazioni militari. «Nessuno può lasciare Azovstal. È una menzogna che l’attacco si sia fermato. Ci sono ancora persone lì, civili, militari, famiglie. E l’impianto è costantemente bombardato». Ha anche accusato le truppe russe di aver deportato 40mila persone dalla città verso la Russia. Le autorità ucraine hanno tentato ripetutamente di organizzare corridoi umanitari da Mariupol, ma anche oggi non ci sono riuscite.
Reggimento Azov: «Lo stabilimento Azovstal, dove si trovano i difensori di Mariupol, dove i civili si nascondono negli scantinati, continua a essere colpito dal fuoco nemico. Solo nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 35 attacchi aerei». Ci sono «civili sotto le macerie».
Secondo il municipio cittadino, le truppe russe stanno costringendo la popolazione maschile di Mariupol a partecipare alla rimozione delle macerie nella città, e a scavare fosse comuni, in cambio di cibo.
Profughi
L’Onu prevede che si arriverà a 8,3 milioni di rifugiati ucraini rispetto ai 5,2 milioni attuali.
Viminale: sono 101.204 gli ucraini in fuga dalla guerra giunti fino ad oggi in Italia: 52.308 donne, 12.649 uomini e 36.247 minori. L’incremento, rispetto a ieri, è di 450.
Guerra: terzo mese. Due mesi e tre giorni
Intelligence britannica: la Russia continua a prendere di mira obiettivi militari e infrastrutture logistiche in tutta l’Ucraina, mentre gli ucraini mantengono il controllo della maggioranza dello spazio aereo del Paese, il che significa che le forze di Kiev rappresentano ancora un rischio per i velivoli russi.
Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite: il presidente russo Vladimir Putin ha accettato la partecipazione di Onu e del Comitato internazionale Croce Rossa all’evacuazione dei civili dall’Azovstal.
Guerra a colpi di di fake news
Cancelliere austriaco Karl Nehammer: «Ovviamente, Omv continuerà a pagare in euro le consegne di gas dalla Russia. L’Austria si attiene alla lettera alle sanzioni concordate dall’Ue. Prima che le fake news sulla propaganda russa vengano diffuse ulteriormente qui». È la risposta alla notizia diffusa dalla Tass, secondo cui la compagnia di gas austriaco Omv aveva accettato di pagare in rubli le forniture di gas russo. Come fonte della notizia la Tass citava lo stesso Nehammer.
Il tribunale russo del distretto di Tagansky ha multato per 5 milioni di rubli (poco più di 65 mila euro) la fondazione che gestisce il sito Wikipedia per non avere cancellato articoli scomodi relativi alla guerra in Ucraina e ai massacri di Bucha cioè per la «non rimozione di contenuti vietati nella Federazione Russa». In particolare una multa di 3 milioni di rubli è stata imposta a Wikimedia per sette articoli, da quelli sulla «operazione speciale in Ucraina», compresi gli eventi a Bucha e Mariupol, a uno sul presidente Putin.
Tempo di guerra. Due mesi e quattro giorni
Fobia giallo blu
Icolori giallo-blu della bandiera ucraina sono divenuti tabù in Russia. Gli edifici, se gialli e blu, sono stati ridipinti, magari accampando lavori di ristrutturazione. Alcuni sono anche dispendiosi, come la sostituzione delle tegole giallo-blu del mega centro commerciale a Ekaterinburg negli Urali, o il rimpiazzo di tutti i sedili dello stadio Tuymaada a Yakutsk.
All’aeroporto Khrabrovo il logo dello scalo era un uccello blu stilizzato in volo sullo sfondo di un sole giallo; ora il sole è diventato rosso. In un parco di Mosca sono stati dipinti di verde i contenitori giallo-blu per far giocare i bambini nella sabbia. Allo stadio Dynamo di Stavropol, su ordine del governo regionale, il murale di un elefante in un campo di grano col cielo blu è stato ricoperto da un disegno patriottico con soldati e la Z, simbolo dell’invasione. Anche singoli cittadini sono stati obbligati a ridipingere i muri esterni delle proprie case.
La situazione
Stato Maggiore ucraino: «La Russia sta intensificando la sua offensiva in Donbass, con gli sforzi principali concentrati vicino a Izyum. Le forze di occupazione russe stanno aumentando il ritmo dell’offensiva in quasi tutte le direzioni, l’attività maggiore si osserva nelle direzioni di Slobozhanske e Donetsk. I principali sforzi degli occupanti si concentrano in direzione di Izyum, il nemico sta cercando di lanciare un’offensiva nelle direzioni di Sulyhivka-Nova Dmytrivka e Andriyivka-Velyka Komyshuvakha».
Intelligence britannica: «La flotta russa nel Mar Nero è ancora in grado di colpire obiettivi ucraini e costieri’», nonostante le «perdite imbarazzanti della nave da sbarco Saratov e dell’incrociatore Moskva. Circa una ventina di navi della Marina russa si trovano nel Mar Nero, compresi i sottomarini. Lo stretto del Bosforo rimane chiuso a tutte le navi da guerra che non siano turche, impedendo alla Russia di sostituire l’incrociatore Moskva che ha perso nel Mar Nero».
Mariupol
L’Onu sta preparando la squadra per coordinare l’evacuazione dei civili dall’impianto di Azovstal a Mariupol. Il segretario generale Antonio Guterres, in visita in Ucraina, commenta: «Questa operazione è particolarmente delicata, perché non si tratta di persone da evacuare che sono nelle loro case o in luoghi pubblici, ma persone che sono in un bunker in condizioni drammatiche. Il nostro obiettivo era di fare questa operazione venerdì, ma devono esserci le condizioni per farla».
Vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar: «Bombardato l’ospedale da campo militare che si trova nell’acciaieria Azovstal: ci sono morti e nuovi feriti. La sala operatoria è distrutta. Continuano a bombardare ma la Convenzione di Ginevra garantisce la protezione delle istituzioni mediche ospedaliere e ai feriti dovrebbe essere fornita l’assistenza necessaria senza discriminazioni di alcun tipo. Questa notte è stata una notte con un numero colossale di bombe al fosforo. Cinquanta attacchi aerei, razzi, colpi di artiglieria, e tutto ciò che un barbaro può usare contro l’umanità».
Parata rimandata
Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata repubblica separatista di Donetsk: la Parata della vittoria del 9 maggio non si svolgerà finché l’intera regione di Donetsk (che comprende Mariupol) «sarà stata liberata dall’occupazione ucraina. È stata una decisione difficile. Ne abbiamo discusso molto con i dipartimenti interessati. Avremo una parata della vittoria dopo la nostra vittoria, quando avremo raggiunto i confini costituzionali. Definiremo la data solo dopo la completa liberazione della regione. Le forze di sicurezza ucraine possono provocare intenzionalmente danni, in occasione della grande folla che si raduna per la parata».
Profughi
Viminale: sono 102.654 i profughi ucraini arrivati finora in Italia: 53.132 donne, 12.958 uomini e 36.564 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 882.
Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia: «Alla data di ieri, i minori ucraini non accompagnati giunti in Italia sono 3.215, di cui 1.577 maschi e 1.638 femmine. Di questi, 202 hanno meno di 6 anni, 864 fra i 7 e 14 anni, 511 dai 15 ai 17 anni».
Tempo di guerra. Due mesi e cinque giorni
Al termine della conferenza stampa tra Zelensky e Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite in visita in Ucraina, cinque missili hanno colpito un edificio residenziale di Kiev vicino all’ambasciata della Gran Bretagna. Commenta l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell: «Scioccato e sconvolto per l’attacco missilistico russo su Kiev e altre città ucraine. La Russia dimostra ancora il suo sfacciato disprezzo per il diritto internazionale bombardando una città mentre il segretario generale delle Nazioni Uniti Antonio Guterres è presente, nello stesso momento del primo ministro bulgaro Kiril Petkov».
NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI, COMPLIMENTI PER LA MIRA
La Russia conferma l’attacco con missili «di alta precisione, a lungo raggio, lanciati da aerei». Il ministero della Difesa di Mosca spiega che l’attacco è stato diretto contro un obiettivo militare, una fabbrica di razzi Artyom. Peccato che non sia vera. Mira sbagliata o cattive intenzioni?
La situazione
Intelligence britannica: «Per la forte resistenza ucraina, le conquiste russe sul terreno sono state limitate e raggiunte con un costo elevato per le forze russe. La battaglia del Donbass resta il principale focus strategico della Russia, per raggiungere l’obiettivo dichiarato di assicurarsi il controllo degli oblast di Donetsk e Lugansk. In questi oblast gli scontri sono stati particolarmente duri intorno a Lysychansk e Severodonetsk, con un tentativo di avanzare a sud da Izium verso Slovyansk.
Secondo la valutazione del Pentagono, «alcune truppe russe stanno lasciando la città di Mariupol nonostante non l’abbiano ancora conquistata. Si dirigono nel nord ovest verso Zaporizhzhia».
LE «RAGIONI» RUSSE
Dmitry Rodionov, direttore del Centro che fornisce studi e analisi al ministero della Difesa di Mosca, in un’intervista al Corriere della Sera: «Se l’Ucraina non sarà denazificata e demilitarizzata fino in fondo, questa Operazione militare speciale verrà ricordata come un fallimento. Bisogna solo andare avanti. Mesi fa noi abbiamo ricevuto il compito di studiare diversi progetti teorici di spartizione dell’Ucraina. Ma il primo, ovvero la semplice liberazione del Donbass, ormai è superato dagli eventi e dall’ostinazione del regime di Kiev nel procrastinare la resa. Per noi è la prova che quello Stato è intriso di filosofia nazista. L’Ucraina del sud deve rientrare in uno spazio russo, vedremo poi con che formula. La parte occidentale del Paese va lasciata al suo destino».
Mariupol
Reggimento Azov: almeno un combattente ucraino è rimasto ucciso nell’attacco aereo russo di ieri sull’acciaieria Azovstal, un altro centinaio di soldati che venivano curati nell’ospedale allestito dentro il rifugio sotterraneo hanno riportato nuove ferite e commozioni cerebrali. «A seguito dei bombardamenti, una parte dell’edificio è crollata, così come la sala operatoria. Più di 500 feriti e medici sono rimasti bloccati. Il bombardamento russo ha preso di mira proprio l’ospedale da campo. I feriti non hanno potuto fare niente quando un incendio è scoppiato in seguito ai bombardamenti. Non sappiamo come proteggere in tali condizioni coloro che hanno difeso l’Ucraina dall’inizio della guerra».
Serhiy Volyna, comandante della 36esima brigata marina: la situazione nella Azovstal – ove sono asserragliate anche centinaia di civili, compresi sessanta bambini, uno di appena quattro mesi – è ormai «oltre la catastrofe umanitaria. Abbiamo molta poca acqua, molto poco cibo rimasto. È stata colpita direttamente la sala operatoria, e tutto l’equipaggiamento e il materiale necessario per gli interventi è stato distrutto. Non possiamo curare i nostri feriti, soprattutto le ferite da proiettile e schegge». Il comandante afferma di non conoscere i dettagli del piano di evacuazione annunciato per oggi. «So che la missione è arrivata a Zaporizhzhia e stanno cercando di lanciare un’operazione di salvataggio. Non possiamo dirvi per certo quanto ancora riusciremo a resistere. Tutto dipende dai movimenti del nemico e anche dalla fortuna, noi abbiamo grande speranze nella possibilità di essere evacuati, nel fatto che il presidente riuscirà» a farci uscire da qui.
Kiev sta infatti preparando per oggi un’operazione per evacuare i civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo afferma l’ufficio del presidente ucraino, senza fornire ulteriori dettagli.
Deportazioni
Arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina: «Oggi in Ucraina vediamo effettivamente come il nemico stia espellendo in massa i figli e le figlie dell’Ucraina. Proprio ieri, le fonti ufficiali della parte russa hanno annunciato che la Russia ha cacciato e deportato dall’Ucraina più di mezzo milione di cittadini ucraini. Quasi 200.000 di loro sono i bambini. Le persone sono espulse dalla loro terra. I bambini sono privati della loro eredità e diventano estranei, esiliati su terra altrui».
Ministero della Difesa russo: «Nonostante gli ostacoli creati da Kiev, dall’inizio dell’operazione militare speciale, 1.002.429 persone, di cui 183.168 bambini, sono state evacuate nel territorio della Federazione Russa».
Attacchi alla sanità
Oms Ucraina: salgono a 175 gli attacchi alla sanità in Ucraina dall’inizio del conflitto con la Russia, con 73 morti e 52 feriti. Ad essere colpiti non sono solo le strutture sanitarie, ma anche ambulanze, personale sanitario, infrastrutture del settore e scorte mediche. L’ufficio regionale Oms Europa invita a non trasformare gli ospedali in un bersaglio.
Profughi
Viminale: sono 103.954 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 53.792 donne, 13.247 uomini e 36.915 minori. L’incremento, rispetto a ieri, + di 1.300 ingressi.
Vaticano
Segretario di Stato vaticano, cardinal Pietro Parolin: «Non entro nel merito delle decisioni che i Paesi hanno preso per l’invio di armi all’Ucraina, che come nazione ha diritto a difendersi dall’invasione subita. Dico soltanto che limitarsi alle armi rappresenta una risposta debole. Abbandonare lo schema di guerra e assumere lo schema di pace significa rafforzare la partecipazione agli organismi internazionali e anche ritrovare una maggiore capacità di iniziativa europea. Quella in corso in Ucraina è una guerra tremenda nel cuore dell’Europa e dell’Europa cristiana».
Tempo di guerra. Due mesi e sei giorni
Intelligence militare britannica: le forze russe hanno ancora di fronte sfide significative. Infatti la Russia «è stata costretta a fondere e ridispiegare unità fiaccate ed eterogenee dalle avanzate fallite nel Nord Est dell’Ucraina». «Molte di queste unità probabilmente soffrono di un morale indebolito».
Secondo il periodico britannico «The Independent», che cita fonti russe e occidentali, Putin potrebbe abbandonare l’espressione «operazione speciale» per l’invasione dell’Ucraina e dichiarare «guerra totale» contro Kiev il 9 maggio; giorno in cui si celebra la vittoria dell’Armata Rossa sulla Germania nazista. La mossa mirerebbe a placare l’indignazione serpeggiante nell’esercito russo per i fallimenti collezionati finora, alla ricerca di una «rivincita».
