
Sia Matteo che Luca, proprio i due evangelisti che iniziano il loro racconto non dalla predicazione del Battista come Marco o Giovanni ma dall’infanzia di Gesù, hanno cura di inserire nel loro Vangelo una genealogia umana di Gesù, o meglio di Giuseppe suo padre legale: perché questo conta per la Legge.
La genealogia secondo Luca
La genealogia di Gesù in Luca, diversamente da quella che Matteo colloca all’inizio del suo Vangelo, funge da cerniera con l’episodio successivo del trittico, ed ha caratteristiche tutte lucane.
Matteo parte, con Abramo, dalla storia di Israele, che fa di Gesù l’erede delle promesse fatte ai padri. Ha l’andamento tipico delle genealogie bibliche: Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò…
A Luca il greco questo non basta. L’evangelista dei pagani parte dall’esperienza concreta della storia di Gesù creduto figlio del falegname discendente di Davide: una storia di misericordia, del Dio che con infinito amore si è chinato su Israele. Ma Luca, a ritroso, risale ben oltre i Padri fondatori di Israele, fino a comprendere, in Adamo padre dell’umanità, tutti i popoli, che nell’incarnazione del Figlio di Dio sono abbracciati tutti quanti dalla misericordia di Dio.
Il simbolismo dei numeri
Le generazioni calcolate da Luca sono 77 cioè 11 settenari, di cui Gesù rappresenta il dodicesimo, ultimo e definitivo: 12 è il numero perfetto che esprime la totalità del popolo, la sua completezza in quanto 12 sono le tribù di Israele e 12 sono gli apostoli, le colonne della Chiesa. Ma settanta sono per i rabbini i popoli e le lingue del mondo, sette sono i precetti dati da Dio all’umanità intera tramite Noè. Anche i numeri simboleggiano questa universalità della salvezza.
Gesù dunque per Luca è il nuovo Adamo in cui la misericordia di Dio accoglie tutta l’umanità. Nel nuovo Adamo, ogni uomo ritrova il paradiso perduto e la somiglianza con Dio.
Contraddizioni
La logica del simbolismo numerico, sia nella lista di Matteo che in quella di Luca, prevale sul realismo storico: quello che preme ai due evangelisti è mostrare simbolicamente come Gesù sia l’erede delle promesse ai Padri (per l’ebreo Matteo) e il Nuovo Adamo atteso dall’umanità (per il pagano Luca). È perciò pressoché inutile interrogarsi sulle contraddizioni che le due liste presentano tra di loro: simili o compatibili fino a Zorobabele, poi divergono drasticamente, tanto che S. Giovanni Damasceno spiegò la differenza con l’ipotesi che la genealogia di Matteo fosse quella di Giuseppe padre legale, e quella di Luca fosse la genealogia di Maria madre biologica (Eli, citato come padre di Giuseppe, sarebbe in realtà il suocero, cosa possibile linguisticamente nell’ebraico biblico).