Gli animali nella Bibbia. Comunanza uomini – animali: Gli animali compagni di vita

Gli animali compagni di vita
Moretto da Brescia, Gesù nel deserto – CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=57670881

La responsabilità umana nei confronti del creato è enorme. Bisogna pensare che la cura di Dio (e l’uomo deve rispecchiarla) si estende su tutte le creature. Con tutte le creature Dio fa alleanza dopo il diluvio (alleanza noachica) ed a tutte le creature Dio promette la sua alleanza nella storia di peccato che il suo popolo ha intessuto:

Osea 2 20 Farò per loro un patto in quel giorno con le bestie dei campi, con gli uccelli del cielo e i rettili della terra; l’arco, la spada e la guerra li bandirò dalla terra e li farò dormire tranquilli.

Di tutti Dio ha compassione ed ha cura, e ne fa una unica comunità di salvezza. Ninive è la grande città cattiva, crudele e sanguinaria (cfr. Nah 3,1) e si sta avviando alla propria distruzione. Ma i suoi abitanti si convertono: credono a Dio, digiunano, fanno penitenza vestendosi di sacco, grandi e piccini, uomini e bestie (Gio 3,7-8).

Giona 4,11 «E io non dovevo aver pietà della grande città di Ninive, nella quale ci sono più di centoventimila esseri umani che non distinguono la destra dalla sinistra e così tante bestie?».

I diritti degli animali e la comunanza di vita

La religione di Israele è cruenta perché prevede il consumo di carne (non del sangue però, perché il sangue è la vita e la vita appartiene solo a Dio e a Dio deve tornare). Prevede anche i sacrifici animali sostitutivi di quelli umani: il male minore. Tuttavia, il benessere degli animali è tutelato, essi sono compagni di vita e:

  • Hanno diritto al riposo del sabato. C’è un bel racconto rabbinico sul rabbino Jochanan chiamato il figlio della giovenca. Un ebreo osservante, caduto in povertà, è costretto a vendere ad un pagano la sua giovenca. La giovenca obbedisce puntualmente al suo nuovo padrone ma il sabato rifiuta di lavorare, come prescrive la Legge di Mosè. Il pagano allora chiama il precedente proprietario e gli spiega il problema. Se l’animale continuerà a non lavorare il sabato, dovrà restituirglielo e riprendersi i soldi. Allora l’ebreo supplica la giovenca: «Giovenca mia, aiutami e mettiti a lavorare anche di sabato, altrimenti il tuo nuovo padrone vorrà riprendersi i soldi, e allora come faremo noi due a vivere?». La giovenca, convinta, si mette a lavorare di sabato. Il pagano è molto colpito ed esclama: «Se un animale può riconoscere e seguire la volontà del Signore, come posso non farlo io che sono fatto a sua immagine e somiglianza?!». Così il pagano si converte all’ebraismo e diventa un Rabbi. Questo rabbi sarà conosciuto come Jochanan, figlio della giovenca, perché è stato questo animale ad avvicinarlo a Dio (Pesiqta Rabbati 56/57),
  •  Hanno diritto di nutrirsi mentre lavorano (Dt 25,4: «Non mettere la museruola al bue che trebbia»).
  • Hanno diritto ad essere aiutati quando faticano, ad essere ricondotti alla stalla se smarriti (Es 23,4-5; Dt 22,13).
  • Si deve aver riguardo per le loro forze (aggiogare asino e bue è proibito: Dt 22,10),
  • e si deve avere il massimo rispetto per la vita. Se si trova un nido, bisogna lasciare libera la madre, per avere vita lunga e prospera. Dt 22,6-7: «perché tu sia felice e si prolunghino i tuoi giorni», cfr. Dt 5,16 «Onora tuo padre e tua madre come ti ha ordinato il Signore tuo Dio, affinché prolunghi i tuoi giorni e sii felice sul suolo che il Signore tuo Dio ti dona». Sono gli unici due precetti in cui si trova la promessa di una ricompensa.

Questa comunanza di vita riluce nel vangelo di Marco quando Gesù, condotto dallo Spirito nel deserto, vi rimane 40 giorni stando con le fiere, e gli angeli che lo servono. È il nuovo Adamo, Uomo nuovo che è totalmente conciliato con Dio e quindi amico della natura oltre che del mondo soprannaturale.