Amministrazione militare – civile della città di Popasna: dopo gli spari a due autobus che portavano in salvo decine di persone, sono stati persi i contatti con gli autisti. «Ieri abbiamo evacuato 31 persone da Popasna ma ce ne erano ancora molte altre, per questo abbiamo inviato altri due autobus in città. Si sa che hanno raggiunto il villaggio e sono finiti sotto il fuoco nemico. Non siamo in grado di comunicare con le persone a bordo».
Mariupol
Consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak: la Russia continua a rifiutare le proposte ucraine di un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili da Mariupol. «Per loro ha valore simbolico distruggere Mariupol e i combattenti del reggimento Azov».
Un piccolo gruppo di civili, 25 in tutto, tra cui 6 minori di 14 anni, è uscito dall’acciaieria Azovstal, a Mariupol. Lo riferisce la Tass, e la notizia non è ancora confermata da altre fonti. I piani per la completa evacuazione, tra accuse reciproche di Mosca e Kiev, faticano a partire.
Sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko: «In due mesi l’esercito russo ha ucciso il doppio delle persone rispetto ai nazisti nei due anni di occupazione, durante la seconda guerra mondiale. Se i tedeschi sterminarono 10.000 civili a Mariupol, infatti, gli occupanti russi in due mesi ne hanno già uccisi più di 20mila a Mariupol. E oltre 40.000 persone sono state deportate con la forza. Questo è uno dei peggiori genocidi di civili nella storia moderna. L’esercito russo sta distruggendo di proposito e spietatamente la nostra città e i suoi abitanti».
Profughi
Viminale: sono 104.577 i profughi ucraini arrivati finora in Italia: 54.112 donne, 13.426 uomini e 37.039 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 623 ingressi nel territorio nazionale.
Vaticano
Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin: «Anche la nostra dottrina riconosce il diritto della difesa armata di un Paese che viene aggredito; ma solo se insieme si fa di tutto per costruire la pace con l’attività diplomatica; anche perché, come ci insegna la storia, la pace che si raggiunge con le armi non è stabile come quella che si ottiene con la diplomazia. Da lì bisogna per forza passare e noi dobbiamo pregare tutti insieme perché si arrivi al più presto alla fine della guerra nella vostra terra». È quanto ha detto il porporato facendo visita ai 15 profughi ucraini disabili ospitati a Torino in una delle Rsa del Cottolengo.
La pronipote di Krusciov
Nina Khrushcheva, docente di affari internazionali negli Stati Uniti, pronipote dell’ex leader sovietico Nikita Krusciov, ha avvertito: la Russia e l’Occidente sono più vicini alla guerra nucleare di quanto non lo fossero l’Urss e gli Usa durante la crisi dei missili di Cuba. Sia il presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, sia Krusciov decisero di ridurre l’escalation non appena lo spettro di una guerra nucleare divenne una vera minaccia, ha detto parlando alla Bbc.
«Ciò che davvero salvò il mondo in quel momento fu il fatto che sia Krusciov sia Kennedy, qualsiasi cosa pensassero l’uno dell’ideologia dell’altro e non fossero d’accordo con essa, oltre al fatto che nessuno dei due voleva cedere per primo, quando apparve la minaccia di un potenziale conflitto di qualsiasi tipo, fecero subito marcia indietro». Ma questa volta nessuna delle due parti, «in particolare la parte russa», sembra essere disposta a fare marcia indietro, e questo è ciò che «mi spaventa di più», ha concluso. All’inizio dell’aggressione russa già aveva dichiarato di essere «imbarazzata» dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin e di credere che il defunto leader sovietico l’avrebbe considerata «spregevole».
Tempo di guerra. Due mesi e sette giorni
MARIUPOL: PER ALCUNI UN INCUBO CHE FINISCE
Sviatoslav Palamar, vice del comandante reggimento ucraino Azov, comunica la sera prima: «Il cessate il fuoco, che sarebbe dovuto iniziare alle ore 6 è iniziato soltanto alle ore 11; ed è vero, ad ora entrambe le parti rispettano cessate il fuoco. Dalle 6 del mattino abbiamo aspettato la colonna di evacuazione che è arrivata solo alle 18.25. Alle ore 19.40 abbiamo consegnato nel posto pattuito 20 civili estratti dalle macerie; sono donne e bambini e speriamo che queste persone verranno portate a Zaporizhzhia sul territorio controllato dall’Ucraina». In precedenza l’agenzia ufficiale russa Tass aveva annunciato che un gruppo di 25 civili, tra cui sei bambini, era riuscito a uscire dall’acciaieria di Azovstal. Dopo di che, l’esercito ucraino ha affermato che gli aerei russi continuano a lanciare attacchi sulla città assediata di Mariupol, concentrandosi sulle acciaierie Azovstal.
In giornata, le Nazioni Unite hanno confermato che era in corso un’evacuazione presso il complesso siderurgico di Azovstal, in coordinamento con la Croce Rossa e le parti in conflitto. Il ministero della Difesa russo annuncia: «Ottanta civili detenuti dai nazionalisti ucraini, tra cui donne e bambini, sono stati salvati dal territorio dello stabilimento Azovstal di Mariupol. Unità delle forze armate russe e della milizia popolare della repubblica di Dontesk hanno aperto un corridoio umanitario per l’evacuazione sicura dei civili e hanno assicurato un regime di cessate il fuoco… I civili che desideravano partire per le aree controllate dal regime di Kiev, sono stati consegnati ai rappresentanti delle Nazioni Unite e del Comitato internazionale della Croce Rossa». Parte dei civili evacuati dall’acciaieria Azovstal a Mariupol sono stati trasferiti nell’insediamento di Bezimenne, nel territorio dell’autoproclamata repubblica filo-russa di Donetsk.
«Forse la pietà sopravvive. Mariupol. Primo Maggio». È il commente del commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, dopo le prime evacuazioni dalla città ucraina assediata dai russi.
Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov, ha dichiarato alla Bbc: «Non intendiamo arrenderci, intendiamo continuare a difenderci». Palamar ha fatto appello alle autorità ucraine e ai leader di altri Paesi. Ha chiesto che facciano tutto il possibile per evacuare dall’impianto anche i combattenti grazie a un salvacondotto.
L’INTERVISTA A LAVROV
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha fatto delle esternazioni scottanti su Rete4. «La verità è solo una: il 30 marzo, i militari sono usciti da Bucha, il sindaco ha dichiarato la vittoria e che la città era tornata a una vita normale. Poi dopo tre giorni hanno cominciato a far vedere questi morti. Non voglio approfondire, ma è talmente evidente che è un fake». «L’Italia è in prima fila contro la Russia, ci siamo sorpresi, ci sembrava che il popolo italiano avesse un approccio un po’ diverso e sapesse distinguere il bianco dal nero. Ci sono stati politici e media italiani che sono andati oltre, l’ambasciata ha trasmesso il materiale ed è stato aperto un procedimento per violazione del diritto da parte dei media italiani. Io ho un bellissimo rapporto con il popolo italiano, non è questo in discussione».
E sulla questione gas russo: i Paesi europei devono pagarlo in rubli perché con le sanzioni «hanno rubato» a Mosca le sue riserve valutarie in dollari ed euro. «La Russia non ha mai interrotto gli sforzi per raggiungere accordi che garantiscano che non inizi una guerra nucleare. È stata la Russia negli ultimi anni a offrire con insistenza ai colleghi americani di ripetere ciò che Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan fecero fatto nel 1987: adottare una dichiarazione che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare, quindi non dovrebbe mai essere scatenato».
Ed ecco la pietra dello scandalo. Mosca non punta a rovesciare Zelensky, ha detto Lavrov. Vuole «che dall’Ucraina non vengano più minacce per la Russia», ha detto Lavrov accusando Kiev di servirsi di forze neonaziste. «La nazificazione esiste» in Ucraina. Zelensky è ebreo? «Anche Hitler aveva origini ebree, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei».
REAZIONI IN ISRAELE
Queste affermazioni hanno suscitato un’ondata di indignazione nello Stato di Israele e in tutte le comunità ebraiche. Il presidente del museo dell’Olocausto Yad Vashem: «Dichiarazioni false e pericolose». Il ministero degli Esteri israeliano ha convocato l’ambasciatore russo a Tel Aviv per chiarimenti dopo le «gravi» dichiarazioni di Lavrov su Hitler e sul presidente Zelensky. Ministro Yair Lapid: «Le dichiarazioni di Lavrov sono sia imperdonabili ed oltraggiose, sia un terribile errore storico. Gli ebrei non si sono uccisi da soli nella Shoah. Il più basso livello del razzismo contro gli ebrei è accusare gli ebrei stessi di antisemitismo».
Anche il premier Naftali Bennett ha definito gravi le affermazioni di Lavrov e ha chiesto che «si smetta immediatamente di ricorrere alla Shoah del popolo ebraico come strumento per polemiche politiche. Come ho già detto in passato nessuna guerra dei nostri giorni è la Shoa ed è paragonabile ad essa. Le parole del ministro non sono verità ed il loro obiettivo non è valido. Menzogne del genere hanno per obiettivo accusare gli ebrei stessi dei crimini terribili compiuti nei loro confronti nella Storia e quindi rimuovere la responsabilità dai loro persecutori».
REAZIONI IN ITALIA
La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni: «La possibilità che è stata data al ministro degli Esteri russo Lavrov di esprimere la propria dottrina antisemita nell’ambito di uno spazio televisivo di approfondimento riporta ancora una volta al tema della responsabilità dei media. Così facendo infatti si dà legittimazione all’odio, non lo si contestualizza né lo si ripudia. La meschina propaganda di usare temi di dolorosa memoria ebraica e pregiudizio antisemita per rendere ancora più incendiaria la guerra già accesa è grave e non va sottovalutata».
La presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello: «Le affermazioni del Ministro degli Esteri russo Lavrov sono deliranti e pericolose. Riscrivono la storia sul modello dei Protocolli dei Savi di Sion, il fondamento della letteratura antisemita moderna creato nella Russia zarista. La cosa più grave è inoltre che siano avvenute in una televisione italiana, senza contraddittorio, e senza che neanche l’intervistatore opponesse la verità storica alle menzogne che erano state pronunciate. Questo non è accettabile e non può passare sotto silenzio».
PAPA FRANCESCO
Regina Coeli: «Oggi inizia il mese dedicato alla Madre di Dio. Vorrei invitare tutti i fedeli e le comunità a pregare ogni giorni di maggio il rosario per la pace. Il pensiero va subito alla città ucraina di Mariupol, città di Maria, barbaramente bombardata e distrutta. Rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città. Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione ucraina», pensando in particolare ai «più deboli, anziani, bambini. Giungono persino notizie terribili di bambini espulsi e deportati».
Guerra: terzo mese. Due mesi e otto giorni
LO STATO DELL’OPERAZIONE MILITARE RUSSA
Intelligence britannica: più di un quarto delle unità russe dedicate all’invasione dell’Ucraina probabilmente adesso non sono idonee al combattimento. All’inizio del conflitto la Russia ha schierato oltre 120 gruppi tattici di battaglione, circa il 65% della sua intera forza di combattimento di terra. È probabile che più di un quarto di queste unità sia adesso incapace di combattere. Alcune tra le unità d’elite del Paese, incluse le forze aviotrasportate VDV, risentono di questa situazione; probabilmente ci vorranno anni prima che la Russia ripristini queste forze.
LA CADUTA DEI GENERALI
Intanto, sale il numero delle alte cariche dell’esercito russo cadute in battaglia. Si contano finora almeno dieci generali caduti, mentre solitamente i ranghi militari più importanti non combattono in prima linea.
A spiegare le perdite la scarsa preparazione degli altri soldati, che potrebbe aver spinto anche i generali e a dover scendere in campo, e falle nel sistema di comunicazioni tra i russi, oltre alle efficaci tecniche di combattimento delle truppe ucraine. «Tra i bassi ranghi c’è meno libertà di azione, meno preparazione, soprattutto meno capacità di leadership e intraprendenza e questo può portare i livelli di comando superiori a essere impiegati più vicini alla linea del fronte», dice l’ex ministro della Difesa e ammiraglio Giampaolo Di Paola.
Un esempio di difficoltà di comunicazione è invece l’intercettazione ucraina di una telefonata in cui si sentono membri dell’esercito parlare della morte del Generale Vitaly Gerasimov. L’intercettazione dimostrerebbe la difficoltà russa a proteggere i propri dati e le proprie comunicazioni. Riuscendo a intercettare le telefonate, i militanti ucraini sarebbero riusciti a scoprire più volte dove si trovavano i generali avversari, organizzando di conseguenza attacchi mirati.
NOTIZIE VARIE
Comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Valery Zaluzhny: le forze ucraine hanno distrutto questa mattina due motovedette russe classe Raptor vicino all’Isola dei Serpenti. «Il drone da combattimento Bayraktar funziona. Insieme per la vittoria!».
Vyacheslav Volodin, presidente della Duma: tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra.
Una famosa scuola nella regione di Lugansk, il Lysychansk Gymnasium, sopravvissuta a due guerre mondiali, non ha retto ai bombardamenti russi ed è finita in macerie. In poche ore l’incendio, partito dalla palestre, si è esteso a tutto l’edificio distruggendo completamente il complesso architettonico. Costruito alla fine del XIX secolo, il ginnasio era tra le prime 100 migliori scuole del paese.
MARIUPOL
Notte agitata ad Azovstal. Denys Shleha, comandante della 12/a Brigata Operativa della Guardia Nazionale ucraina, ha affermato riguardo all’acciaieria Azovstal a Mariupol, dopo che il primo gruppo di sfollati ha lasciato lo stabilimento: «Non appena l’evacuazione dei civili è stata completata ieri, il nemico ha iniziato a usare ogni tipo di armi». Nella struttura ci sarebbero ancora circa 200 persone, inclusi 20 bambini. .
Anche secondo il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, l’esercito russo aveva bombardato di nuovo nella notte l’impianto di Azovstal; al mattino i bombardamenti si erano placati, probabilmente proprio per permettere l’evacuazione. Con il sostegno delle Nazioni Unite e della Croce Rossa, infatti, per oggi si erano concordate due ulteriori località per l’imbarco delle persone in una colonna di evacuazione che avrebbe dovuto lasciare Mariupol. Le operazioni di evacuazione avrebbero dovuto essere riprese questa mattina alle 7 (le 6 in Italia), ma stanno subendo dei ritardi. I civili sono ancora in attesa dei bus.
Sindaco Vadym Boichenko: «Abbiamo tirato fuori oltre 100 persone dai rifugi anti bomba e si stanno dirigendo verso il territorio controllato dall’Ucraina. Stiamo aspettando che le truppe russe ci permettano di farlo». Per quanto riguarda i militari asserragliati nell’impianto, la loro evacuazione «è una procedura separata con un processo di negoziato separato».
