Ad Amos è dovuta anche l’introduzione del tema del Giorno del Signore. Anche questo è un tema a sorpresa: perché Israele, popolo di Dio, si aspetta che Dio sia con lui. E infatti: ma non nel senso che Israele violatore dei diritti dei poveri sia impunito. Il Giorno del Signore, giorno del giudizio, viene anche per lui.
La vana fiducia nel Giorno del Signore (5,18-20)
Con Amos si affaccia, nella predicazione profetica, il tema del giorno del Signore, giorno di tenebre e non di luce.
Guai a voi che bramate il giorno del Signore!
Che mai gioverà a voi il giorno del Signore?
Esso tenebra sarà, e non luce.
Così come se un uomo fugga in faccia al leone
e gli venga incontro l’orso,
entri in casa e appoggi la sua mano alla parete
e lo morda il serpente.
Non sarà forse tenebra il giorno del Signore, e non luce?
Oscurità, e non chiarore per esso?
Questo brano rappresenta la documentazione più antica del tema del Giorno del Signore, tema caratteristico della predicazione profetica da Amos a Malachia. È l’unico passo che rappresenti il Giorno di Jhwh come oggetto dell’aspettativa popolare, mentre altrove è un elemento originario della predicazione profetica.
La speranza popolare attendeva tale Giorno come quello dell’intervento divino per la salvezza e la gloria di Israele: lo “brama”. Questo verbo (AWAH, alla forma piel ’IWAH) si riferisce di solito al desiderio sensibile (Sal 45,12: ” Piaccia al re la tua bellezza”), al desiderio disordinato o vano, ed in particolare al desiderio di Israele nel deserto, di avere carne (Num 11,4.34: “La gente raccogliticcia che stava in mezzo a loro ebbe un grande appetito…. là seppellirono il popolo che s’era lasciato dominare dall’ingordigia”; Sal 106,14: “Si accesero le loro brame nel deserto, e tentarono Dio nella steppa”).
Ma quel Giorno per Israele sarà tenebre e insidia (il leone, l’orso, il serpente sono figure tipizzate – hanno l’articolo – e possono essere figure di uomini o popoli potenti e nemici).
L’interrogazione retorica finale riprende a mo’ di inclusione l’inizio, e conclude il brano in crescendo.
Il Giorno di Jhwh è del Signore e non degli uomini ed attua la giustizia del Signore e non degli uomini.
Sul tema, importante e difficile, del Giorno dell’ira del Signore, leggiamo ancora le considerazioni di ABRAHAM HESCHEL (Il messaggio dei profeti, Borla, Roma 1993): QUI.