
Primo scrutinio: fumata nera. Veramente, sarebbe stato un miracolo se al primo scrutinio fosse uscita subito la maggioranza richiesta: neppure Pio XII, che tra i Papi recenti è stato quello con maggiore chance quando entrò in conclave, fu eletto al primo scrutinio: di scrutini ce ne vollero tre. Dunque, fumata nera.
Fumata nera davanti a circa 50.000 persone in presenza, e forse un miliardo sparse per il mondo, dato che i cattolici sono oltre 1 miliardo e 400 milioni. Fumata nera in ritardo, fra l’altro: oltre 3 ore dopo l’Extra omnes, fatto mai successo da quando i conclavi sono monitorati dai giornalisti; con preoccupazioni e congetture per cercare di spiegarlo. Una predica troppo lunga? Un malore? Un incidente? Inceppamento del meccanismo elettorale, dato anche l’elevato numero di votanti? Oppure, semplicemente, i cardinali hanno deciso di rimandare il primo scrutinio all’indomani? Il bello è che di questi tempi, quando si viene a sapere tutto di tutti in tempo reale, con il Vaticano non vi sia alcun collegamento se non il segnale di fumo che esce dalla stufa di ghisa…
Il dopo-Francesco

L’ansia di sapere è tanta, forse più ora rispetto ai precedenti conclavi, perché il dopo-Francesco è un momento particolarmente delicato ed è importante per tutti capire se i cardinali sceglieranno una linea di continuità o il cambiamento di rotta.
Al di là della scelta della persona del nuovo Papa, sarà indicativo anche il nome che questi assumerà da Sommo Pontefice: se sarà un Francesco II, o se si tornerà ad un Benedetto XVII, o magari si andrà ad un Giovanni XXIV… E questo non interessa solo i cattolici, interessa la popolazione mondiale, perché nell’ambito delle religioni solo la Chiesa cattolica, pur con tutte le tensioni che ha al suo interno, ha una voce così univoca capace di farsi sentire nel mondo intero.