Gli inizi del ministero pubblico di Gesù avvengono in Galilea, e Matteo vede in questo l’adempimento di un’altra profezia messianica, Is 8,23-9,1: la luce di Dio avvolge per prima la regione di confine, «Galilea delle genti», così prossima al mondo pagano. Inizia la predicazione, perché il Regno dei Cieli si è fatto vicino (il verbo, al perfetto, indica un evento che ha già avuto luogo ma i cui effetti perdurano nel presente).
Il regno dei Cieli
Regno dei Cieli è semitismo tipico di Matteo ove compare ben 32 volte, termine di rispetto per indicare il regnare del Dio che gli ebrei non nominano, la sua sovranità. Il Regno dei Cieli (o di Dio) non è un luogo, il paradiso, e non è neppure una comunità o un reame, la chiesa: è un concetto dinamico, il regnare di Dio nel mondo; non tanto siamo noi ad essere dentro il Regno di Dio, quanto il Regno di Dio ad essere dentro di noi, se lo accogliamo.
Cieli, al plurale perché la parola shamaim in ebraico, come pure il corrispettivo aramaico, non possiede il singolare, evoca la trascendenza di questo Regno (infatti non viene dall’uomo), trascendenza che non si può negare, anche se il Regno dei Cieli è una realtà che irrompe nella storia e non una fuga dal mondo.
I primi discepoli
Infatti il cammino del Regno, che si fa prossimo agli uomini, inizia con la chiamata di semplici pescatori di Galilea. Simone, Giacomo e Giovanni hanno il nome ebraico, ma Andrea, che porta un nome greco (che significa «Virile», come Mario in latino), è indizio di quanto la «Galilea delle genti» fosse, all’epoca, integrata con la cultura ellenica, un po’ come i nostri tempi con la colonizzazione culturale americana, quando ai bambini italiani vengono imposti come Jennifer, Kevin, o persino Ridge…
Con la concretezza che lo contraddistingue, Gesù li chiama pescatori di uomini: pescatori nella vita, pescatori nella fede. La vocazione divina non stravolge il nostro essere, ma lo traduce e lo realizza nella dimensione della carità.
Subito le due coppie di fratelli si mettono a seguire Gesù abbandonando ciò che possiedono: il Regno è qui, non c’è tempo da perdere né legame da cui farsi trattenere.
Il ministero di Gesù in Galilea
Inizia in tal modo, con questa piccola sequela, l’attività di Gesù in Galilea, riassunta così: insegnamento, predicazione, guarigioni.
- L’insegnamento / didaché riguarda l’interpretazione delle S. Scritture (è esteso ed avviene prevalentemente in un luogo chiuso come la sinagoga).
- La predicazione / kérygma è l’annuncio conciso, itinerante dell’avvento del Regno.
- La guarigione / therapéia è il segno visibile che il Regno è qui e porta l’uomo a salvezza.
Gesù inizia ad essere preceduto dalla fama in tutta la Palestina ed anche nelle terre pagane. Le folle iniziano a seguirlo.