Seconda Lamentazione: Grida dal tuo cuore al Signore…

Grida dal tuo cuore al Signore... David Roberts, Assedio e distruzione di Gerusalemme, 1850
David Roberts, Assedio e distruzione di Gerusalemme, 1850

Grida dal tuo cuore al Signore… Nella seconda Lamentazione la sofferenza si fa ancora più acuta e lacerante. Ma l’invito è sempre quello di far risuonare il lamento davanti a Dio.

Tempo di guerra. Quarantaduesimo giorno

Desiderio di pace. Pubblico dominio

Cremlino: la Russia ha fatto un gesto di buona volontà quando ha ritirato le truppe dalle posizioni nell’Ucraina settentrionale, un «gesto di buona volontà per creare condizioni favorevoli» ai colloqui tra Mosca e Kiev. «Abbiamo deciso di fare questo passo come gesto di buona volontà per creare condizioni favorevoli per i negoziati. Possiamo prendere decisioni serie durante i negoziati, e quindi il presidente Putin ha ordinato il ritiro delle truppe dalla regione». Invece, il «criminale falso» di Bucha è stato «inventato per giustificare un pacchetto di sanzioni anti-russe prestabilito dall’Ue, inclusa l’espulsione di diplomatici» e per «complicare, se non interrompere completamente», i negoziati tra Mosca e Kiev (portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova). 

Viktor Orban, vincitore delle elezioni in Ungheria, ha parlato oggi con Vladimir Putin e gli ha chiesto il cessate il fuoco immediato in Ucraina. La risposta del presidente russo è stata «positiva», ha detto, specificando però che Putin avrebbe delle condizioni. Nel corso della telefonata, riferisce il Cremlino, Putin ha respinto le accuse sui crimini di guerra a Bucha, e ha parlato di «provocazioni rozze e ciniche» da parte dell’Ucraina.

Incredibile: autogenocidio

Anzi, adesso il ministero della Difesa russo ha accusato i «neonazisti ucraini» di essere dietro la strage di civili a Bucha. «La cinica provocazione dei neonazisti ucraini con la morte di massa di civili a Bucha, perpetrata con il pieno sostegno del regime di Kiev, è l’ennesima prova del genocidio commesso contro il loro stesso popolo». Quindi, ora non è più una fake new, una messa in scena, ma un atto di autogenocidio?

Sanità in Ucraina

Oms: sono saliti a 93 gli attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina, con 73 morti e 46 feriti, fra cui operatori sanitari. Altri episodi sono in valutazione.  

Afferma il ministro della Salute ucraino Viktor Lyashko: dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina i russi hanno danneggiato 279 ospedali e ne hanno completamente distrutti 19. «20 operatori sanitari sono rimasti gravemente feriti, 6 sono stati uccisi. Ma i nostri medici non si arrendono, salvano vite ogni giorno».

Mariupol

Intelligence britannica: «Pesanti combattimenti e attacchi aerei russi sono continuati sulla città portuale di Mariupol». La situazione umanitaria nella città sta peggiorando. «La maggior parte dei 160.000 residenti della città non ha luce, comunicazione, medicine, riscaldamento o acqua. I russi hanno impedito l’accesso umanitario, probabilmente per spingere i difensori ad arrendersi». Ricordia Lydmyla Denysova, commissaria ucraina per i diritti umani: «Nelle ultime 24 ore la città di Mariupol è stata bombardata almeno 118 volte». 

Capo delegazione del Comitato della Croce Rossa internazionale in Ucraina Pascal Hundt: il Comitato della Croce Rossa internazionale ha guidato un convoglio di bus e di auto private che ha permesso a 500 persone di uscire da Mariupol e di raggiungere Zaporizhzhia. «L’arrivo di questo convoglio a Zaporizhzhia è un enorme sollievo per centinaia di persone che hanno sofferto immensamente e ora si trovano in un luogo più sicuro. È chiaro, tuttavia, che altre migliaia di civili intrappolati all’interno di Mariupol hanno bisogno di un passaggio sicuro e di aiuti».

