Guerra: Settimo mese

Tempo di guerra. Già passati sei mesi!

Settimo mese di guerra Russia – Ucraina…

Sei mesi e sei giorni

Guerra: settimo mese
Kharkiv, bombardamento del 27 agosto. Di National Police of Ukraine, CC BY 4.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=122408590

Intelligence britannica: l’offensiva militare russa in Ucraina è in una fase di stallo a causa della scarsa performance dei generali sul campo e della forte resistenza degli ucraini. Il 24 agosto scorso il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha detto che Mosca sta rallentando il ritmo della sua campagna militare per ridurre le vittime civili, ma questa affermazione è «quasi certamente una disinformazione deliberata». Secondo l’Intelligence, le forze russe hanno «ripetutamente mancato le tempistiche operative pianificate».

Inoltre, è improbabile che il decreto presidenziale che nei giorni scorsi ha deciso un aumento dei militari delle forze armate russe  «permetta progressi sostanziali verso l’incremento della potenza di combattimento russa in Ucraina. Non è chiaro se la Russia recluterà più soldati volontari a contratto o aumenterà la durata della leva obbligatoria. La Russia ha perso decine di migliaia di soldati, vengono reclutati pochissimi nuovi militari a contratto e i coscritti non sono tecnicamente obbligati a prestare servizio al di fuori del territorio russo». 

Bombardamenti  

Prosegue il triste bilancio dei decessi e dei ferimenti dovuti ai bombardamenti russi. Il 21 agosto i russi hanno ucciso due civili nella regione di Donetsk: a Heorhiivka e a Kostiantynivka. Due civili sono morti e altri 12 sono rimasti feriti Il 26 agosto nella regione di Donetsk, a Bakhmut. Dodici persone sono rimaste ferite. Nel complesso, dall’inizio dell’invasione russa nella regione di Donetsk sono stati uccisi 766 civili e 1.971 sono rimasti feriti.

Due persone sono rimaste uccise e altre tre ferite in attacchi missilistici nelle zone di Chuhuiv e Derhachi, dove è stato distrutto un istituto scolastico. Le truppe russe hanno bombardato i villaggi di Zolochiv e di Donets nella regione di Kharkiv. A Zolochiv una granata ha colpito un edificio residenziale. È morta una donna di 52 anni. Un uomo di 49 anni è stato ferito a Donka.

Zaporizhzhia

In un attacco russo alla stazione ferroviaria di Chaplyne, a 100 chilometri a est della città di Zaporizhzhia, il bilancio registra 25 morti tra cui due bambini, uno di 11 anni e un altro di 6. Ferite 31 persone. Almeno cinque persone sono inoltre rimaste uccise a causa di bombardamenti nella zona di Kamianka, nella regione di Zaporizhzhia, tra cui Anastasia Borovyk e i suoi due bambini di otto e due anni. La donna, di 29 anni, era a capo del centro culturale di Kamianka. Altro attacco stanotte sulla città… Ricordiamo che a Zaporizhzhia si trova la più grande centrale nucleare d’Europa.

Pericolo nucleare

Una ricerca internazionale della Rutgers University di New Brunswick ha disegnato uno scenario apocalittico, immaginando che cosa potrebbe succedere alle riserve di cibo in caso di conflitto nucleare. I fumi che si solleverebbe dal suolo a causa delle esplosioni nucleari causerebbero enormi incendi e sprigionerebbero milioni di tonnellate di fuliggine. Un conflitto su vasta scala produrrebbe fino a 150 milioni di tonnellate di fuliggine e quindi un inverno nucleare globale che porterebbe alla morte di oltre 5 miliardi di persone.

La luce ridotta, il raffreddamento globale sarebbero una catastrofe planetaria per la sicurezza alimentare. Una guerra nucleare non può essere vinta da nessuno e non deve mai essere combattuta, concludono i ricercatori.

Ci sarebbe un solo paese a salvarsi dal coinvolgimento in questo scenario: è l’Australia che, isolata com’è, potrebbe anche beneficiare relativamente del clima più fresco portato dalla fuliggine atmosferica.

Incontro Putin – Zelensky?

Secondo la Cnn turca che cita fonti del governo di Ankara, la Russia è pronta a lavorare a un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, che potrebbero così negoziare direttamente un accordo di pace. Mosca avrebbe cambiato posizione in merito a un incontro tra i due leader ammorbidendone le condizioni.