Tempo di guerra. Due mesi e nove giorni
SE LO DICI TU…
Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, in un’omelia: «Non vogliamo combattere con nessuno, la Russia non ha mai attaccato nessuno, ha solo difeso i suoi confini.“Dio voglia che il nostro Paese sia così fino alla fine del secolo, forte, potente e allo stesso tempo amato da Dio». Il Patriarca ha detto di pregare affinché il Signore «rafforzi il nostro popolo nella fede, nella pietà e nella saggezza e ci dia la forza per lavorare, vivere e, se necessario, lottare sempre per preservare la vita libera e indipendente del nostro popolo e del nostro Paese. Possa il Signore proteggere la terra russa dai conflitti intestini e dall’invasione straniera e possa rafforzare la fede ortodossa, l’unica forza spirituale che può davvero tenere unito il nostro popolo».
Il Patriarcato di Mosca fa sapere che «Il 30 aprile e il 1° maggio due gruppi di civili hanno lasciato il territorio dell’impianto metallurgico Azovstal a Mariupol, in totale, il numero di sfollati è di 101 persone, compresi i bambini. Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, il metropolita Mitrofan di Horlovsky e Slavyansk, che è stato uno dei primi a incontrare queste persone, ha preso parte all’organizzazione dell’uscita dei civili. Molti di loro inizialmente avevano paura di lasciare lo stabilimento, ma la presenza di un gerarca ortodosso ha aiutato a superare questa paura: quando lo hanno visto, la gente ha deciso di evacuare».
SENTI CHI PARLA
Ministero degli Esteri russo: «Abbiamo prestato attenzione alle dichiarazioni antistoriche del capo del ministero degli Esteri israeliano Yair Lapid, che spiegano ampiamente il corso dell’attuale governo israeliano a sostegno del regime neonazista a Kiev». Ieri Lapid aveva detto che le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov (secondo il quale «anche Hitler aveva origini ebraiche», e i peggiori antisemiti sono gli ebrei) «sono sia imperdonabili ed oltraggiose, sia un terribile errore storico».
LA SITUAZIONE BELLICA
Intelligence britannica: l’esercito russo è notevolmente più debole a causa dell’invasione dell’Ucraina, nonostante l’ammodernamento degli armamenti effettuato tra il 2005 e il 2018. L’invasione dell’Ucraina avrà un impatto duraturo su di esso poiché le sue truppe hanno subito un fallimento strategico e operativo.
Pentagono: «Gli ucraini hanno mantenuto il loro dominio su Kharkiv e hanno svolto un ottimo lavoro nelle ultime 24-48 ore riuscendo a spingere indietro i russi a circa 40 chilometri a est di Kharkiv». Nel Donbass le forze russe stanno facendo «progressi minimi, hanno il morale basso e continuano ad avere problemi logistici. Kharkiv è importante per i russi perché si trova all’estremità nord-occidentale della regione del Donbass, che vogliono conquistare, e speravano ovviamente di prendere e controllare Kharkiv per la capacità di continuare a spingere verso il basso da Nord, ma gli ucraini gli stanno rendendo difficile il compito».
MARIUPOL
Vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar: nuovo attacco russo allo stabilimento Azovstal di Mariupol dove è scoppiato un incendio visibile da tutta la città. «Gli attacchi proseguono senza sosta, con artiglieria dai carri armati, spari a raffica, e ogni 3-5 minuti bombardamenti dai cieli. Ci sono ancora civili riparati nell’acciaieria, e tuttavia il nemico continua ancora questo bombardamento».
Inoltre le scorte cominciano a scarseggiare. «Non posso dire con certezza quanto è rimasto e per quanti giorni, ma posso assicurare che stiamo razionando, con molta paura di restare senza acqua e cibo e specialmente munizioni». Il reggimento sta condividendo quello che ha con i civili. «Siamo stati bombardati tutta la notte, due donne civili sono rimaste uccise e ora Azovstal viene preso d’assalto. I russi adesso stanno cercando di irrompere nell’impianto; prima dell’assalto, gli aerei hanno bombardato l’impianto». «Al momento è in corso un potente assalto al territorio dello stabilimento Azovstal con l’appoggio di mezzi corazzati, carri armati, tentativi di sbarco e un gran numero di fanti».
Comandante della 12ma brigata operativa della Guardia nazionale ucraina Denis Schlega, che si trova nel territorio dell’impianto Azovstal: «Attualmente la situazione nell’acciaieria Azovstal è molto complicata, da questa mattina i russi stanno cercando di assaltare l’impianto utilizzando veicoli blindati, al momento i soldati ucraini stanno respingendo tutti gli attacchi».
Il ministero della Difesa russo ha confermato di aver bombardato l’acciaieria Azovstal. Il motivo è che i militari del battaglione Azov stavano traendo vantaggio dalla tregua concordata per mettere in salvo i civili. Hanno approfittato del cessate il fuoco per uscire dal seminterrato e posizionarsi negli edifici della fabbrica. «Ora le unità dell’esercito russo e della Repubblica popolare di Donetsk, usando l’artiglieria e l’aviazione, stanno iniziando a distruggere queste postazioni di fuoco».
CORRIDOI UMANITARI
Nelle ultime ore, alcune delle persone che erano rimaste intrappolate nelle città ucraine più martoriate sono state portate in un luogo più sicuro. Vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, a Zaporizhzhia: «Si è trattato del primo vero cessate il fuoco che ha consentito di evacuare circa 150 persone. Al convoglio si sono unite lungo il percorso anche diverse auto di persone in fuga da diversi villaggi». I civili evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol sono arrivati a Zaporizhzhia. Lo ha constatato l’ANSA sul posto.
Non si ha invece notizia di alcuni bus che secondo il sindaco di Mariupol risulterebbero dispersi lungo il tragitto. «Solo tre dei 14 autobus di evacuazione con i rifugiati di Mariupol hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino. Il destino delle persone che si trovano nei restanti undici autobus è sconosciuto: questi undici autobus sono scomparsi da qualche parte, dovevano andare verso Zaporizhzhia nella parte controllata del nostro Stato, ma si sono persi da qualche parte». Gli autobus «si perdono in questi centri di filtraggio, purtroppo, gli occupanti rapiscono i nostri residenti, e oggi questo sta succedendo».
Inoltre Vadym Boichenko ha affermato: «Questa evacuazione è ancora in corso, quindi forniamo informazioni molto limitate. Ci aspettiamo che funzioni, che i nostri residenti, quelli che si sono nascosti per più di due mesi dentro Azovstal, arrivino nel territorio controllato dall’Ucraina». Per questi ultimi si è detto meno ottimista: «Sfortunatamente stanno ancora aspettando di essere evacuati, si sono aggiunti attacchi e distruzioni. Rimane molto difficile per migliaia di persone a Mariupol lasciare il territorio controllato dai russi».
Pascal Hundt, capo della delegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa, conferma: quelli rimasti nell’acciaieria dell’Azovstal sono «molti, molti in una situazione terribile». La Croce Rossa internazionale resta pronta a lavorare, ma c’è estrema preoccupazione per il tentativo russo di irrompere nell’acciaieria.
DEPORTAZIONI?
Ministero della Difesa russo: 1.092.137 persone, di cui 196.356 bambini, sono stati evacuati dall’inizio dell’operazione militare speciale e portati in Russia. Quasi 200.000 sono bambini. «Un totale di 11.550 persone, tra cui 1.847 bambini, sono state evacuate dalle aree pericolose delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e dell’Ucraina alla Federazione Russa senza la partecipazione delle autorità ucraine nelle ultime 24 ore». Di loro propria volontà?
Sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko: «Abbiamo verificato le liste dei residenti deportati dai russi nel loro Paese. Attualmente sono quasi 40.000 persone. I nostri cittadini vengono portati ai margini della Russia; viene dato loro un certificato di immigrazione e usati per diversi lavori perché lì non c’è nessuno che lavori». I russi «stanno costringendo i cittadini a svolgere diversi compiti nella stessa Mariupol come rimuovere i detriti e bruciare i corpi dei civili uccisi: stanno nascondendo i loro crimini».
UN PECCATO CHE GRIDA VENDETTA AL COSPETTO DI DIO
La Fao avverte che quasi quattro milioni e mezzo di tonnellate di grano sono bloccate nei porti ucraini, Il blocco è causato dalla chiusura delle rotte marittime dovuta al conflitto. «La fame non dovrebbe diventare un’arma», è stato detto. Si chiede la ripresa delle forniture alimentari ucraine ad altre nazioni per alleviare la crisi alimentare globale.
La situazione preoccupa molto i Paesi arabi a motivo della loro forte dipendenza dall’Ucraina per le forniture di grano, olio di girasole e altri prodotti agricoli.
PAPA FRANCESCO
Papa Francesco, in un colloquio con il Corriere della Sera, ha affermato di aver fatto «arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento».
Spiega poi tutti i tentativi della Santa Sede per fermare la guerra in corso in Ucraina: «Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefono, Putin invece non l’ho chiamato. L’avevo sentito a dicembre per il mio compleanno ma questa volta no, non ho chiamato. Ho voluto fare un gesto chiaro che tutto il mondo vedesse e per questo sono andato dall’ambasciatore russo. Ho chiesto che mi spiegassero, gli ho detto “per favore fermatevi”. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla?». Un’ipotesi sulle motivazioni di Putin? Forse «l’abbaiare della Nato alla porta della Russia. Un’ira che non so dire se sia stata provocata, ma facilitata forse sì».
Poi la riflessione sulla corsa agli armamenti in Ucraina: “Non so rispondere, sono troppo lontano, all’interrogativo se sia giusto rifornire gli ucraini”. “La cosa chiara è che in quella terra si stanno provando le armi. I russi adesso sanno che i carri armati servono a poco e stanno pensando ad altre cose. Le guerre si fanno per questo: per provare le armi che abbiamo prodotto”. Il Papa non andrà per ora a Kiev. «Ho inviato il cardinale Michael Czerny, e il cardinale Konrad Krajewski, che si è recato lì per la quarta volta. Ma io sento che non devo andare. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin. Ma anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta…».
Guerra: terzo mese. Due mesi e dieci giorni
Il Patriarcato russo replica a papa Francesco: «È deplorevole che un mese e mezzo dopo la conversazione con il Patriarca Kirill, Papa Francesco abbia scelto il tono sbagliato per trasmettere il contenuto di questa conversazione. Tali dichiarazioni difficilmente contribuiranno all’instaurazione di un dialogo costruttivo tra le chiese cattolica romana e ortodossa russa, che è particolarmente necessario in questo momento». Il Cremlino rende noto che non c’è alcun accordo su un eventuale incontro tra Papa Francesco e il presidente russo Vladimir Putin.
In merito ai piani della Commissione europea di imporre sanzioni al patriarca Kirill, la Chiesa ortodossa russa si dice scettica. «Il patriarca Kirill proviene da una famiglia i cui membri sono stati sottoposti per decenni a repressioni per la loro fede e posizione morale durante i giorni dell’ateismo militante comunista, senza temere reclusione e repressioni. Quindi bisogna essere completamente estranei alla storia della nostra Chiesa per intimidire il suo clero e i suoi credenti inserendoli in alcune liste».
GUERRA ALLE FAKE NEWS
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea: «Oggi blocchiamo tre grandi emittenti russe. Non sarà più permesso loro di distribuire i loro contenuti nell’Ue, in qualsiasi forma, sia via cavo, via satellite, su internet o tramite applicazioni per smartphone. Questi canali televisivi amplificano le bugie e la propaganda di Putin in modo aggressivo. Non dovremmo più dare loro un palcoscenico per diffondere queste bugie. Inoltre il Cremlino si affida a contabili, consulenti e spin-doctor europei. E questo ora finirà. Stiamo vietando la fornitura di questi servizi alle aziende russe».
GUERRA DI BANCHE… E DI PETROLIO
Ursula von der Leyen all’Eurocamera: «Oggi escludiamo da Swift Sberbank, di gran lunga la più grande banca della Russia, e altre due grandi banche. Con questo, colpiamo le banche che sono cruciali per il sistema finanziario russo e la capacità di Putin di creare distruzione. Questo solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale».
«Proponiamo un divieto del petrolio russo, un divieto totale d’importazione di tutto il petrolio russo, via mare e via oleodotto, greggio e raffinato. Ci assicureremo di eliminare gradualmente il petrolio russo in modo ordinato, in modo da permettere a noi e ai nostri partner di assicurare vie di approvvigionamento alternative e di ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente il greggio russo entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell’anno».
SANZIONI
Ancora Ursula von der Leyen: «Stiamo inserendo nella lista dei sanzionati alti ufficiali militari e altre persone che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell’assedio disumano della città di Mariupol. Questo invia un altro segnale importante a tutti gli autori della guerra del Cremlino: sappiamo chi siete e sarete giudicati».
MARIUPOL
Le forze russe hanno fatto irruzione nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove sono asserragliati i militari del battaglione Azov, e ora sono in corso intensi combattimenti. Lo afferma il noto giornalista ucraino Andriy Tsapliyenko. Nel tentativo di reprimere la resistenza dei difensori di Mariupol, «l’esercito di Putin sta usando tutte le armi disponibili. I civili rimangono sotto i bombardamenti nello stabilimento». Il Cremlino ha negato che le forze russe abbiano lanciato un assalto alle acciaierie Azovstal. «L’ordine e’ stato dato pubblicamente (21 aprile) dal comandante in capo (Vladimir Putin) di annullare qualsiasi assalto. Non c’e’ nessun assalto». Le forze di Mosca stanno assediando il sito e intervengono solo per fermare i tentativi dei combattenti ucraini di raggiungere delle postazioni di tiro.
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha riferito alla tv ucraina che sono stati persi i
contatti con i combattenti di Kiev nell’acciaieria Azvostal.
È previsto un nuovo corridoio umanitario da Mariupol, se le condizioni di sicurezza lo permettono. Il governatore ucraino di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha annunciato che alcuni autobus con a bordo civili hanno lasciato Mariupol. «Oggi, con il sostegno delle Nazioni Unite e della Croce Rossa, stiamo evacuando i civili dalla regione per Zaporizhia. Gli autobus sono già partiti da Mariupol».
PROFUGHI
Viminale: sono 107.380 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 55.713 donne, 14.097 uomini e 37.570 minori.