Vicepremier ucraina Irina Vereshchuk: il presidente turco Erdogan ha chiesto un piano di evacuazione per i cittadini turchi e con loro donne e bambini ucraini da Mariupol. L’Ucraina spera che con la mediazione della Turchia sia possibile allontanare, insieme ai cittadini turchi, donne e bambini ucraini dalla città martoriata.

Ha affermato la stessa vicepremier che «è necessario essere pronti per un ulteriore aggravamento della situazione», ed ha invitato i residenti di tre regioni orientali (Lugansk, Donetsk e parte della regione di Kharkiv) ad evacuare immediatamente. La città di Odessa intanto ha messo a disposizione dei cittadini altri due treni per evacuare la città questa sera. I due convogli partiranno per Uzhgorod alle 22.33 e per Chernivci alle 20.39. In città ieri sono arrivati altri 3.000 sfollati dalla province della costa orientale.

 Guerra informatica

Gli attivisti hackers del collettivo The Black Rabbit World, legato ad Anonymous, annunciano di essere riusciti ad ad ottenere l’accesso alla rete televisiva interna del Cremlino. «Non ci fermeremo finché non riveleremo tutti i vostri segreti. Non riuscirete a fermarci. Ora siamo all’interno del castello, Cremlino».

Sanzioni

Il governo britannico ha annunciato che entro la fine dell’anno il Regno Unito fermerà tutte le importazioni di carbone e petrolio dalla Russia allo scopo di «affamare la macchina da guerra di Putin». 

Espulsioni

Negli ultimi giorni sono 149 i funzionari di Mosca espulsi dall’Europa. Le ultime espulsioni in ordine di tempo sono dovute ad Estonia (chiusura del consolato generale russo a Narva e del dipartimento consolare dell’ambasciata russa a Tartu con espulsione di 14 funzionari consolari, sette dei quali hanno status diplomatico); Slovenia (33 diplomatici): Portogallo, che ha dichiarato persone non grate 10 dipendenti dell’ambasciata russa le cui attività sono contrarie alla sicurezza nazionale; Norvegia (tre diplomatici russi); Grecia (12 diplomatici russi in servizio presso l’ambasciata e il consolato, definiti persone non grate).

Profughi

Viminale: sono 85.057 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate in Italia, 43.888 donne, 8.949 uomini e 32.220 minori. L’incremento, rispetto a ieri, è di 879 unità. Oltre agli 85.057 cittadini ucraini giunti alle frontiere italiane, l’Italia accoglierà anche 1.000 profughi in fuga dalla guerra che si sono rifugiati in Moldavia.

Papa Francesco

Il video QUI.

Papa Francesco al termine dell’Udienza Generale: «Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina anziché portare sollievo e speranza attestano invece nuove atrocità come il massacro di Bucha. Crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro i civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora. Si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione. Preghiamo insieme su questo», ha aggiunto il Pontefice che ha osservato qualche istante di silenzio.

Poi, al termine dell’udienza generale, ha srotolato una bandiera e con voce addolorata ha detto: «Ieri, proprio da Bucha, mi hanno portato questa bandiera». Quindi la dispiega per farla vedere a tutti: «Questa bandiera viene dalla guerra. Proprio da quella città martoriata, Bucha».

Seconda Lamentazione

Grida dal tuo cuore al Signore... Foto di Prawny da Pixabay 
Foto di Prawny da Pixabay 

Nella seconda Lamentazione, collettiva, si esprime una sorta di crescendo di sofferenza, con alcune sottolineature in più rispetto alla prima.

L’ira di Dio

Anche questa Lamentazione inizia con ’Ekhah, anche questa è un poema acrostico di 22 versetti; ma quello che emerge immediatamente è il tema dell’ira di Dio, menzionata esplicitamente ben 7 volte nei primi 6 versetti, per poi tornare 2 volte negli ultimi due, a mo’ di inclusione. Sette menzioni, oltre ad essere tante, rappresentano anche la completezza, un numero che colma la misura. È, ormai, il tempo dell’ira, il che non vuol dire che Dio abbia esaurito il suo amore. Può essere sconcertante per noi l’immagine dell’ira di Dio, ma dobbiamo richiamare quello che significa nel contesto biblico: rimando ad un mio articolo, QUI.