La guerra (anzi, la pace) del grano

L’Ucraina ha esportato il primo milione di tonnellate di prodotti agricoli in poco meno di un mese da quando sono stati riaperti i porti sul mar Nero, Chornomorsk, Odessa e Yuzhny. Il presidente ha sottolineato che l’Ucraina rimane il garante della sicurezza agricola globale. Le esportazioni consentono non solo di evitare una crisi alimentare, ma anche di creare nuovi posti di lavoro in Ucraina, sostenerne l’economia e garantire la semina nel 2023.

Kiev continua però a seguire per l’esportazione anche la via fluviale. Da marzo sono state esportate via Danubio 4 milioni di tonnellate di grano.

Kirill non incontrerà per ora Francesco

Il Patriarca di Mosca non si recherà in Kazakistan al VII Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali del 14-15 settembre e, di conseguenza, non vedrà «a margine» il Pontefice, la cui visita è in programma dal 13 al 15. L’ incontro non può tenersi «a margine», ha fatto sapere il patriarca. «Deve essere un evento indipendente, preparato con molta cura».

Francesco, nell’omelia della Messa celebrata davanti alla basilica di Collemaggio all’Aquila, ha ricordato:

«L’Aquila, da secoli, mantiene vivo il dono che proprio Papa Celestino V le ha lasciato. È il privilegio di ricordare a tutti che con la misericordia, e solo con essa, la vita di ogni uomo e di ogni donna può essere vissuta con gioia».

E all’Angelus: «Preghiamo per il popolo ucraino e per tutti i popoli che soffrono a causa delle guerre. Il Dio della pace ravvivi nel cuore dei responsabili delle nazioni il senso umano e cristiano di pietà, di misericordia».

Hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato pace (Tacito)

Sei mesi e dieci giorni!

Incendio in una casa privata nell’insediamento di Ocheretyne (regione di Donetsk) dopo i bombardamenti del 26 agosto 2022. Di Dsns.gov.ua, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=122428934

Un bombardamento russo a Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, ha provocato almeno 2 morti e 24 feriti. I russi hanno colpito Mykolaiv con 12 razzi, danneggiando abitazioni private nel distretto di Inhulsky. Nuovi bombardamenti russi su Kharkiv, la seconda città ucraina nell’Est del Paese. Cinque civili hanno perso la vita e una decina sono rimasti feriti. L’attacco ha colpito il centro della città. 

I ponti di Kherson

Grazie ai sistemi di lancio multiplo di missili Himars, sono stati distrutti tutti i grandi ponti dell’oblast di Kherson a disposizione delle forze russe: il ponte stradale e quello ferroviario di Antonivka e il ponte di Kakhova. Lo rivendica il gruppo operativo Kakhova dell’esercito ucraino. Al momento, rimangono intatti solo i ponti pedonali. «In questo modo le forze russe sono tagliate dai rifornimenti di armi e dall’arrivo di rinforzi provenienti dalla Crimea».

Sfollati e profughi

Andrea Iacomini portavoce dell’Unicef Italia:

«A poco più di sei mesi dall’inizio della guerra, almeno 17,7 milioni di persone sono state colpite dal conflitto in Ucraina, quasi un terzo della popolazione del Paese. Si stima che circa 6,6 milioni siano sfollate internamente, la maggior parte sono donne e bambini che ancora affrontano rischi di sfruttamento, violenze e separazione familiare. Sebbene oltre 5,5 milioni di sfollati interni siano tornati a casa e il numero complessivo di persone sradicate a causa della guerra è gradualmente diminuita da maggio, la vulnerabilità tra le famiglie resta ancora elevata se si pensa che il 46% hanno bambini dai 5 ai 17 anni.

La guerra non mostra segni di cedimento, con i combattimenti concentrati nell’Ucraina orientale e meridionale. I problemi di sicurezza sono alti intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, mentre nelle zone ad est e sud del Paese aumenta il rischio di epidemie e malattie per la mancanza di acqua potabile, della scarsità dei sistemi di approvvigionamento idrico e sanitario, che sono stati danneggiati e delle continue limitazioni proprio all’accesso all’acqua. Stiamo facendo il possibile per venire incontro a tutte le necessità».