Tempo di guerra. Settantunesimo giorno
Chiesa ucraina
Arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk: «Oggi desidero ricordare un evento drammatico, e eroico allo stesso tempo. Il 2 maggio, la nostra Odessa è stata nuovamente l’obiettivo di un attacco missilistico, e un ragazzo di 14 anni, Vyacheslav Yalyshev, è morto da eroe. Sentita la sirena dell’allarme antiaereo, è corso dai vicini anziani per avvertirli e aiutali a scendere nel rifugio. Li ha salvati, ma lui stesso è morto. L’atto eroico di questo adolescente, che sacrifica la sua vita per salvare i suoi anziani vicini dai missili russi nella città ucraina di Odessa, apre una nuova pagina dell’eroica testimonianza che il popolo ucraino dà oggi al mondo intero».
Padre Vitalyi Uminskyi, direttore di Caritas Kiev-Zhytomyr, all’Ansa: una cinquantina di villaggi in Polyssia, regione nell’Ucraina del Nord ai confini con la Bielorussia, «hanno vissuto orrori come a Bucha». Caritas Spes riferisce di torture, uccisione di civili, distruzioni e saccheggi. In uno dei villaggi, Maryanivka, sono morti cinque bambini che erano usciti dal rifugio della scuola che in quel momento è stata attaccata. I villaggi, ora liberati, sono stati occupati dai russi per 47 giorni; ma solo in questi giorni sono stati raggiunti da Caritas, perché quasi tutte le strade intorno sono minate.
Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin: «Tutti i passi che sono stati fatti sono sempre stati calibrati per non creare ulteriori divisioni, ulteriori tensioni perché questa è la volontà sincera del Papa. Io penso che a questo punto non ci sono altri passi da fare, si è offerta la disponibilità del Santo Padre di andare a Mosca, di incontrare personalmente il presidente Putin, aspettiamo che siano loro a reagire, a dirci che cosa vogliono. Più di così non credo che da parte del Santo Padre ci possa essere qualche ulteriore iniziativa da prendere».
Mariupol
Intellicence ucraina: le forze ucraine hanno ripreso il controllo di diversi insediamenti presso Mykolayiv e Kherson, nel sud del paese. In queste regioni le forze russe hanno perso il controllo. Pesanti combattimenti continuano invece a Mariupol, nel tentativo di distruggere le unità ucraine di stanza nell’area dell’acciaieria Azovstal, con il supporto degli aerei; ma i difensori hanno ancora il controllo dell’acciaieria. David Arahamiya, negoziatore ucraino: «I tentativi di prendere d’assalto l’impianto continuano per il secondo giorno. Le truppe russe sono già sul territorio di Azovstal, ma la comunicazione con i difensori è stata ripristinata». Video QUI.
Cessate il fuoco
Comando militare russo: Mosca annuncia un cessate-il-fuoco per tre giorni per consentire l’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Iil corridoio umanitario resterà aperto da giovedì a sabato e i civili potranno scegliere se andare nei territori controllati dall’Ucraina o dalla Russia. Kiev: in quello stesso momento, «con il sostegno dell’aviazione, la Russia ha ripreso l’offensiva per controllare Azovstal». Le truppe russe sono entrate all’interno dell’acciaieria e sono in corso combattimenti sanguinosi. Comandante del reggimento Azov Denis Prokopenko: «Per il secondo giorno consecutivo, l’esercito russo ha fatto irruzione nello stabilimento. Ci sono battaglie pesanti e sanguinose. Ringrazio il mondo intero per l’enorme sostegno della guarnigione di Mariupol. I nostri soldati se lo meritano. La situazione è estremamente difficile ma nonostante tutto continuiamo a combattere e resistiamo».
Municipio di Mariupol: «A partire da ora se c’è un inferno nel mondo è ad Azovstal. Gli ultimi 11 chilometri quadrati di libertà a Mariupol sono stati trasformati in un inferno. Assalto senza sosta, anche di notte con la regolazione del fuoco dei droni. In alcune zone, le ostilità sono già oltre la recinzione dello stabilimento».
Onu: si è conclusa con successo una nuova operazione coordinata dall’Onu e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) per mettere in salvo civili portati via da Mariupol. oltre 300 civili, evacuati dalla città portuale assediata e dalle zone limitrofe, sono arrivati nella città di Zaporizhzhia. Ieri era arrivato un altro centinaio di persone, per lo più civili che si erano rifugiati nell’acciaieria Azovstal. «Oggi siamo di nuovo riusciti a dare un passaggio sicuro ai civili intrappolati a Mariupol e in altre aree grazie alla forte cooperazione tra le Nazioni Unite e il Cicr». «Ora un convoglio sta andando verso la Azovstal di Mariupol, dovrebbe arrivare domani, per evacuare i civili rimasti nell’acciaieria. È il risultato di sforzi logistici e diplomatici».
Vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk: «Oggi 344 persone sono state evacuate nell’ambito del corridoio umanitario Mariupol. Si tratta di donne, bambini e anziani» che «sono appena arrivati tutti a Zaporozhzhia. Un’altra delle nostre piccole vittorie». Vereshchuk ringrazia le Nazioni Unite, la Croce rossa internazionale e tutto lo staff che ha reso possibile la colonna umanitaria.
«La Russia è pronta a garantire un’uscita sicura dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, ma i militari nello stabilimento devono arrendersi». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin al premier israeliano Naftali Bennett. Lo riferisce la Tass.
Quasi 500 marittimi sono in attesa di essere evacuati a bordo nei porti ucraini nel Mar Nero e nel Mar d’Azov. Il 3 maggio, l’Imo ha adottato una risoluzione sulle azioni per facilitare l’evacuazione urgente dei marittimi. Il giorno precedente Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, ha chiesto una via di fuga dall’apocalisse di Mariupol.
Giornata della Vittoria
Le autorità russe hanno annullato nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk la parata e la marcia per la Giornata della Vittoria del 9 maggio. «La parata della vittoria e la marcia del reggimento immortale in questo giorno della vittoria a Donetsk e Lugansk è ancora impossibile da tenere. Ma quel tempo arriverà presto e le parate della vittoria passeranno per le strade del Donbass».
Profughi e sfollati: oltre 13 milioni
Onu: sono oltre 5,6 milioni i rifugiati ucraini, le persone che dall’inizio della guerra lanciata dalla Russia hanno lasciato il Paese. A questi si aggiungono 7,7 milioni di sfollati interni.
Tempo di guerra. Settantaduesimo giorno
Il presidente russo Putin ha avuto un colloquio con il premier israeliano Naftali Bennett. In esso si è scusato per le affermazioni del ministro degli esteri Sergey Lavrov secondo cui Hitler avrebbe avuto origini ebraiche; i peggiori antisemiti sarebbero stati ebrei.
«Il premier ha accettato le scuse del presidente Putin per i commenti di Lavrov e lo ha ringraziato per aver chiarito la sua posizione sul popolo ebraico e la memoria dell’Olocausto». Così scrive l’ufficio del primo ministro israeliano. Bennett avrebbe anche chiesto a Putin di esaminare le opzioni umanitarie per l’evacuazione dei civili da Mariupol. Il comunicato del servizio stampa del Cremlino non conteneva questo tra i contenuti del colloquio che elencava.
La nave? O dove?
Lo Stato maggiore ucraino afferma che i russi hanno perso una nave. Una fregata russa Petrel 11356R, la Admiral Makarov, ha preso fuoco nel Mar Nero, non lontano dall’Isola dei Serpenti, dopo essere stata colpita da un razzo ucraino Neptune. Sulla nave si sarebbe verificata un’esplosione, seguita da un incendio. Dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva, la flotta russa del Mar Nero era scesa a soli tre grandi navi combattenti, di cui la migliore era proprio la Makarov. Aerei russi stanno sorvolando quell’area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea. Il Cremlino però smentisce: «non ha informazioni».
Mariupol
Secondo il consiglio comunale locale di Mariupol, i russi stanno cambiando la segnaletica stradale della città; stanno sostituendo i cartelli in ucraino con quelli in russo. «Gli occupanti hanno distrutto la nostra città ucciso 20 mila persone e ora cambiano la segnaletica stradale; le persone con i loro problemi aspetteranno. Intanto la città non dispone di elettricità e di normali comunicazioni. La gente del posto non ha abbastanza acqua, cibo o medicine».
Intanto, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov smentisce che siano in programma a Mariupol le celebrazioni del 9 maggio per il giorno della vittoria: «è impossibile per ovvie ragioni».
Azovstal
Il reggimento Azov, pubblicando un video di bombardamenti sull’acciaieria avvolta da un’enorme coltre di fumo, informa: «Attenzione! L’assalto ad Azovstal continua! I difensori mantengono il controllo della fabbrica sotto pesanti bombardamenti. Il nemico usa aerei, artiglieria e fanteria».
Il comandante del reggimento Azov Sviatoslav Palamar accusa la Russia di aver violato la promessa di cessate il fuoco fatta ieri per permettere l’evacuazione dei civili ancora rimasti all’interno dell’acciaieria Azovstal; chiede aiuto per i soldati feriti e per l’evacuazione dei civili. «È il terzo giorno da quando il nemico è entrato nell’impianto di Azovstal, dove continuano pesanti e sanguinosi combattimenti».
Il Ministero della Difesa britannico conferma: a Mariupol le forze russe «hanno proseguito l’assalto di terra alla acciaieria Azovstal… nonostante le dichiarazioni russe di volerla solo isolare». Secondo l’Intelligence, questo «rinnovato sforzo russo di conquistare Azovstal e completare la cattura di Mariupol è legato probabilmente alle imminenti commemorazioni del 9 maggio, Giorno della vittoria, e al desiderio di Putin di avere un successo simbolico in Ucraina».
L’appello di un giovane medico tataro
Un giovane medico appartenente al gruppo etnico dei tatari di Crimea (minoranza musulmana di lingua simile alla turca) si trova nello stabilimento di Azovstal per curare i feriti. Ha lanciato un appello chiedendo evacuazioni urgenti per salvare gli ucraini intrappolati, sia civili che militari:
«Non ricordo che giorno della guerra sia oggi. La gente sta morendo, chi per i proiettili, chi per la fame, i feriti per la mancanza di medicine, per le condizioni terribili. Non abbiamo tempo. Prima dell’occupazione ho studiato medicina. Ora fornisco assistenza medica ai feriti ad Azovstal. Non ho mai visto la morte prima della guerra. Ho lavorato in ambulanza. Ho sempre aiutato le persone per quanto potevo. Ma qui, nel 2022, mi fa male vedere le persone che muoiono per ferite purulente, per la semplice mancanza di antibiotici. Siamo costantemente bombardati da cielo, mare e terra. Vi prego di compiere le procedure per evacuare tutte le persone, compresi i militari, dal territorio di Azovstal. Fermate questo incubo».
Guterres
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha ricordato che finora sono stati completati con successo due convogli per evacuare i civili di Mariupol; ed anche che «è in corso una terza operazione, ma è nostra politica non parlare dei dettagli prima che sia completata, per evitare di danneggiare il suo possibile successo. Finora, in totale, quasi 500 civili hanno trovato il tanto atteso soccorso, dopo aver vissuto sotto bombardamenti implacabili e scarsa disponibilità di acqua, cibo e servizi igienici. È bello sapere che anche in questi tempi di iper-comunicazione, la diplomazia silenziosa è ancora possibile e a volte è l’unico modo efficace per produrre risultati. Spero che il continuo coordinamento con Mosca e Kiev porti a più pause umanitarie per consentire ai civili un passaggio sicuro dai combattimenti e gli aiuti per raggiungere coloro che hanno bisogno urgente».
Dopo le ultime evacuazioni, il sindaco di Mariupol stima che dentro l’acciaieria Azovstal restino circa 200 civili.
Battaglione Azov: «Durante il cessate il fuoco nel territorio dell’acciaieria Azovstal le truppe russe hanno sparato su un’auto che stava trasportando dei civili per evacuarli dalla fabbrica. Un soldato è stato ucciso e ci sono 6 feriti. Il nemico continua a violare tutti gli accordi e a non attenersi alle garanzie di sicurezza per l’evacuazione dei civili».
Profughi
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, le ferrovie statali ucraine Ukrzalisnutsya hanno evacuato gratuitamente anche 102 mila animali domestici. Lo riferiscono i media locali.
Viminale: sono 108.397 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 56.282 donne, 14.338 uomini e 37.777 minori. L’incremento, rispetto a ieri, è di 1.107 ingressi.
Papa Francesco
«Prima ancora che l’emergenza sanitaria finisse, il mondo intero si è trovato ad affrontare una nuova tragica sfida, la guerra attualmente in corso in Ucraina. Dopo la fine della seconda guerra mondiale non sono mai mancate guerre regionali, tanto che io ho spesso parlato di una terza guerra mondiale a pezzetti, sparsa un po’ ovunque. Tuttavia, questa guerra, crudele e insensata come ogni guerra, ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero, e non può non interpellare la coscienza di ogni cristiano e di ciascuna Chiesa».
Tempo di guerra. Settantatreesimo giorno
Il Pentagono non ha elementi che possano confermare che la fregata russa Makarov sia stata colpita dall’Ucraina. Portavoce del Dipartimento della Difesa americana, John Kirby: «È tutto il giorno che ci stiamo lavorando ma al momento non abbiamo informazioni che corroborino queste notizie». Video QUI e QUI. Nessuna fonte indipendente ha ancora modo di verificare quanto annunciato da parte ucraina.
Oggi, l’esercito ucraino sostiene di aver distrutto un’altra nave russa, stavolta un mezzo da sbarco: «Un drone ucraino Bayraktar TB2 ha distrutto un’altra nave russa. Questa volta il mezzo da sbarco del progetto Sernà. La tradizionale parata della flotta russa del Mar Nero il 9 maggio di quest’anno si terrà vicino a Snake Island, in fondo al mare». Se non altro, hanno il senso dell’umorismo.
Compromesso?
Volodymyr Zelensky: l’Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia, se le forze di Mosca si ritirassero «sulle posizioni del 23 febbraio», il giorno prima dell’inizio dell’invasione. In pratica, Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. Non si tratterebbe dunque di una cessione, ma di un’apertura al dialogo senza recriminare la Crimea. Da Mosca i segnali non sono chiari.
Mariupol
Vicepremier Iryna Vereshchuk: cinquanta civili, fra donne, bambini ed anziani, sono stati evacuati con molte difficoltà dall’impianto di Azovstal. «Se domani andrà tutto secondo i piani, continueremo l’evacuazione». Accusa, infatti, la parte russa di aver violato il cessate il fuoco in vigore durante le evacuazioni.