È Dio che manda il male?

Ma allora, se la distruzione di Gerusalemme è causata dall’ira di Dio, è Dio che manda il male all’uomo? Dobbiamo intendere questa azione, attribuita a Dio, nel contesto del linguaggio biblico. Secondo un modo tipico di esprimersi, alla volontà di Dio vengono direttamente attribuite azioni che invece sono frutto della libera scelta dell’uomo, come la caratteristica espressione, nel racconto dell’Esodo, «il Signore indurì il cuore del faraone ed egli non lasciò andare i figli d’Israele» (Es 11,10). Più propriamente si deve intendere «permise che il cuore del faraone si indurisse»; si tratta, infatti, di volontà di permissione, cioè del rispetto che Dio ha per la libertà umana. Dio non manda il male, ma lo permette, in un modo le cui ragioni ci sfuggono. Dio opera attraverso la storia; con una frase non biblica, potremmo dire che «Dio scrive diritto sulle nostre righe storte» (Bossuet).

Distruzione e desolazione

Dio, dunque, sembra divenuto nemico del suo popolo, anche se il suo amore dura per sempre. Sono evidenti le immagini di distruzione nei vv. 7 e 8, e poi quelle di desolazione e lutto degli abitanti di Gerusalemme. Al centro della composizione, nei vv. 11 – 12,  si trovano le immagini sconvolgenti del venir meno dei bambini e dell’impotenza delle madri a dar loro un qualsiasi aiuto. Non c’è niente di peggio del dolore innocente e ignaro, di fronte al quale la consapevolezza dell’adulto può solo inorridire e ammutolirsi. E queste immagini, che sembravano ormai relegate in un passato lontano, sono tornate di attualità nelle scene delle città assediate e bersagliate…

La funzione profetica

Qui però si sottolinea, al v. 14, una responsabilità: quella di falsi profeti che hanno illuso il popolo con lusinghe e «cose vane e insulse». Invece di additare il peccato, l’hanno occultato per essere graditi. I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato la tua colpa per cambiare la tua sorte; ma ti hanno vaticinato lusinghe, vanità e illusioni (Lam 2,14).

C’è sempre stato chi svolge una funzione di orientamento della società; oggi ci sono i modelli mediatici, gli influencer, che indirizzano i comportamenti in direzioni inaccettabili; ma anche in passato non mancavano le voci che avrebbero potuto, dovuto essere profetiche e invece si sono allineate con il potere, con la stasi, con il regresso. Una responsabilità enorme. Viene a proposito una parola di Hèlder Camara: «Per coloro che hanno la missione di svegliare fratelli e sorelle che li circondano, il gallo, col suo canto, è un bel modello: canta, fedelmente, quando è tempo di svegliare l’alba, e quando il sole, con i suoi raggi, rompe l’orizzonte, si sente appagato: fedele, ha compiuto la sua missione! E coloro che dovrebbero risvegliare le coscienze, le creature umane, i gruppi, i popoli son così fedeli come i galli? E son felici come i galli, nella loro missione?».

La supplica

Nell’ultima parte della composizione, il lamento si volge in supplica, portando davanti al Signore immagini atroci di bestialità cui gli uomini – e le donne – si riducono quando la sventura è troppo grande.

SECONDA LAMENTAZIONE: il testo

L’ira di Dio

1 Come il Signore ha oscurato nella sua ira
la figlia di Sion!
Egli ha scagliato dal cielo in terra
la gloria di Israele.
Non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi
nel giorno del suo furore.
Il Signore ha distrutto senza pietà
tutte le dimore di Giacobbe;
ha abbattuto con ira
le fortezze della figlia di Giuda;
ha prostrato a terra, ha profanato
il suo regno e i suoi capi.
Con ira ardente egli ha infranto
tutta la potenza di Israele.
Ha tratto indietro la destra davanti al nemico;
ha acceso Giacobbe come una fiamma di fuoco,
che divora tutto all’intorno.
Ha teso il suo arco come un nemico,
ha tenuto ferma la destra come un avversario,
ha ucciso quanto è delizia dell’occhio.
Sulla tenda della figlia di Sion
ha rovesciato la sua ira come fuoco.
Il Signore è divenuto come un nemico,
ha distrutto Israele;
ha distrutto tutti i suoi palazzi,
ha abbattuto le sue fortezze,
ha moltiplicato alla figlia di Giuda
lamento e cordoglio.
Ha devastato come un giardino la sua dimora,
ha demolito il luogo della riunione.
Il Signore ha fatto dimenticare in Sion
la festa e il sabato
e ha rigettato nel furore della sua ira
re e sacerdoti.