Zaporizhzhia

Scrive l’Aiea: «Ci sono stati bombardamenti nell’area di Zaporizhzhia giovedì, venerdì e sabato, ma le informazioni sulla natura del danneggiamento sono incomplete. I bombardamenti hanno colpito i cosiddetti edifici speciali dell’impianto, situati a circa cento metri dal reattore. Ci sono stati danni anche ad alcune condutture dell’acqua, ora riparate».

Gli attacchi alla centrale

I russi avevano occupato la centrale all’inizio dell’invasione, nei primi giorni di marzo, dopo un attacco nel quale avevano bombardato alcuni edifici periferici della centrale. Servita da  personale ucraino, la centrale ha continuato a produrre energia, inviata anche nelle zone ucraine non occupate dai russi. Infatti non vi sono infrastrutture che separino le reti, e chiudere la centrale renderebbe problematico riaprirla in seguito.

I bombardamenti attorno alla centrale sono iniziati il 5 agosto e sono proseguiti nei giorni successivi. Russia e Ucraina si accusano a vicenda. Il Wall Street Journal ha svolto un’indagine, da cui risulta che il bombardamento attorno alla centrale sia responsabilità dei russi, che starebbero colpendo alcune infrastrutture nella zona con l’obiettivo di staccare Zaporizhzhia dalla rete elettrica ucraina. I due giornalisti autori dell’articolo hanno sentito quasi esclusivamente fonti ucraine, mentre quelle russe si sono limitate a negare tutto, senza fornire dettagli o spiegazioni. Tuttavia, hanno anche consultato esperti esterni, il personale della centrale ed esaminato fotografie e immagini satellitari.

Il 5 agosto, nel primo pomeriggio, c’è stato il primo bombardamento di artiglieria, che ha colpito un’infrastruttura di collegamento con la rete elettrica ucraina. I lavoratori ucraini della centrale hanno trovato quel bombardamento molto strano perché poco prima che iniziasse, alle 14.40, il personale russo aveva evacuato l’area, per tornare dopo la fine. Durante il bombardamento si erano comportati in maniera stranamente tranquilla.

Accuse reciproche

Dopo quel primo bombardamento, altri missili sono stati lanciati attorno alla centrale. Secondo le autorità ucraine, li avrebbe lanciati l’esercito russo, per distruggere i collegamenti della centrale con la rete elettrica ucraina. Le autorità russe, al contrario, accusano l’Ucraina dei bombardamenti.

Ci sono tuttavia alcune possibili conferme della ricostruzione degli ucraini. I bombardamenti hanno più o meno tutti colpito infrastrutture legate alla trasmissione dell’energia, tra cui le centraline, i tralicci e un edificio che ospita alloggi per il personale ucraino. Vari esperti hanno confermato che questi bombardamenti sembrano fatti apposta per danneggiare le infrastrutture che portano l’energia elettrica in Ucraina: «Questi attacchi […] sono organizzati molto attentamente per danneggiare e non distruggere», ha detto uno di loro al Wall Street Journal.

Ci sono anche altri indizi: sia il Wall Street Journal sia altre organizzazioni, come il centro studi Institute for the Study of War, negli scorsi giorni hanno confermato indipendentemente immagini che mostrano cannoni d’artiglieria nelle vicinanze della centrale. Inoltre alcune immagini dei resti dei bombardamenti, sia satellitari sia scattate dal personale della centrale, sembrano mostrare che siano stati usati missili Smerch, in dotazione soltanto ai russi. Le autorità russe hanno pubblicato foto di resti di missili che sembrano incolpare l’Ucraina…

Oggi 1 settembre

Si svolgerà oggi, in un clima di grande tensione, l’ispezione degli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe. Del pool di esperti fa parte anche l’italiano Massimo Aparo. La commissione dovrà verificare le condizioni di sicurezza della centrale. Il team dovrebbe condurre l’ispezione prendendosi tutto il tempo necessario, ma le autorità russe hanno limitato il tempo a disposizione per gli esperti, che avranno una sola giornata per controllare la centrale.

Intanto, la società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare, Energoatom, ha annunciato che questa mattina alle 4.57 (3.57 in Italia), dopo un altro attacco di mortaio delle forze russe, il sistema di protezione dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia è scattato ed ha disattivato il reattore numero 5. Secondo il capo dell’amministrazione nominata da Mosca a Zaporizhzhia, Volodymyr Rogov, invece, il reattore è stato spento in seguito ai colpi di artiglieria ucraini.