Economia
Società di geolocalizzazione Kayrros: la resa del prossimo raccolto di grano in Ucraina dovrebbe diminuire di almeno il 35% rispetto al 2021 a causa dell’invasione russa, secondo le immagini satellitari. Il conflitto ha infatti interrotto la stagione della semina e ha costretto gli agricoltori a lavorare sotto le bombe, con scarso carburante. Le immagini dei satelliti sono state analizzate da Kayrros con un metodo di precisione all’infrarosso che consente di valutare lo stato delle piante e quindi di prevedere la produzione di cereali.
Ministero ucraino della Politica agraria e dell’alimentazione: «I paesi importatori di prodotti agricoli dall’Ucraina, in particolare il Medio Oriente e l’Africa, non potranno fare a meno delle nostre esportazioni, che non possono essere concretamente sostituiti da forniture dalla Russia o da qualsiasi altro Paese. Abbiamo fornito il 10% delle esportazioni mondiali di grano, oltre il 15-20% di orzo, oltre il 50% di olio di girasole. L’Ucraina ha esportato in media 50 milioni di tonnellate di prodotti agricoli. In anni record, questa cifra ha raggiunto anche 65 milioni di tonnellate. Trovare un’alternativa a tali volumi e sostituire i nostri prodotti non è concretamente possibile nemmeno nei prossimi tre – cinque anni».
Lyudmila Denisova, commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, riportata dall’Ansa: «Oggi 1,6 milioni dei nostri cittadini vivono in stato di guerra e non hanno accesso all’acqua potabile. 4,7 milioni si stanno avvicinando a questa situazione. Dove ci sono le ostilità la situazione è molto pericolosa. Il diritto alla vita è minacciato. A Popasna, Berezhna e in tutte le regioni di Donetsk e Lugansk, non ci sono più scorte di cibo, distrutte o sequestrate dai russi. Queste regioni hanno bisogno di assistenza umanitaria sotto forma di cibo e medicine».
Wall Street Journal: alcune società cinesi hi-tech si stanno tacitamente ritirando dal mercato russo sotto la pressione delle sanzioni e dei fornitori Usa, in contrasto con l’invito di Pechino a resistere alla coercizione occidentale. Tra le compagnie che hanno ridotto le spedizioni in Russia ci sono il colosso dei Pc Lenovo e il produttori di smartphone e gadget Xiaomi.
Profughi
Viminale: sono 110.133 le persone in fuga dalla guerra in Ucraina arrivate finora in Italia: 57.266 donne, 14.779 uomini e 38.088 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 808 ingressi nel territorio nazionale.
Settantaquattresimo giorno
Fregata Makarov (il doppio senso che si nota nell’espressione italiana è dovuto a un’ironia involontaria, con tutto il rispetto e il dolore per le eventuali vittime dell’eventuale affondamento): sono passati giorni dalla notizia dell’affondamento diramata dall’Ucraina, e ancora non vi sono conferme, ma neppure convinte smentite: il Cremlino si è limitato a dire che non ha informazioni. La Russia intanto, secondo l’Esercito ucraino, ha schierato sei navi e due sottomarini nel Mar Nero, davanti alle coste ucraine. Le navi, pronte al combattimento, sono equipaggiate con oltre 50 missili da crociera.
Mentre il presidente ucraino Zelensky ha aperto alla possibilità di non porre la questione della Crimea per mettere fine alla guerra, il segretario generale dell’Alleanza Atlantica dà parere contrario. E aggiunge che la Nato è pronta ad aiutare Kiev anche per mesi od anni fino alla sconfitta di Mosca.
L’esercito russo
Fonti militari indipendenti comunicano all’Adnkronos: la Russia è in difficoltà in Ucraina. La pausa seguita al ritiro delle forze militari impegnate a Nord non è servita per colmare le perdite subite, di mezzi e di uomini. Per compensare i mezzi importanti distrutti (1.500 sugli 8mila disponibili il 24 febbraio), arrivano al fronte migliaia di tank dell’Unione Sovietica, parcheggiati da trent’anni in depositi all’aperto in Siberia. La perdita dei soldati potrà ancor meno essere compensata. Una eventuale mobilitazione generale di civili con un solo anno di addestramento militare alle spalle, magari anche remoto nel tempo, non è la soluzione.
Scuola colpita
L’attacco aereo russo a Bilohorivka, nella regione di Luhansk, ha ucciso una sessantina di persone, civili che si rifugiavano nella scuola dai bombardamenti. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si dice sconvolto per l’attacco che ricorda ancora una volta come «in questa guerra, così come in molti conflitti, siano i civili a pagare il prezzo più alto»; civili e infrastrutture civili dovrebbero sempre essere risparmiati.
Mariupol
Autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk: «Cinquanta persone sono state evacuate oggi dall’acciaieria Azovstal a Mariupol. Il numero di civili evacuati dal territorio dell’impianto metallurgico ha raggiunto 176 persone». Ieri erano stati evacuati dall’acciaieria 50 civili.
Ministro degli Affari interni dell’Ucraina: «Negli ultimi due giorni, più di 500 civili sono stati evacuati da Azovstal». I numeri nei dettagli non collimano, ma tutte le fonti di informazione sono d’accordo sul fatto che tutti i civili sono stati evacuati da Azovstal.
Settantacinquesimo giorno
Nella foto del 1945, si noti come siano proprio gli ucraini a sfilare a Mosca nella parata del Giorno della Vittoria.
La Parata della Vittoria a Mosca
Dal discorso di Putin dalla Piazza Rossa in occasione della parata commemorativa della vittoria sui nazisti: «L’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta». Putin ha sostenuto che la Nato e l’Ucraina stavano creando una minaccia inaccettabile per la Russia ai suoi confini. Ha lodato l’azione dei soldati russi, che stanno combattendo «per la sicurezza della patria». Il presidente russo ha anche affermato che che gli Usa hanno vietato di andare a Mosca ad un gruppo di ex combattenti statunitensi della Seconda guerra mondiale. «Voglio che i veterani americani sappiano che siamo orgogliosi delle loro gesta». Ha anche detto: «L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere».
Non vi è stato invece alcun annuncio importante, come alcuni avevano previsto o temuto, e nemmeno segnali su quando l’invasione potrebbe finire. È mancato però qualsiasi riferimento ad una vittoria sul campo in Ucraina; non ha menzionato Mariupol né le città che i militari di Mosca controllano come Kherson o altri territori. Il testo integrale del discorso, con video, QUI. La sfilata QUI.
Il giornalista Yuri Colombo, collaboratore di diverse testate italiane e internazionali, ha notato che «Putin per la prima volta in tutta la storia della Russia e dell’Unione Sovietica ha seguito la parata del 9 maggio non in piedi, ma seduto e con una coperta poggiata sulle gambe». Sul palco era presente il patriarca Kirill. La parte aerea della parata a Mosca è stata cancellata «per le condizioni meteo» (addetto stampa del presidente russo, Dmitri Peskov). Dal meteo non risulta che il clima fosse così terribile a Mosca. Non quello meteorologico, almeno.
Il contro discorso di Zelensky
«Abbiamo vinto allora, vinceremo ora. Stiamo lottando per la libertà dei nostri figli e quindi vinceremo. Non dimenticheremo mai cosa fecero i nostri antenati durante la seconda guerra mondiale, che uccise più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due giornate della vittoria in Ucraina. E qualcuno non ne avrà. Abbiamo vinto allora. Vinceremo ora. E Khreshchatyk vedrà la parata della vittoria: la vittoria dell’Ucraina! Buona vittoria nel giorno della vittoria sul nazismo!».
Parate parallele nei territori occupati
Parata del 9 maggio a Mariupol, occupata dalle forze russe. Le immagini postate da Nexta Tv, media indipendente bielorusso, mostrano in testa alla sfilata Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, e dietro un enorme drappo grigio e arancione. Non ci sono mezzi militari, ma solo persone per la maggior parte in abiti civili che tengono il drappo ai lati, cantano e sventolano qualche bandiera rossa. A Kherson l’esercito russo ha celebrato il 9 maggio con una piccola parata. Un gruppo di persone si è radunato nel Parco della Gloria con bandiere rosse.
Mancata trasmissione
La parata per il giorno della vittoria a Mosca e il discorso di Putin non sono stati trasmessi nelle regioni ucraine occupate dai russi. Lo riporta l’Ukrainska Pravda: «La propaganda russa, guidata dal suo leader Putin, oggi non è riuscita a trasmettere i suoi falsi messaggi agli ucraini che vivono nei territori temporaneamente occupati. La trasmissione dal satellite russo alle regioni ucraine occupate è stata improvvisamente interrotta».
L’incidente di Varsavia
Mentre l’ambasciatore russo si accingeva a deporre fiori al cimitero dei soldati sovietici caduti durante la Seconda guerra mondiale, alcuni manifestanti gli hanno bloccato la strada, gridando slogan offensivi. Alcuni erano vestiti con lenzuola bianche imbrattate di sangue e qualcuno ha rovesciato una secchiata di una sostanza rossa (probabilmente vernice) sull’ambasciatore. Andreev non ha potuto deporre la corona di fiori al cimitero, ma ha lasciato il luogo, accompagnato dalla polizia locale. Secondo il quotidiano “Polsatnews” all’aggressione subita da Andreev sarebbe seguita una rissa. Ha comunque affermato: «Sono orgoglioso del mio presidente. La repubblica popolare di Donetsk e la repubblica popolare di Luhansk non appartengono all’Ucraina». A seguito dell’aggressione, la Russia ha presentato alle autorità polacche una risoluta protesta, accusando la polizia polacca di non essere intervenuta per proteggere il diplomatico, e le autorita’ di Varsavia di essere state «conniventi con i teppisti neo-nazisti» autori dell’attacco.
A Odessa: il dramma del grano bloccato
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, a sorpresa oggi a Odessa per un incontro con il premier ucraino Denys Shmygal, è stato costretto a ripararsi in un rifugio antiaereo a seguito di un allarme per un raid missilistico russo. Michel Dopo l’interruzione causata dai bombardamenti, ha proseguito l’incontro facendo tappa al porto dove ha potuto constatare le conseguenze del blocco russo al transito di merci, soprattutto di grano, nel mar Nero. Un blocco che non danneggia solo l’Ucraina, ma impedisce l’accesso del mondo a alimenti vitali.
Il Programma alimentare mondiale (Pam ) ha lanciato un grido di allarme e un appello: «i porti nella zona di Odessa, nel sud dell’Ucraina, devono essere riaperti con urgenza per evitare che la crisi globale della fame sfugga al controllo. I silos di grano dell’Ucraina sono pieni. I porti sul Mar Nero sono bloccati, lasciando milioni di tonnellate di grano intrappolate in silos a terra o su navi che non possono muoversi». Bisogna intervenire subito per «evitare che la crisi globale della fame sfugga al controllo». La Fao ha parlato di 25 milioni di tonnellate di grano bloccati in Ucraina.
La situazione militare russa: armi e caduti
Intelligence britannica: l’invasione dell’Ucraina ha rivelato carenze nella capacità di Mosca di condurre attacchi di precisione su larga scala. Le forze russe prendono di mira villaggi e città con bombardamenti intensi e indiscriminati, con poca o nessuna considerazione per le vittime civili. A ll’inizio dell’invasione la Russia aveva pubblicamente promosso la sua capacità di condurre attacchi di precisione e limitare così i danni collaterali. Tuttavia, il conflitto continua al di là delle aspettative russe ed è probabile che le scorte di munizioni di precisione si siano fortemente ridotte costringendo le forze russe a utilizzare munizioni obsolete.
Secondo Kiev, sono almeno 25.650 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, oltre alla perdita di 199 caccia, 158 elicotteri e 377 droni; 1.145 carri armati, 513 pezzi di artiglieria, 2.764 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 94 missili da crociera, 185 lanciamissili, 12 navi, 1.970 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 87 unità di difesa antiaerea e 41 unità di equipaggiamenti speciali.
Il ministero dell’interno ucraino dichiara di aver ricevuto 32mila appelli da parte dei parenti di soldati russi dispersi (12mila chiamate e 20mila messaggi) perché si indaghi sui loro parenti in Ucraina.
Fake news
Il Comitato parlamentare dei servizi segreti (Copasir) ha il sospetto che gli opinionisti che parlano delle ragioni di Mosca in tv siano sul libro paga di Putin. Ovvero che facciano parte di «un’operazione di disinformazione organizzata e pensata a monte da uomini del governo russo». «La task force europea ha accertato oltre 13mila casi di disinformazione russa in Europa dal 2014 ad oggi. Nelle nostre relazioni il Copasir ha denunciato come la macchina della propaganda agisca anche nel nostro Paese ed ora stiamo svolgendo un accertamento con i direttori dell’intelligence ed altre istituzioni che devono essere consapevoli di ciò che abbiamo acquisito sulla disinformazione» (presidente del Copasir Adolfo Urso).
Patron cane anti-mine
Èstato premiato da Volodymyr Zelensky nel suo incontro con il premier canadese Justin Trudeau, Patron, un Jack Russell Terrier che ha individuato centinaia di ordigni esplosivi. Il presidente ucraino gli ha consegnato un premio. In queste ultime settimana il cagnolino è diventato un vero e proprio eroe nazionale, per il lavoro svolto nello sminare le aree della città di Chernihiv. Zelensky ha premiato Patron e il suo proprietario, Myhailo Iliev, alla presenza di Trudeau. Il team di sminamento di Chernihiv ha utilizzato la tecnologia canadese nel suo lavoro. Se avete un po’ di pazienza, trovate il video QUI.
Mariupol
Municipio di Mariupol: «Altre 173 persone sono state salvate da Azovstal e Mariupol. Dieci autobus con cittadini di Mariupol sono già sul territorio dell’Ucraina libera». Il Comune di Mariupol ringrazia «tutti gli eroici difensori dell’Azovstal per questo. Le forze armate ucraine e il reggimento Azov non solo si stanno difendendo, ma stanno anche salvando i civili. Siamo anche grati all’Onu, alla Croce Rossa e al ministro Iryna Vereshchuk per aver organizzato l’evacuazione della nostra popolazione, che deve continuare»
Otto pullman con 147 civili ucraini di Mariupol, almeno 40 dei quali evacuati dai sotterranei dell’acciaieria Azovstal, sono arrivati in serata a Zaporizhzhia. Ieri in serata era arrivata anche la conferma che tutte le donne, i bambini e gli anziani erano stati evacuati da Azovstal, come aveva affermato la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk. Ora, ha aggiunto, «prende il via la seconda fase della missione, per portare in salvo feriti e medici, ma anche tutti i militari».