Distruzione e desolazione

Il Signore ha abbandonato il suo altare,
ha rigettato il suo santuario;
ha consegnato in balìa del nemico
le mura delle sue fortezze.
Essi alzarono grida nel tempio del Signore
quasi fosse un giorno di festa.
Il Signore ha deciso di demolire
le mura della figlia di Sion;
egli ha steso la corda per le misure,
non ritrarrà la mano dalla distruzione;
ha reso desolati bastione e baluardo;
ambedue sono in rovina.
Sono affondate nella terra le sue porte;
egli ne ha rovinato e spezzato le sbarre;
il suo re e i suoi capi sono tra le genti;
non c’è più legge
e neppure i suoi profeti han ricevuto
visioni dal Signore.
10 Siedono a terra in silenzio
gli anziani della figlia di Sion,
han cosparso di cenere il capo,
si sono cinti di sacco;
curvano a terra il capo
le vergini di Gerusalemme.
11 Si son consunti per le lacrime i miei occhi,
le mie viscere sono sconvolte;
si riversa per terra la mia bile
per la rovina della figlia del mio popolo;
mentre vien meno il bambino e il lattante
nelle piazze della città.
12 Alle loro madri dicevano:
«Dov’è il grano e il vino?».
Intanto venivan meno come feriti
nelle piazze della città;
esalavano il loro respiro
in grembo alle loro madri.
13 Con che cosa ti metterò a confronto?
A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme?
Che cosa eguaglierò a te per consolarti,
vergine figlia di Sion?
Poiché è grande come il mare la tua rovina;
chi potrà guarirti?
14 I tuoi profeti hanno avuto per te visioni
di cose vane e insulse,
non hanno svelato le tue iniquità
per cambiare la tua sorte;
ma ti han vaticinato lusinghe,
vanità e illusioni.

I nemici

15 Contro di te battono le mani
quanti passano per la via;
fischiano, scrollano il capo
sulla figlia di Gerusalemme:
«È questa la città che dicevano bellezza perfetta,
gioia di tutta la terra?».
16 Spalancano contro di te la bocca
tutti i tuoi nemici,
fischiano e digrignano i denti,
dicono: «L’abbiamo divorata!
Questo è il giorno che aspettavamo,
siamo arrivati a vederlo».
17 Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato,
ha adempiuto la sua parola
decretata dai giorni antichi,
ha distrutto senza pietà,
ha dato modo al nemico di gioire di te,
ha esaltato la potenza dei tuoi avversari.

La supplica: Grida dal tuo cuore al Signore…

18 Grida dal tuo cuore al Signore,
vergine figlia di Sion;
fa’ scorrere come torrente le tue lacrime,
giorno e notte!
Non darti pace,
non abbia tregua la pupilla del tuo occhio.
19 Alzati, grida nella notte
quando cominciano i turni di sentinella;
effondi come acqua il tuo cuore, davanti al Signore;
alza verso di lui le mani
per la vita dei tuoi bambini,
che muoiono di fame all’angolo di ogni strada.
20 «Guarda, Signore, e considera;
chi mai hai trattato così?
Le donne divorano i loro piccoli,
i bimbi che si portano in braccio!
Sono trucidati nel santuario del Signore
sacerdoti e profeti!
21 Giacciono a terra per le strade ragazzi e vecchi;
le mie vergini e i miei giovani
sono caduti di spada;
hai ucciso nel giorno della tua ira,
hai trucidato senza pietà.
22 Come ad un giorno di festa hai convocato
i miei terrori dall’intorno.
Nel giorno dell’ira del Signore
non vi fu né superstite né fuggiasco.
Quelli che io avevo portati in braccio e allevati
li ha sterminati il mio nemico».