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, è sicuro che la missione dell’Aiea «rivelerà tutte le tracce lasciate dai bombardamenti ucraini». Mosca e Kiev continuano ad accusarsi a vicenda degli attacchi nei pressi della centrale. Chi starà mentendo, chi starà dicendo la verità? Io un’idea ce l’avrei…

A differenza di quanto annunciato dai filorussi, la missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica prevede di rimanere presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia fino al 3 settembre. Il capo dell’amministrazione filorussa spiega che è «improbabile» che il team faccia in tempo a controllare i reattori e a incontrare il personale della centrale. Secondo l’Intelligence ucraina, i filorussi hanno impedito ad alcuni lavoratori di accedere all’impianto, in particolare quelli responsabili della sicurezza antincendio, per non farli parlare con gli ispettori dell’Aiea.

Guerra: settimo mese. 198 giorni

Kharkiv (distretto di Kyivskyi) dopo l’attacco missilistico russo il 6 settembre 2022 con razzi S-300 dall’oblast di Belgorod. I residenti della casa sono stati salvati, compreso il cane. Di Main Directorate of the State Emergency Service of Ukraine in Kharkiv Oblast – https://www.facebook.com/photo/?fbid=451672047002294&set=pcb.451672267002272 (the whole post), CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=122728947

Nuovi raid delle forze russe in diverse zone dell’Ucraina hanno provocato almeno nove vittime civili, fra cui un bambino di 8 anni, e molti feriti.

Intelligence britannica

Problemi di morale e di disciplina stanno affliggendo le truppe russe, aggiungendosi alle elevate perdite e alla stanchezza. Fra le truppe di Mosca cova malcontento per le paghe e per la elevata possibilità che i sostanziosi bonus promessi ai combattenti non vengano alla fine corrisposti; fanno la loro parte anche una certa corruzione fra gli ufficiali russi e la inefficiente burocrazia militare. Le forze armate russe continuano a non fornire alle truppe le dotazioni necessarie, fra cui uniformi e armi appropriate, razioni di cibo e paghe adeguate.    

Nonostante le operazioni messe in atto per contenere la controffensiva ucraina nel sud del paese, «lo sforzo principale della Russia resta quasi certamente incentrato sull’operazione offensiva nel Donbass. I suoi principali assi di avanzamento nella zona sono ancora ad Avdiivka vicino alla città di Donetsk e, 60 km a nord, intorno a Bakhmut. Sebbene la Russia abbia ottenuto i suoi maggiori successi in questo settore, le sue forze avanzano solo di circa 1 km alla settimana in direzione di Bakhmut.

L’obiettivo politico dell’operazione resta quasi certamente quello di mettere al sicuro l’intero Oblast di Donetsk, cosa che consentirebbe al Cremlino di annunciare la “liberazione” del Donbass. È molto probabile che le forze russe abbiano ripetutamente mancato le scadenze fissate per raggiungere questo obiettivo. Secondo le autorità ucraine le forze di Mosca hanno ora l’ordine di completare questa missione entro il 15 settembre 2022. È altamente improbabile che la forza raggiunga questo obiettivo, il che complicherà ulteriormente i piani della Russia di indire referendum nelle aree occupate». 

Droni

La diminuzione dei droni tattici russi in volo sui territori ucraini per individuare gli obiettivi da colpire con le bombe è un sintomo della riduzione della capacità strategica delle forze armate di Mosca. In un giorno, si sono segnalate 27 sortite di veicoli aerei senza equipaggio (UAV) russi sulla riva occidentale del Dnipro, rispetto a una media di 50 al giorno per tutto il mese di agosto.

«Negli ultimi anni la dottrina russa ha attribuito un ruolo sempre più importante agli UAV, in particolare per individuare gli obiettivi da colpire con l’artiglieria. Gli UAV possono essere vulnerabili sia agli effetti cinetici – quando vengono abbattuti direttamente – sia al disturbo elettronico. A fronte delle perdite in combattimento, è probabile che la Russia stia cercando di mantenere le scorte di UAV», tanto più che in la situazione è resa più difficile «dalla carenza di componenti dovuta alle sanzioni internazionali. La limitata disponibilità di UAV da ricognizione sta probabilmente peggiorando la consapevolezza tattica dei comandanti e ostacolando le operazioni russe». 