Comunità internazionale
Presidente cinese Xi Jinping in un incontro virtuale col cancelliere tedesco Olaf Scholz: Cina e Ue sono partner strategici globali e sono un’opportunità l’una per l’altra con interessi comuni che «superano di gran lunga le differenze». Pechino «sostiene l’autonomia strategica dell’Ue. Le relazioni Cina – Ue non sono mirate contro qualcuno, non dipendono né sono controllate da terzi. Si tratta di un consenso strategico a cui entrambe le parti dovrebbero aderire a lungo».
Profughi
Viminale: sono 111.386 le persone arrivate finora in Italia, 57.943 donne, 15.082 uomini e 38.361 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 615 ingressi nel territorio nazionale.
Settantaseiesimo giorno
Nella vita delle persone, nella vita delle famiglie ci sono anche loro: cani, gatti ed altri animali, che spesso sono l’unico conforto delle persone sole. Scampati in una guerra che non li riguarda, continuano a rappresentare una consolazione per i superstiti.
La situazione
Le truppe russe hanno distrutto con un missile il Monastero di San Giorgio della Santa Dormizione di Svyatogorsk, nell’Ucraina orientale. L’Eremo, appartenente al Patriarcato di Mosca, dà notizie sulla sua esistenza a partire dal 1526. Nel 1637 fu costruita la cattedrale della Santa Dormizione nella parte superiore di un monte fatto di labirinti e passaggi. Durante il conflitto ha offerto rifugio ai civili, ed era già stata danneggiata da un attacco aereo lo scorso12 marzo col ferimento di molti rifugiati.
Tre missili Kinzhal – i nuovi missili ipersonici della Russia – ieri hanno colpito un hotel nella zona di Odessa. Altri sette missili hanno bersagliato un centro commerciale. Le unità russe hanno attaccato ieri la città con sottomarini, navi e aerei.
Intelligence britannica: «La sottovalutazione da parte della Russia della resistenza ucraina e la sua pianificazione del “miglior scenario” hanno portato a fallimenti operativi dimostrabili, impedendo al presidente Putin di annunciare un significativo successo militare in Ucraina alla parata del Giorno della Vittoria del 09 maggio. È molto probabile che il piano di invasione della Russia si sia basato sul presupposto errato che avrebbe incontrato una resistenza limitata e che sarebbe stato in grado di accerchiare e aggirare rapidamente i centri abitati. Questo presupposto ha portato le forze russe a tentare di eseguire la fase iniziale dell’operazione con un approccio leggero e preciso, destinato a ottenere una rapida vittoria con costi minimi. Questo errore di calcolo ha portato a perdite insostenibili e a una successiva riduzione dell’attenzione operativa della Russia».
Mariupol
Ministero della difesa di Kiev: le forze russe stanno conducendo operazioni di assalto all’acciaieria Azovstal, dove centinaia di combattenti ucraini continuano a resistere. Municipio di Mariupol: l’esercito russo ha iniziato ad assediare la fabbrica dopo che un convoglio Onu ha lasciato la regione di Donetsk. I russi hanno cercato di far saltare un ponte usato per le evacuazioni, per bloccare gli ultimi combattenti rimasti all’interno.
Vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk: più di mille militari ucraini, tra cui centinaia di feriti, resistono nella difesa dell’acciaieria Azovstal. «Tra loro ci sono feriti gravi che necessitano un’evacuazione urgente». La vice premier ha smentito le notizie secondo cui ci sarebbero ancora civili nell’impianto di Azovstal. Il comandante del battaglione Azov ha dichiarato ufficialmente al governo e all’Onu che non c’è nessun civile (né donna né bambino, né anziano) all’interno di Azovstal.
Al momento, le autorità ucraine sono all’opera per evacuare i soldati feriti, i sanitari e i cappellani militari. Il personale medico, ha aggiunto la Vereschuk, «desidera uscire assieme ai feriti, perché bisogna accompagnarli, qualora si apra un corridoio umanitario». Ha anche confermato che la Turchia ha lavorato strettamente con l’Ucraina in quest’opera. Non ha escluso che l’evacuazione possa avvenire via mare, con una imbarcazione dotata di attrezzature mediche messa a disposizione da Ankara.
Guardia Nazionale Ucraina: «Il presidente dell’Ucraina personalmente e l’intera leadership dello Stato stanno facendo sforzi per trovare opportunità per l’evacuazione dei civili da Azovstal e continuano a lavorare sull’applicazione della procedura per combattenti feriti, medici e militari, anche con il coinvolgimento dell’aiuto della comunità mondiale».
Una petizione «Save Mariupol» per salvare i combattenti ucraini dell’Azovstal ha già raccolto oltre 1 milione di firme in quattro giorni. L’iniziativa è indirizzata alle Nazioni Unite. In essa si chiede l’immediata evacuazione di tutti i civili e militari da Mariupol, e si invita l’Onu ad intervenire. «Con l’aiuto immediato di figure internazionali, abbiamo ancora l’opportunità di salvare vite umane».
Comunità internazionale
In una telefonata il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente cinese Xi Jinping hanno concordato sulla necessità di rispettare l’integrità territoriale e la sovranità di Kiev e di aiutare Russia e Ucraina a ripristinare i colloqui di pace. Così si legge in un un comunicato dell’Eliseo. «I due capi di Stato hanno ricordato il loro impegno a rispettare l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina e hanno convenuto sull’urgenza di raggiungere un cessate il fuoco».
Profughi
Onu: in Ucraina al 3 maggio risultano oltre 8 milioni di sfollati interni.
Viminale: sono 112.098 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino ad oggi in Italia, 58.334 donne, 15.256 uomini e 38.508 minori. L’incremento, rispetto a ieri, è di 712.
Ministero dell’Istruzione: dal 24 febbraio a oggi, gli scolari ucraini accolti nelle scuole italiane sono 22.788. 5.060 frequentano la scuola dell’infanzia, 10.399 quella elementare, 5.226 la media e 2.103 la superiore. Il 21% è concentrato in Lombardia, il 12% in Emilia-Romagna e l’11% in Campania.
Settantasettesimo giorno
Intelligence britannica: continuano i combattimenti sull’Isola dei Serpenti tra la Russia che tenta di rafforzarvi la sua guarnigione e l’Ucraina ha colpito con successo con droni Bayraktar le difese aeree russe e le navi da rifornimento, che hanno una «protezione minima nel Mar Nero occidentale» dopo la perdita dell’incrociatore Moskva. L’Ucraina ha in questo modo più possibilità di impegnare le truppe russe, mentre se la Russia dovesse consolidare la sua posizione” sull’Isola dei Serpenti con difesa aerea strategica e missili da crociera «potrebbe dominare l’area nordoccidentale del Mar Nero».
Stato maggiore delle forze armate di Kiev: nel 77° giorno di guerra, «il nemico non interrompe le operazioni offensive nella zona operativa orientale per stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk, Lugansk e Kherson e mantenere il corridoio terrestre tra questi territori e la Crimea occupata. La più grande attività degli occupanti si osserva nelle direzioni di Slobozhansky e Donetsk». Le unità russe starebbero concentrando i loro sforzi per prevenire l’ulteriore avanzata delle truppe ucraine verso il confine.
Amministrazione militare regionale: i militari russi nella regione di Lugansk hanno sparato su un istituto per bambini con disabilità che hanno bisogno di sostegno. In un giorno sono state bombardate per 15 volte aree residenziali e infrastrutture in tutta la regione. Il gasdotto principale di Sieiverodonetsk e’ stato danneggiato, la città è senza gas e in blackout.
Lavrov
Secondo il ministro degli Esteri russo, sarebbe l’Ucraina a rifiutare la cooperazione che faciliterebbe la partenza delle navi cariche di grano e cereali attualmente bloccate nei porti. L’Ucraina avrebbe piazzato delle mine nei porti dove si trovato le navi cariche di grano impedendo loro di partire. Ha anche affermato, mentre era in visita in Oman: «Ci aspettiamo che la conclusione dell’operazione della Russia in Ucraina metta fine alla promozione da parte dell’Occidente di un modo unipolare dominato dagli Usa».
Mariupol: «Se c’è un inferno sulla Terra è quello»
Sindaco della città Vadym Boychenko: entro la fine dell’anno a Mariupol potrebbero morire più di 10mila persone per malattie e a causa delle intollerabili condizioni igieniche. «Gli occupanti hanno trasformato Mariupol in un ghetto medievale. Senza medicine e cure mediche, senza il ripristino dell’approvvigionamento idrico e fognature adeguate, nella città scoppieranno epidemie che causeranno un aumento della mortalità». Un video sulla situazione di Mariupol al 9 maggio: QUI.
Consigliere comunale Petro Andriushchenko: «Azovstal viene attaccata, non solo dal cielo e con l’artiglieria, ma anche con i tank. Se c’è un inferno sulla terra è quello.Tutti siamo in debito con i difensori di Mariupol».
Possibilità di scampo
Vice premier ucraina Iryna Vereshchuk: sono in corso negoziati tra Mosca e Kiev, che ha proposto ai russi uno scambio tra prigionieri e combattenti ucraini feriti intrappolati nelle acciaierie di Azvostal a Mariupol.
Mercoledì, al termine dell’udienza generale in Piazza San Pietro, papa Francesco ha incontrato le mogli di due ufficiali del Battaglione Azov, Kateryna Prokopenko e Julia Fedoshyuk. Le giovani avevano scritto nei giorni scorsi al Pontefice e a sorpresa è arrivato loro l’invito per l’incontro. «Speriamo di salvare le loro vite». Yulia e Iryna volevano chiedere personalmente a papa Francesco di aiutare i loro mariti. La formula che è stata scelta per questo incontro è il «baciamano» a fine udienza, evitando in questo modo il colloquio privato a Santa Marta, che avrebbe messo troppo in evidenza un gesto giudicabile sbilanciato da Mosca in questo momento delicatissimo in cui il Vaticano cerca di fare mediazione. Il video QUI, benché invaso dalla continua intrusione di chi lo ha girato.
Guerra informatica
Secondo Anonymous, il gruppo di hacker che fa capo al collettivo di questo nome ha violato il servizio video russo RuTube (30 milioni di utenti), tanto che è altamente probabile che il servizio non verrà più ripristinato. Anonymous «ha rotto la piattaforma video russa RuTube. Quasi il 75% dei database e dell’infrastruttura della versione principale, il 90% della copia di backup e il cluster di ripristino del database sono stati gravemente danneggiati. Ciò significa che RuTube probabilmente è perso per sempre».
Da parte loro, gli hacker russi vantano un attacco informatico a diversi siti italiani, tra cui quello del Senato e della Difesa. Il collettivo filo russo «Killnet» non avrebbe al momento compromesso le infrastrutture ma starebbe rendendo complicato l’accesso ai diversi siti. Lo Stato Maggiore della Difesa ha però precisato che lo stop «è dovuto ad attività di manutenzione da tempo pianificata, in atto sul sito». Altre fonti confermano invece l’attacco che sarebbe ancora in corso e non sarebbe limitato solo all’Italia. Ci sarebbero riscontri in Germania, con attacchi agli aeroporti di Norimberga e Monaco, e in Polonia, dove sarebbero stati presi di mira università, banche, e parlamento.
Settantottesimo giorno
Ministero della Difesa ucraino: l’esercito ucraino ha fatto saltare con esplosivi due ponti sul fiume Siversky Donets per frenare l’avanzata delle forze russe nel Lugansk. Alcune immagini satellitari mostrano la distruzione dei ponti, nei pressi del villaggio di Bilohorivka.
Le truppe russe invece hanno bombardato per tutta la notte il distretto di Kryvyi Rih nella regione di Dnipropetrovsk, nel sudest dell’Ucraina, usando anche munizioni vietate, al fosforo e a grappolo. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare di Kryvyi Rih, Oleksandr Vilkul.
Azovstal
Vice premier ucraina Iryna Vereshchuk: «Penso che dobbiamo assolutamente fare il possibile perché la tragedia della Azovstal non rimanga nei testi di storia bellica come la più grande tragedia del XXI secolo. Abbiamo bisogno di un corridoio umanitario per iniziare un dialogo. Se questo sarà possibile, le persone che hanno bisogno di essere salvate avranno una chance. Questo dipende dalla Russia e questo è quello che si sta negoziando. Solo dopo possiamo parlare degli step successivi». Al momento è molto difficile realizzare dei corridoi umanitari: «La Russia non vuole alcuna evacuazione. Hanno pianificato di distruggere tutti e tutto
Valeria Karpilenko e Andriy, combattenti ucraini, si sono sposati nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal il 5 maggio scambiandosi due fedi improvvisate fatte con la carta stagnola. Dopo tre giorni Andriy è rimasto ucciso durante un assalto dei soldati di Mosca. Valeria ha raccontato su Instagram la sua storia d’amore nell’inferno dell’acciaieria, riportata dall’agenzia Unian. Lei e il marito sono riusciti ad essere felici per tre giorni. «Siamo riusciti a sposarci. Siamo riusciti ad essere felici. Non siamo riusciti a stare insieme. E sei stato il mio amore per l’eternità. Ti amerò per sempre, mio eroe».
Settantanovesimo giorno
Amministrazione militare regionale di Odessa: la nave russa per il supporto logistico Vsevolod Bobrov è stata colpita dalla marina ucraina nel Mar Nero, vicino all’Isola dei serpenti. Non abbiamo invece ancora riscontri del danneggiamento della fregata Admiral Makarov annunciato giorni fa da Kiev.
Intelligence britannica: le truppe russe non riescono a fare progressi significativi nella loro avanzata nella regione di Lugansk (est) nonostante abbiano concentrato parte delle loro forze in quest’area dopo averle spostate dalle regioni di Kiev e Chernihiv. I soldati ucraini hanno impedito ai russi di attraversare il fiume Siversky Donets a ovest di Severodonetsk con pesanti perdite da parte di Mosca. «La Russia ha perso significativi elementi di manovra corazzati di almeno un gruppo tattico di battaglione, nonché l’attrezzatura dispiegata per il ponte di barche». Le forze russe si stanno impegnando notevolmente per cercare di aprire una breccia verso Sloviansk e Kramatorsk con l’obiettivo di circondare e isolare le forze ucraine in modo di impedire il loro rifornimento o rafforzamento da parte di unità stazionate nell’ovest del Paese.
New York Times: Mosca sta ritirando i propri soldati dai dintorni di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, dove sta perdendo terreno. È la seconda maggior battuta d’arresto russa dal ritiro da Kiev del mese scorso. I l Cremlino dovrebbe reindirizzare le truppe verso sud-est, dove starebbe rafforzando la propria presenza a Izium, alle porte del Donbass.
