Papa Francesco: Sempre sulla breccia

Francesco: sempre sulla breccia

“È morto il Papa”. Quante volte ormai, nella mia non breve vita, ho dovuto sentire questa frase! Ancora ragazzina, alla morte di Pio XII, appresa dai giornali oltre che dal suono delle campane di Livorno. L’agonia mediatica di papa Giovanni, seguita da tutto il mondo in Tv, il papa della carezza ai bambini, un papa molto amato a livello popolare, un po’ meno dai tradizionalisti che non gli perdonavano certe aperture, dimenticando che se si è tradizionalisti bisogna anche dare credito al Papa, quindi con una buona dose di incoerenza! Poi, nel 1978, Paolo VI, e sorprendentemente dopo appena 33 giorni un altro papa italiano, l’ultimo, Giovanni Paolo!

La frase “È morto il Papa” ha taciuto per un periodo insolitamente lungo, quasi 27 anni, con Giovanni Paolo II il polacco, primo papa non italiano dopo 455 anni, che ha quindi aperto una serie di papi non italiani di cui non si sa se si vedrà la fine: non che faccia differenza. Il suo successore Benedetto XVI se ne è andato in sordina, un po’ in tono con il suo stile, ma Francesco no: Francesco è morto sempre sulla breccia, in mezzo alla sua gente.

Vescovo di Roma

Vescovo di Roma, lo ha chiamato il cardinale Kevin Farrell dando l’annuncio ufficiale del suo decesso: “Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati”. 

Vescovo di Roma, come si era denominato lui stesso quando si era presentato alla folla dei fedeli appena eletto. È morto sempre sulla breccia in mezzo alla sua gente, dopo aver benedetto il giorno prima 35.000 fedeli in piazza San Pietro e un miliardo e passa in tutto il mondo, nella tradizionale benedizione Urbi et Orbi, alla Città e al Mondo. Con un filo di voce; ma l’ha voluto fare.

Francesco: sempre sulla breccia

È morto il Papa. È stata una morte, anche se non sorprendente, impensata, dopo il bagno di folla del giorno prima. Una specie di scherzo da Papa, dopo che nei giorni precedenti si era quasi divertito a comparire inaspettato in mezzo ai fedeli, persino in pantaloni da casa e avvolto da un poncho.

E adesso? Adesso ci sono tutte le formalità del caso, semplificate per suo volere, e la convocazione del Conclave per l’elezione del nuovo successore di Pietro… che certamente non lascia spiazzati i cardinali, preparati a tempo a simile evenienza.

Io lo voglio ricordare così, come stanno facendo molti in questo giorno, un Uomo solo a dare speranza a tutto il mondo, un Uomo che si è impegnato per la Pace alzando la sua flebile voce in mezzo a gridi di guerra e di sterminio… Il mondo è un po’ più povero adesso, ha perso un Padre.

Ma non posso, a livello personale, non ricordare il calore delle sue mani accoglienti che stringevano le mie, in una udienza ai biblisti italiani. Francesco, il Signore ti dia pace, e tu prega per la pace di questo mondo inquieto!