Zaporizhzhia

Continuano i pesanti combattimenti nel sud dell’Ucraina, compresi quelli nel distretto di Energodar, vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi.

La visita della delegazione Aiea

Tuttavia, la missione dell’Aiea è entrata nell’impianto della centrale nucleare di Zaporizhzhia. I giornalisti indipendenti non c’erano, nonostante l’accordo con il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, secondo cui la missione sarebbe stata accompagnata da giornalisti dei media ucraini e internazionali.

Energoatom, la società ucraina per l’energia nucleare, ha espresso dubbi sul fatto che la missione Aiea possa fare piena luce sulle attività russe nella centrale atomica di Zaporizhzhia, dichiarando: «Gli occupanti mentono, falsificano fatti e prove. Gli occupanti stanno facendo il possibile per impedire alla missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica di stabilire il reale stato della situazione nella centrale atomica».

In un video rilanciatao su Twitter dal corrispondente Rai Ilario Piagnerelli, si vede il capo dell’agenzia atomica, Rafael Grossi, chiedere a un delegato dell’esercito russo informazioni su un razzo piantato nel terreno con una inclinazione del razzo che dimostra come il missile sia partito dai territori occupati dalle forze filorusse. Secondo il funzionario russo, Renat Karchaa, il missile arriva dal lato ucraino e, quando è in fase di discesa, farebbe un giro di 180 gradi, quindi una completa inversione della rotta.

L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha affermato: «È in corso un gioco d’azzardo nucleare che dobbiamo fermare. Questo gioco d’azzardo ha a che fare col fuoco ed è un altro esempio dello sconsiderato comportamento russo».

Il rapporto

Il team Aiea, a seguito della visita, ha redatto un rapporto. In esso si dichiara tra l’altro:

«Il team ha assistito da vicino ai bombardamenti nelle vicinanze della centrale… Inoltre, il team ha osservato danni in diversi luoghi causati dagli eventi riportati, alcuni dei quali vicino agli edifici del reattore, tra cui… l’edificio speciale che ospita, tra l’altro, il combustibile nucleare fresco e l’impianto di stoccaggio dei rifiuti radioattivi solidi».

Tra le foto riportate, quelle dei mezzi da combattimento russi nascosti nei pressi di uno dei reattori oltre a una mappa dettagliata delle postazioni di tiro russe, con la presenza di armi e di soldati all’interno dell’impianto. Il personale della centrale, ridotti a poche centinaia a causa dell’occupazione, non riesce più ad affrontare i numerosi allarme causati dalla presenza dei militari. L’Aiea critica anche la presenza del personale di Rosatom, l’agenzia nucleare russa, in quanto interferisce con «le normali linee di comando o autorità operative e crea potenziali attriti per quanto riguarda il processo decisionale». In conclusione: «Non è una situazione sostenibile e potrebbe portare a errori umani con conseguenze per la sicurezza nucleare».

Nel rapporto si chiede che i combattimenti siano interrotti in un’area di sicurezza attorno allo stabilimento, che è il più grande impianto per la produzione di energia nucleare d’Europa. Per quanto le condizioni in cui si trova non abbiano «ancora» portato a un’emergenza nucleare, rappresentano una minaccia costante per la sicurezza.

Una cosa il rapporto non spiega, e questo fa infuriare sia Kiev che Mosca: chi è che bombarda una zona così delicata per la sicurezza internazionale…

L’Ucraina ha chiesto ai civili di evacuare dalle zone occupate dai russi nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Scolari

L’Unicef avverte: la guerra in Ucraina rende difficile il ritorno a scuola per i 4 milioni di studenti ucraini. Migliaia di scuole in tutto il Paese sono state danneggiate o distrutte e meno del 60% delle aule è stato ritenuto idoneo alla riapertura dal governo. Mancano, inoltre, le risorse per costruire rifugi antiaerei, ormai più importanti dei campi da gioco. Nel Paese, a causa della guerra, invece di parlare di sicurezza stradale, si insegna ai bambini a riconoscere gli ordigni inesplosi. Inoltre molti genitori sono riluttanti a mandare i propri figli a scuola, non sapendo se saranno al sicuro.