Uno dei problemi più importanti da affrontare per il Cremlino è la scarsità di soldati di fanteria. Mikhail Benyash, l’avvocato che sostiene i renitenti, riferisce che centinaia e centinaia di soldati russi si rifiutano di combattere in Ucraina. Dato che ufficialmente quella in Ucraina è solo un’operazione speciale e non una guerra, chi si rifiuta di combattere rischia al massimo il licenziamento, e nessuno è stato arrestato. «Non vi sono basi legali per avviare una causa penale se un soldato rifiuta di combattere fuori dal territorio russo» visto che non è stata dichiarata una guerra.
Mariupol
Stato maggiore ucraino: proseguono gli attacchi aerei sull’acciaieria Azovstal. I russi hanno «continuato a lanciare colpi di artiglieria e attacchi aerei su Mariupol, concentrando i loro sforzi sul blocco delle unità delle nostre truppe vicino allo stabilimento Azovstal». Il fuoco russo «dovrebbe aumentare nel prossimo futuro». Sindaco di Mariupol, Petro Andryushenko: i soldati russi stanno cercando di entrare nell’area dell’acciaieria Azovstal di Maripol, come risulta dalle immagini in cui si vedono alcuni soldati russi che si avvicinano al muro di cinta e cercano di scavalcarlo per introdursi nell’impianto. «Le truppe russe sotto copertura dei bombardamenti stanno cercando di irrompere nel territorio dello stabilimento metallurgico Azovstal, dove si stanno difendendo i combattenti ucraini della guarnigione di Mariupol. La situazione si complica di giorno in giorno». Il video QUI.
Il battaglione Azov ribadisce che, «nonostante la scarsità di munizioni e i tanti feriti», continua a respingere gli attacchi russi. «Al 78 giorno di guerra e in condizioni di completo accerchiamento e nonostante la situazione estremamente difficile i soldati del battaglione Azov continuano a mettere fuori combattimento il nemico dalle posizioni precedentemente catturate sul territorio dell’impianto di Azovstal. I difensori di Mariupol prendono d’assalto le posizioni nemiche, facendo l’impossibile, nonostante l’uso costante da parte del nemico di aviazione, artiglieria navale, carri armati e altre armi».
Vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk: sono in corso negoziati molto difficili sull’evacuazione dei combattenti gravemente feriti dall’acciaieria Azovstal tramite uno scambio di prigionieri di guerra russi. «Per essere chiari: al momento stiamo negoziando solo per circa una trentina di combattenti gravemente feriti. Lavoriamo passo dopo passo. Ne scambieremo 38, poi andremo avanti. Al momento non ci sono colloqui su uno scambio che coinvolga 500 o 600 persone, come è stato riportato da alcuni media».
Rappresentante di Pechino alle Nazioni unite, durante il suo intervento al Consiglio di Sicurezza: La Cina è favorevole all’istituzione di corridoi umanitari a Mariupol, per salvare donne e bambini, e ha condannato, pur senza nominare la Russia, il bombardamento di una scuola, avvenuto il 7 maggio in Ucraina. «L’attacco a una scuola il 7 maggio è deplorevole. Una scuola non deve essere usata come fine di un’operazione militare. Le circostanze e le cause vanno indagate». La scuola era stata usata come rifugio per quasi cento persone; un attacco aereo russo ha causato almeno sessanta morti.
Profughi, sfollati e deportati
Onu: oltre sei milioni di persone, per la precisione 6.029.705, hanno lasciato l’Ucraina dal 24 febbraio, data di inizio dell’invasione russa. Altri otto milioni sono sfollati all’interno del Paese.
Secondo la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, più di 210.000 bambini ucraini sono stati deportati contro la loro volontà dai russi. Farebbero parte degli 1,2 milioni di ucraini che Kiev afferma siano stati portati via con la forza. La notizia non è stata verificata in modo indipendente.
Viminale: sono 114.091 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 59.455 donne, 15.764 uomini e 38.872 minori. L’incremento, rispetto a ieri, è di 852 ingressi nel territorio nazionale.
È etico l’invio di armi per una guerra difensiva?
Il card. Pietro Parolin dice una parola di chiarimento: «Sull’invio delle armi ripeto quello che ho detto dall’inizio: c’è un diritto alla difesa armata in caso di aggressione, questo lo afferma anche il Catechismo, a determinate condizioni. Soprattutto quella della proporzionalità, poi il fatto che la risposta non produca maggiori danni di quelli dell’aggressione. In questo contesto si parla di “guerra giusta”. Il problema dell’invio di armi si colloca all’interno di questo quadro. Capisco che nel concreto sia più difficile determinarlo, però bisogna avere alcuni parametri chiari per affrontarlo nella maniera più giusta e moderata possibile».
Papa Francesco all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile: in stridente contrasto con la prospettiva di servizio dell’incontro e della fratellanza, sono purtroppo «i casi in cui l’aviazione viene usata come strumento di offesa, di distruzione, di morte. Lo stiamo vedendo purtroppo anche in questa terribile guerra in Ucraina, segnata quotidianamente da bombardamenti aerei. Di fronte a questo desolante scenario, preme più forte al nostro cuore la speranza che i cieli siano sempre e soltanto cieli di pace, che si possa volare in pace per stringere e consolidare rapporti di amicizia e di pace. L’aviazione è amicizia, è incontro!».
Ottantesimo giorno
Institute for the Study of War: L’Ucraina ha probabilmente vinto la battaglia di Kharkiv. Alla Russia è stato impedito di circondare quella che è la seconda città dell’Ucraina e dopo più di due mesi vi ha rinunciato. Si ritiene che le truppe ucraine abbiano respinto i russi fino al confine.
Intelligence militare britannica: Mosca è riuscita a imporre leadership locali filo-russe solo a Kherson. Ciò evidenzia il «fallimento dell’invasione nel raggiungere i suoi obiettivi politici in Ucraina».
«Una parte centrale del piano russo era molto probabilmente innescare referendum per imporre autorità pro-Russia nella maggior parte delle regioni del Paese. Se la Russia condurrà un referendum di annessione, quasi sicuramente manipolerà i risultati per mostrare una chiara maggioranza a favore dell’uscita dall’Ucraina. I cittadini di Kherson probabilmente continueranno a manifestare la loro opposizione all’occupazione russa».
Terza fase
Viktor Andrusiv, consigliere del ministro ucraino dell’Interno, analizzando la situazione, afferma che la guerra è entrata in una terza fase. La fase uno è stata il tentativo di prendere l’Ucraina in pochi giorni. Nella seconda i russi hanno cercato di accerchiare le forze ucraine per sconfiggerle in alcune zone assediate. Nessuna di queste due fasi ha portato i risultati sperati; per cui si è entrati in una terza fase, che vede i russi cercare di difendere i vantaggi territoriali finora ottenuti in una guerra che per loro si prospetta lunga. Mosca sembra pensare che trascinando la guerra a lungo potrà costringere l’Occidente a sedersi al tavolo del negoziato e l’Ucraina ad arrendersi.
La Finlandia, la Nato, la Russia e la Turchia
Il presidente finlandese Sauli Niinisto ha avuto una conversazione telefonica con Putin. In essa ha affermato che la Finlandia intende aderire alla Nato perché la situazione della sicurezza del Paese è stata fondamentalmente alterata dalla massiccia invasione dell’Ucraina da parte dei russi (comunicato della presidenza di Helsinki).
Vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko: da parte russa non vi è alcuna intenzione ostile contro Svezia e Finlandia; e quindi non vi è alcuna vera ragione per l’ingresso di questi due paesi nella Nato. La Russia agirà se la Nato dispiegherà forze nucleari e infrastrutture vicino al confine.
Dal vicepresidente della commissione Difesa della Duma, Aleksey Zhuravlyov, arriva un avvertimento. «Se la Finlandia aderisse alla Nato rafforzeremmo in maniera massiccia la nostra presenza militare sul fianco occidentale e al confine piazzeremmo missili Kinzhal che possono raggiungere il territorio finlandese in 20 o persino 10 secondi. Con i missili Sarmat dalla Siberia colpiremmo il Regno Unito in 200 secondi».
Intanto, la Russia ha interrotto le forniture di elettricità alla Finlandia, che però può compensare la perdita di energia, pari al 10% del totale, con altri mezzi.
Il portavoce del presidente Erdogan, Ibrahim Kalin, afferma che la Turchia non ha chiuso la porta all’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato; vuole però negoziati con i Paesi nordici e un giro di vite su quelle che vede come attività terroristiche, ospitate soprattutto a Stoccolma. «Non abbiamo chiuso le porte ma stiamo sollevando il problema della sicurezza nazionale in Turchia. Quello che deve essere fatto è chiaro: devono smettere di consentire a attività, organizzazioni, individui e altri tipi di presenza del Pkk di esistere in quei Paesi». Secondo Kalin, il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), fuorilegge in Turchia e inserito nella lista di organizzazioni terroristiche da Usa e Ue, raccoglie fondi e recluta in Europa dove la sua presenza è forte e riconosciuta, in Svezia in particolare.
Arcivescovo maggiore di Kiev, mons. Sviatoslav Shevchuk
«In una fossa comune recentemente hanno scoperto quasi 500 persone con le mani legate e con una pallottola nella testa. Vuol dire che sono state assassinate in un modo crudele, nello stesso modo in cui ai tempi di Stalin assassinarono gente innocente gettandola in fosse comuni». L’arcivescovo lo ha riferito in video collegamento con il XXIII Convegno Nazionale per la Pastorale della Salute della Cei (Cagliari 9 – 12 maggio). Sviatoslav Shevchuk ha detto che non pensava che sarebbe «riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata. L’esercito ucraino è stato capace di fermare i carri armati russi a 50 chilometri dalla nostra cattedrale».
Problema alimentare mondiale
L’India, secondo produttore di grano al mondo dopo la Cina, vieta con effetto immediato tutte le esportazioni di frumento; ciò, nel tentativo di proteggere la sicurezza alimentare nazionale. L’annuncio è arrivato nel giorno in cui si riunisce il G7 dei ministri dell’Agricoltura a Stoccarda suscitando un’ondata di timori. Il pianeta rischia infatti una crisi alimentare senza precedenti. Il ministro tedesco dell’Agricoltura, Cem Ozdemir, ha dichiarato al termine della riunione: «Se tutti cominciano a imporre restrizioni alle esportazioni o addirittura a chiudere i mercati, questo potrà solo aggravare la crisi con effetti negativi anche per l’India e i suoi agricoltori. Facciamo appello all’India perché prenda le sue responsabilità in quanto membro del G20».
Mariupol
Consigliere del sindaco, Petro Andriushchenko: a Mariupol, ancora assediata dalla forze russe, l’acqua potabile continua a scarseggiare. Si tratta di 150-170 mila persone diventate «ostaggi delle autorità di occupazione». La maggior parte dei residenti non ha accesso all’acqua corrente, nei punti di distribuzione l’acqua non è sufficiente per tutti; il cibo è ancora carente.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy comunica sulla situazione di Azovstal: «Le forze russe bombardano costantemente le acciaierie nel porto meridionale di Mariupol, l’ultimo bastione di centinaia di difensori ucraini in una città quasi completamente controllata dalla Russia dopo più di due mesi di assedio. Al momento sono in corso trattative molto complesse sulla prossima fase della missione di evacuazione: l’allontanamento dei medici gravemente feriti. Stiamo parlando di un gran numero di persone. E stiamo facendo di tutto anche per evacuare tutti gli altri, tutti i nostri difensori. Abbiamo già coinvolto tutti coloro che nel mondo potrebbero essere gli intermediari più influenti». Da parte sua, la vice premier ucraina sottolinea che nell’impianto non ci sono solo miliziani del reggimento Azov ma anche membri di altri reparti delle forze armate e della polizia.
Secondo una fonte della polizia locale asserragliata nello stabilimento, sarebbero 600 i feriti intrappolati nelle acciaierie Azovstal. I combattenti feriti «non hanno medicine e la sala operatoria è costituita solo da un tavolo contro un muro, su cui i soldati vengono operati senza anestesia».
Ottantunesimo giorno
Intelligence britannica: «L’offensiva russa in Donbass ha perso impeto ed è rimasta significativamente indietro nei piani. Nonostante iniziali progressi su piccola scala, la Russia non è riuscita a ottenere conquiste territoriali sostanziali nell’ultimo mese, pur mantenendo livelli costantemente elevati di logoramento. Nelle condizioni attuali, è improbabile che nei prossimi 30 giorni la Russia acceleri drasticamente il ritmo dell’avanzata», avendo «probabilmente subito perdite per un terzo delle forze di combattimento di terra impegnate a febbraio».
Mariupol
Arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk: «Secondo i dati che abbiamo ricevuto ieri, più di 170 mila persone soffrono la fame nella città eroica di Mariupol. I nostri difensori la difendono da giorni. La città è completamente assediata e tutte le persone di buona volontà rivolgono un forte appello a tutto il mondo con la richiesta di salvare quelle persone che impediscono all’invasore a realizzare i propri piani».
Sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko: «Un enorme convoglio di auto con i residenti di Mariupol (da 500 a 1.000 auto), che aspettavano da più di tre giorni, è stato finalmente autorizzato ad entrare a Zaporizhzhia».
Municipio di Mariupol: «Ieri gli occupanti hanno usato per la prima volta bombe incendiarie o al fosforo contro i difensori di Mariupol. Gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L’inferno è sceso sulla terra alla Azovstal». Il video QUI.
Portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan: la Turchia è pronta a inviare una nave a Mariupol per consentire l’evacuazione dei soldati ucraini feriti e altri civili che si trovano ad Azovstal. Il nostro piano prevede che le persone evacuate dall’acciaieria siano portate via terra al porto di Berdyansk, che come Mariupol si trova sul Mar d’Azov, e che una nave turca li conduca a Istanbul. Se si può fare in questo modo, la nostra nave è pronta per partire e portare i soldati feriti e altri civili in Turchia».
Profughi
Viminale: sono 115.342 le persone in fuga dalla guerra in Ucraina arrivate finora in Italia: 60.085 donne, 16.093 uomini e 39.164 minori. Rispetto a ieri l’incremento è di 1.251 ingressi nel territorio nazionale.
Ottantaduesimo giorno
Notizia Sir: padre Pavlo Tomaszewski, parroco della parrocchia di Nostra Signora di Czestochowa di Mariupol informa che il monastero dell’Ordine di San Paolo Primo Eremita a Mariupol, dove vivevano e prestavano servizio i padri paolini, è stato sequestrato dai russi ed è diventata la sede della dell’amministrazione locale della sedicente Repubblica popolare di Donetsk. L’ordine paolino fu fondato all’inizio del secolo XIII in Ungheria e conta ancora 500 membri. L’amministrazione è stata istituita a fine marzo, ma solo ora si è saputo che la sua sede e’ ospitata nel monastero cattolico.
