I Papi cinematografici: Giulio II

Giulio II
Charlton Heston e Rex Harrison nel film “Il tormento e l’estasi” (1965)

A Hollywood i Papi fanno la parte del leone in due film di genere diverso, l’uno storico e l’altro fantapolitico: Il tormento e l’estasi, con Rex Harrison nei panni del papa guerriero Giulio II, e L’uomo venuto dal Kremlino (in inglese, Le scarpe del Pescatore) con Anthony Quinn nella parte del russo Kiril Lakota eletto papa col nome di Kiril. Entrambi i film sono stati tratti da romanzi famosi: del secondo abbiamo già parlato in un precedente articolo (cliccare QUI).

 Il tormento e l’estasi, diretto nel 1965 da Carol Reed, viene dalle pagine del romanzo di uno scrittore all’epoca molto popolare, Irving Stone, autore anche di una biografia romanzata di Van Gogh, Brama di vivere, e di biografie di altre celebrità come Jack London, Abramo Lincoln, Sigmund Freud, Heinrich Schliemann, Charles Darwin e altri. Il trailer QUI.

Il film, come la parte corrispondente del romanzo monumentale da cui è tratto, ripercorre quello che è forse il momento più alto della vita di Michelangelo, qui interpretato da Charlton Heston, mentre è impegnato ad affrescare la volta della Cappella Sistina (1508 – 1512).

La figura di papa Giuliano Della Rovere, capace senza batter ciglio di capitanare batterie di cannoni fin sotto le mura delle città ribelli, è interpretata da un indimenticabile Rex Harrison. Altra figura storica è il cardinal Giovanni de’ Medici, figlio del Magnifico, interpretato da Adolfo Celi.

Prodotto da Hollywood, il film fu realizzato come un kolossal a Cinecittà (dove fu ricostruita anche la Cappella Sistina). In realtà è incentrato proprio sul contrasto fra i due personaggi forti della Roma dell’epoca, l’artista ribelle e il pontefice armigero. Un contrasto simile a quello tra un figlio che vuole avere le proprie idee e un padre che gli vuole imporre le sue.

Giulio II Della Rovere

Alla fine, sarà proprio il vecchio iroso papa, con le sue maniere dispotiche, a trarre fuori il pittore che c’è in Michelangelo. Sacrificherà per questo il progetto scultoreo della propria tomba, che Michelangelo non terminerà e che diverrà proverbiale per indicare qualcosa che si protrae a lungo e non si riesce a finire. Commissionata nel 1505, la tomba di papa Giulio arrivò ad una qualche conclusione, senza mai essere stata completata, solo nel 1545! Mentre in origine il progetto prevedeva una quarantina di statue, alle fine il complesso statuario, collocato in S. Pietro in Vincoli, ne annoverò solo sette. Notissimo fra queste è il Mosè di Michelangelo. Tra l’altro, il volto della statua assomiglia proprio a quello di Charlton Heston, e pare che sia stato per questo motivo che Cecil B. DeMille abbia scelto l’attore per interpretare Mosè ne I Dieci Comandamenti del 1956.

Il papa rappresentato ne Il tormento e l’estasi, volitivo, irascibile, tirannico, rispecchia bene quella che fu la figura storica di Giulio II. Una curiosità, però. Il papa Della Rovere portava la barba, avendo fatto il voto di non radersi finché non avesse ricacciato i francesi fuori d’Italia, ma l’attore Rex Harrison rifiutò di farsela crescere…