«L’istruzione dei bambini ucraini è stata drammaticamente compromessa. Dopo più di due anni dalla pandemia di Covid-19 e sei mesi dall’escalation della guerra, la loro salute fisica e mentale è messa a dura prova. È necessario fare di più per affrontare quella che per molti è una triste realtà». Infine, mentre gli scolari ucraini affrontano continue minacce, i bambini rifugiati devono affrontare altre sfide: al 31 luglio 2022, circa 650.000 bambini ucraini che vivevano come rifugiati in 12 paesi ospitanti non erano ancora iscritti ai sistemi educativi nazionali.

Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, afferma: «Circa 3 milioni di bambini e bambine  in Ucraina e oltre 2,2 milioni di bambini nei Paesi ospitanti hanno urgente bisogno di aiuti umanitari. Mancano acqua e beni di prima necessità in alcune aree del Paese, mentre stiamo assistendo ad un ritorno di malattie come il morbillo, la polio, la difterite. Serve maggiore impegno o la situazione con l’arrivo dell’inverno peggiorerà drasticamente». 

Censura

Una Corte a Mosca ha revocato la licenza di pubblicazione per il giornale indipendente «Novaya Gazeta», diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov. «Novaya Gazeta» aveva comunque sospeso le pubblicazioni per decisione autonoma fin da marzo denunciando pressioni delle autorità per la sua posizione critica contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina. L’Onu commenta: la revoca della licenza a «Novaya Gazeta» rappresenta un nuovo colpo all’indipendenza dei media russi.

Deportazioni

Il viceambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite, Khrystyna Hayovyshyn, ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu che migliaia di cittadini ucraini vengono deportati con la forza in regioni isolate e depresse della Siberia e dell’estremo oriente russo. I deportati ucraini sarebbero 2,5 milioni di persone, inclusi 38.000 bambini.

L’ambasciatrice britannica all’Onu, Barbara Woodward, ha denunciato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che la deportazione di massa dei residenti dei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina da parte dei russi potrebbe indicare l’intenzione di Mosca di cambiare la composizione demografica di queste regioni. «Siamo preoccupati per il fatto che la Russia possa effettivamente utilizzare le deportazioni forzate e le evacuazioni nel tentativo di cambiare, con la forza, la composizione demografica di parti dell’Ucraina. Chiediamo alla Federazione Russa di consentire alle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni internazionali l’accesso immediato a coloro che sono detenuti nei campi e nei centri di detenzione».

Sfollati, profughi e vittime

Il capo degli affari politici dell’Onu, Rosemary DiCarlo, ha riferito al Consiglio di Sicurezza che «Oltre 6,9 milioni di persone sono sfollate internamente in Ucraina, un aumento di 330.000 dal mio ultimo briefing il 24 agosto. La maggior parte dei nuovi sfollati proviene dall’Ucraina orientale e meridionale. Mentre l’attuale numero di rifugiati ucraini registrati in tutta Europa ha superato i 7 milioni, rispetto ai 6,7 milioni di appena due settimane fa». Le vittime totali della guerra sono salite a 5.718 morti (di cui 372 bambini) e 8.199 feriti. 

Vescovo ausiliare di Kiev, monsignor Oleksandr Yazlovetskiy: «Le sirene suonano giorno e notte. Tanti profughi vengono a Kiev, la città è piena di rifugiati in fuga dal confine. Tutte le nostre parrocchie sono diventate centri della Caritas, grazie all’aiuto ricevuto da tutta la Chiesa cattolica. Ho parlato con un confratello ortodosso che mi ha detto: “Siamo ammirati di quello che fate”. Ma questa è la Chiesa universale. Soffrono e tutti lo sentono e ci aiutano». La visita di Papa Francesco è molto sentita e attesa dal popolo ucraino.

6 mesi e 25 giorni

Incendio in infrastrutture energetiche nella regione di Kharkiv a causa dei bombardamenti russi la sera dell’11 settembre 2022. Di Main Directorate of the State Emergency Service of Ukraine in Kharkiv Oblast – https://www.facebook.com/photo/?fbid=455733709929461&set=pcb.455734086596090 (the whole post, other post), CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=122908128

Intelligence britannica: i successi della controffensiva ucraina contro le forze di Mosca nella regione di Kharkiv hanno implicazioni significative per il disegno operativo complessivo della Russia. «È molto probabile che la maggior parte delle forze (russe) in Ucraina sia costretta a dare priorità ad azioni difensive di emergenza… la fiducia, già limitata, che le truppe schierate hanno nei confronti dei vertici militari russi rischia di deteriorarsi ulteriormente».