Comunità internazionale
Washington Post: La Svezia segue la Finlandia nell’abbandono di decenni di neutralità per fare richiesta di adesione alla Nato. Per Putin, questa presa di posizione dei due Paesi «rappresenta un contraccolpo significativo della sua invasione» dell’Ucraina. «Invece di un ritorno indietro, l’invasione russa sembra produrre un’ulteriore espansione, proprio sul confine di circa 800 miglia della Russia con la Finlandia».
Bbc: Oggi si avvia una delle più grandi esercitazioni nella storia dei Paesi baltici da parte della Nato. Il suo nome in codice è Hedgehog. Le esercitazioni si svolgeranno in Estonia per le prossime due settimane e coinvolgeranno 15mila soldati da 10 Paesi, compresi Regno Unito, Stati Uniti e gli attuali non-membri Finlandia e Svezia, che si apprestano a presentare la domanda di adesione all’Alleanza Atlantica. Benché pianificate ben prima dell’invasione russa dell’Ucraina, le esercitazioni si svolgono in un momento di particolare tensione ed assumono un significato simbolico per i Paesi baltici, che testeranno la loro capacità di rispondere a incursioni da parte di forze nemiche.
Mariupol
Municipio di Mariupol: fonti russe sostengono che i combattenti dell’acciaieria Azovstal di Mariupol sarebbero usciti dall’impianto con la bandiera bianca della resa, ma si tratta di una notizia falsa. «A fidarsi delle fonti degli occupanti russi, hanno già fatto prigionieri tutti a Mariupol tre volte». L’esercito di Mosca continua a cercare di entrare nell’Azovstal e di bloccare l’uscita dai bunker, «Ma non è in corso alcun avvicinamento, quindi i bombardamenti stanno diventando più intensi».
Nel pomeriggio il Ministero della Difesa russo annuncia l’apertura di un corridoio umanitario dall’acciaieria Azovstal per l’evacuazione dei soldati ucraini feriti verso strutture mediche… Speriamo.
Ottantatreesimo giorno
SENTI CHI PARLA
Portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov: «Le azioni dei Paesi occidentali nei confronti della Russia sono una guerra, sarebbe più corretto ora indicare i Paesi non amici come ostili. Il Paese perde la sua sovranità se non difende fermamente i suoi interessi. La Russia è sicura della sua vittoria e del raggiungimento degli obiettivi prefissati, è sicura che tutto andrà bene. La cosa più spaventosa che abbiamo visto durante questa terribile guerra dell’informazione è un’inondazione di bugie, falsi, palcoscenici così terribili che la coscienza umana non può nemmeno immaginare. Mi riferisco, ad esempio, a questa brillante e sanguinosa messa in scena a Bucha, non lontano da Kiev. Kiev difficilmente avrebbe potuto realizzare da sola una messa in scena così brillante e sanguinosa a Bucha, ha un esercito di società di pubbliche relazioni che lavorano per lei».
LA SITUAZIONE BELLICA
Intelligence britannica: «Nelle prossime settimane la Russia probabilmente continuerà a ricorrere in modo pesante a massicci attacchi di artiglieria, mentre cerca di far riprendere slancio alla sua avanzata nel Donbass», ricorrendo sempre di più «a bombardamenti indiscriminati di artiglieria a causa della limitata capacità di acquisizione degli obiettivi per la scarsa disponibilità di munizioni di precisione e della volontà di non rischiare di far volare i propri aerei da combattimento oltre le proprie linee». Nella regione di Chernihiv, a nord di Kiev, circa 3.500 edifici sono stati distrutti dalle truppe russe dopo l’abbandono dell’avanzata verso la capitale. E l’80% dei danni è stato causato a edifici residenziali. La portata di questi danni indica la volontà di Mosca di usare l’artiglieria nelle aree abitate.
MARIUPOL
Una svolta nella situazione di Azovstal, ma non di Mariupol né della campagna di guerra. «La guarnigione “Mariupol” ha portato a termine la sua missione di combattimento. Il Comando militare supremo ha ordinato ai comandanti delle unità di stanza ad Azovstal di salvare la vita del personale», ha affermato lo Stato maggiore ucraino, precisando che le iniziative di soccorso ai difensori rimasti sul territorio dell’Azovstal continuano. «I difensori di Mariupol sono gli eroi del nostro tempo. Sono per sempre nella storia. Mantenendo le posizioni ad Azovstal, non hanno permesso al nemico di trasferire fino a 17 gruppi tattici di battaglione (circa 20.000 membri del personale) in altre aree. Ciò ha impedito l’attuazione del piano per la rapida cattura di Zaporizhzhia, l’accesso al confine amministrativo delle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia» e «ci ha dato l’opportunità di preparare e creare linee difensive, dove si trovano oggi le nostre truppe».
Questa è la dichiarazione del comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko: «I difensori di Mariupol hanno eseguito l’ordine. Nonostante tutte le difficoltà, hanno respinto le forze schiaccianti del nemico per 82 giorni e hanno permesso all’esercito ucraino di riorganizzarsi, addestrare più personale e ricevere armi dai Paesi partner. Nessuna arma funzionerà senza militari professionisti, il che li rende l’elemento più prezioso dell’esercito. Per salvare vite umane, l’intera guarnigione di Mariupol sta attuando la decisione (di evacuazione) approvata dal Comando supremo e spera nel sostegno del popolo ucraino».
«L’Ucraina ha bisogno di eroi vivi», ha detto il presidente Volodymyr Zelensky.
Una svolta per Azovstal ma non per Mariupol né per l’intera guerra: Azovstal era divenuta un simbolo su cui si accanivano le forze di Mosca, ma la città era già sotto il controllo russo. «Resa» la chiamano i russi, «evacuazione» o «salvataggio» la chiamano gli ucraini: di che cosa si tratterà lo diranno i giorni successivi. La sera, i primi 12 autobus, con a bordo i militari ucraini feriti che hanno resistito per settimane all’interno dell’acciaieria, hanno lasciato Mariupol diretti nel Donetsk. Video QUI.
Cinquantatre soldati feriti evacuati sono arrivati nella città di Novoazovsk, controllata dai russi, a una cinquantina di chilometri da Mariupol. I militari sono stati portati in ospedale. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, altri 211 combattenti evacuati dall’impianto saranno portati a Olenivka attraverso corridoi umanitari, e lì scambiati con prigionieri di guerra russi. Nell’acciaieria restano ancora dei combattenti, di cui non si conosce il numero.
Viceministro della Difesa dell’Ucraina Hanna Mailar: «Si continua a lavorare sull’evacuazione di altri militari dall’impianto. Tutti i militari dovranno essere riportati sul territorio controllato dall’Ucraina seguendo la procedura di scambio». All’operazione, ha aggiunto il presidente ucraino Zelensky, partecipano l’esercito ucraino e l’Intelligence in collaborazione con la Croce rossa e l’Onu.
Oms: a Mariupol scatta l’allarme colera. «Riceviamo informazioni da organizzazioni non governative che a Mariupol le acque reflue sono mescolate con l’acqua potabile. Questo minaccia la diffusione di molte malattie, in particolare il colera. Ci stiamo preparando per questo con una campagna di vaccinazione, lavorando con le Ong che possano andare lì a sostenere le persone».
Ottantaquattresimo giorno
Intelligence militare britannica: I russi continuano ad avere significativi problemi di risorse in Ucraina, che «probabilmente contribuiscono a un comando disunito che continua a ostacolare le operazioni della Russia». «Nonostante le forze russe abbiano assediato Mariupol per oltre dieci settimane, la resistenza ha rinviato la conquista della città da parte della Russia». Il rapporto dell’Intelligence parla addirittura di frustrazione per le truppe inviate da Mosca e di perdite di uomini tra le forze russe. A questo punto, «nel tentativo di avere la meglio sulla resistenza ucraina, la Russia ha fatto un notevole uso di altro personale. Questo ha portato a un notevole dispiegamento di forze cecene, diverse migliaia di combattenti concentrati soprattutto a Mariupol e Luhansk».
MARIUPOL
Il Cremlino ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono stati 694 i soldati ucraini arresisi all’Azovstal, per un totale di 959 dal 16 maggio quando è iniziata quella che Kiev chiama «evacuazione» e Mosca «resa». L’uscita dei militari ancora rimasti nei cunicoli dell’acciaieria Azovstal a Mariupol può essere considerata «solo se depongono le armi e si arrendono».
Possibilità di evacuazione
Vice ministro della Difesa ucraino Hanna Maliar: «Ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal e continuiamo a negoziare per farle uscire da lì». L’operazione di salvataggio sarà conclusa solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati nei territori sotto il controllo ucraino. Per il vice ministro Maliar, gli appelli dei politici di Mosca a processare per crimini di guerra i militari dell’Azov «sono stati fatti molto probabilmente per la propaganda interna della Russia».
COMUNITÀ INTERNAZIONALE
La Russia espellerà 24 diplomatici italiani. Anche l’ambasciatore francese a Mosca Pierre Levy è stato convocato al ministero degli Esteri russo in relazione a misure di ritorsione per l’espulsione di diplomatici russi; così pure, l’ambasciatore svedese a Mosca, Malena Mard, e quello di Spagna cui la Russia ha comunicato l’espulsione di 27 diplomatici.
PAPA FRANCESCO SULLA SOFFERENZA
Udienza del mercoledì: «La parabola del libro di Giobbe rappresenta in modo drammatico ed esemplare quello che nella vita accade realmente. Cioè che su una persona, su una famiglia o su un popolo si abbattono prove troppo pesanti, sproporzionate rispetto alla piccolezza e fragilità umana.. E alcune persone sono travolte da una somma di mali che appare veramente eccessiva e ingiusta. In certe congiunture della storia, questi cumuli di pesi sembrano darsi come un appuntamento collettivo. È quello che è successo in questi anni con la pandemia di Covid-19 e che sta succedendo adesso con la guerra in Ucraina. I vecchi ne hanno viste tante! E hanno visto anche l’inconsistenza delle promesse degli uomini. Uomini di legge, uomini di scienza, uomini di religione persino, che confondono il persecutore con la vittima, imputando a questa la responsabilità piena del proprio dolore. Si sbagliano».
Ottantacinquesimo giorno
Vice Segretario del Consiglio di sicurezza russo, Rashid Nurgaliyev: «Malgrado le difficoltà, l’operazione militare speciale andrà avanti fino alla fine». Ormai la Russia ammette pubblicamente di avere difficoltà, pur ribadendo gli obiettivi prefissati della demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e la protezione delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Dal parte sua, il commentatore televisivo Mikhail Khodaryonok afferma sul canale Rossiya 1: «La situazione per noi peggiorerà. Considerando le cose nel loro complesso, dobbiamo tenere conto, nei nostri calcoli strategici, che le forze armate ucraine possono armare un milione di persone, che, grazie agli aiuti europei, un milione di ucraini armati è una realtà del futuro molto prossimo».
Mariupol
Secondo il leader dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, sono oltre mille i soldati ucraini ancora nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, compresi i loro comandanti. Sempre secondo i canali Telegram filogovenativi russi, il vice comandante e portavoce del Reggimento Azov, Svjatoslav Palamar (Kalina), avrebbe lasciato l’Azovstal ieri sera, ma si sottoliena che non ci sono conferme.
Il ministero della Difesa russo calcola che un totale di 1.730 soldati ucraini che erano asserragliati nell’acciaieria Azovstal si siano arresi da lunedì scorso. Da parte russa, arriva pure la notizia che 89 soldati ucraini del battaglione Azov, reduci dalla resistenza dell’Azovstal, sono stati trasferiti in Russia, in un centro di detenzione di Taganrog, dove saranno incriminati per reati di estremismo da un tribunale militare.
La Croce rossa internazionale comunica che sta registrando l’identità dei soldati ucraini che lasciano l’Azovstal, inclusi i feriti, ma non può seguire il trasferimento dei prigionieri di guerra nei punti in cui sono trattenuti. I soldati riempiono una scheda con il loro nome, data di nascita e parenti prossimi in modo che la Croce rossa possa tenere traccia delle persone catturate e aiutarle a mantenere i contatti con le loro famiglie. La Croce rossa ricorda che, secondo quanto previsto dalle convenzioni di Ginevra, deve avere accesso immediato a tutti i prigionieri di guerra in tutti i posti in cui sono detenuti e deve inoltre poter intervistare i prigionieri di guerra senza testimoni; la durata e frequenza di tali visite non deve essere indebitamente limitata.
Comunità internazionale
Il governo russo ha annunciato oggi l’espulsione di cinque diplomatici portoghesi, che dovranno lasciare il paese entro 14 giorni. Si tratta di una risposta a Lisbona che ha dichiarato persone non grate dieci diplomatici russi. I diplomatici portoghesi espulsi si aggiungono agli 85 diplomatici europei: 34 francesi, 27 spagnoli e 24 italiani. Il governo portoghese replica: «Al contrario dei funzionari russi espulsi dal Portogallo, questi funzionari svolgevano un’attività strettamente diplomatica, in assoluta conformità con la Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche»; mentre i dieci funzionari russi che il governo portoghese aveva dichiarato come «persona non grata» ad aprile non stavano intraprendendo una carriera diplomatica, e anzi stavano conducendo un tipo di lavoro che poteva minacciare la sicurezza nazionale.
Papa Francesco
Il Papa ha ricevuto i nuovi ambasciatori affermando:
«La Santa Sede continua a lavorare attraverso numerosi canali per favorire soluzioni pacifiche in situazioni di conflitto e per alleviare la sofferenza causata da altri problemi sociali. Lo fa con la convinzione che i problemi che riguardano l’intera famiglia umana richiedono una risposta unitaria da parte della comunità internazionale, in cui ogni membro faccia la sua parte. La nube oscura della guerra è calata sull’Europa dell’Est, avvolgendo poi direttamente o indirettamente il mondo intero.
Dopo aver sperimentato gli effetti devastanti di due guerre mondiali e le minacce nucleari durante la guerra fredda, insieme a un crescente rispetto per il ruolo del diritto internazionale e alla creazione di organizzazioni politiche ed economiche multinazionali focalizzate sulla coesione della comunità globale, la maggior parte delle persone credeva che la guerra in Europa fosse un lontano ricordo. E si pensava ai bambini che forse domandavano alla mamma: “Che cosa era la guerra?”. Ma non è stato così».