Dopo il suo ritiro dalla regione di Kharkiv, potrebbero volerci anni prima che la Russia riesca a ricostituire una delle principali unità del suo esercito, la Prima armata corazzata delle Guardie, «una delle più prestigiose armate russe, destinata alla difesa di Mosca e a condurre contrattacchi in caso di guerra con la NATO». Il fatto che sia degradata per le perdite subite in Ucraina rende «la forza convenzionale russa destinata a contrastare la NATO gravemente indebolita. Probabilmente ci vorranno anni perché la Russia possa ricostruire questa capacità». 

L’Ucraina ha poi continuato a consolidare il controllo della regione orientale di Kharkiv, mentre alcune truppe russe sembrano essere fuggite di fronte all’avanzata delle truppe ucraine «in preda al panico», abbandonando attrezzature militari chiave e di grande valore, essenziali per la guerra russa incentrata sull’artiglieria.

Giustificazioni

Intanto, il governatore filorusso  di Kharkiv, Vitaly Ganchev, spiega che la controffensiva ucraina ha avuto successo perché il numero dei soldati di Kiev impegnati nell’attacco era «superiore di otto volte» alle forze russe schierate nel settore.

Invece, il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha dichiarato che gli apparenti fallimenti tattici russi in Ucraina sono legati all’esigenza di ridurre al minimo le vittime. «Rassicurerò i commentatori più violenti e più scettici: nel corso dell’operazione militare speciale, non ci ritiriamo da nessuna parte, sono tutte esagerazioni e provocazioni occidentali, ci sono concetti come tattica e strategia. Le nostre truppe sono più snelle. Non possiamo permetterci di sparare indiscriminatamente a tutti, civili compresi, solo per soddisfare i desideri maniacali degli ignoranti da divano, la Russia in questa operazione speciale sta cercando di ridurre al minimo le vittime umane. I nazisti banderisti possono invece permetterselo al punto di spararsi addosso da soli. Da qui le differenze di tattica».

Izium

Le autorità ucraine hanno denunciato il ritrovamento di almeno 440 corpi nella fossa comune di Izium, la città recentemente riconquistata alle truppe russe, nel Nord-Est del Paese. Evito i particolari macabri. Le forze dell’ordine stanno cercando di stabilire cosa sia successo durante i sette mesi di occupazione russa. Le Nazioni Unite invieranno sul posto un team di osservatori dei diritti umani.

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha commentato: «Prima Bucha, poi Mariupol e Irpin, ora Izyum. I criminali di guerra responsabili di questi atti atroci devono essere assicurati alla giustizia».

Appello dei deputati russi

Ideputati russi in 18 distretti municipali di Mosca, San Pietroburgo e Kolpino hanno firmato una petizione in cui chiedono le dimissioni del presidente russo, Vladimir Putin: «Noi, deputati municipali russi, crediamo che le azioni del presidente Putin danneggino il futuro del Paese e dei suoi cittadini».

Il 7 settembre, alcuni deputati municipali del distretto di Smolninsky a San Pietroburgo avevano avanzato la stessa richiesta, annunciando anche l’intenzione di inviare presto un appello alla Duma di Stato con la proposta di porre in stato di accusa il presidente per alto tradimento a causa delle ostilità in Ucraina. La risoluzione al consiglio distrettuale era stata approvata, con sette voti a favore e tre astenuti.

Una richiesta simile è stata avanzata, poi, anche dai deputati del consiglio distrettuale Lomonosovsky a Mosca. L’appello è stato discusso nella seduta del 9 settembre: i deputati hanno riconosciuto che Putin ha attuato buone riforme durante il suo primo e in parte nel secondo mandato, ma dopo «tutto è andato, in qualche modo, storto»: il Pil non è raddoppiato, il salario minimo non è salito alle cifre previste e si è verificata una consistente fuga dei cervelli all’estero.

Reclutamento mercenari Wagner

Secondo l’intelligence del Ministero della Difesa britannico, è almeno da luglio che la società militare privata russa legata al Cremlino, Wagner Group, sta conducendo una campagna di reclutamento di detenuti russi da impiegare in Ucraina. Ai detenuti è stata offerta la commutazione della pena e incentivi in denaro.