
Siamo nel 1440. È tra i primi Osservanti che dimorano alla Verna il P. Lorenzo da Fermo o da Fabriano, detto anche Fra’ Zaccheo per essere molto piccolo di statura; vivrà altri 50 anni nel Santuario fra austerità e penitenze, sempre a piedi nudi e a capo scoperto (Mariano p. 103 s.). Morirà nel 1481; la sua memoria, con il nome di Beato Lorenzo, si fa il 15 agosto.
Era stato compagno di Paolo da Foligno, fondatore dell’Osservanza (Vitale, MS p. 260).
Notizie sulla vita
Il Beato Lorenzo nacque a Fermo verso il 1370. Poco o nulla si ricorda di lui prima dell’ingresso nella vita religiosa presso i frati Minori dell’Osservanza.
A circa venti anni, il Beato Lorenzo fu colpito dalla santità del Beato Paolo de’ Trinci da Foligno, fondatore dell’Osservanza regolare francescana. Decise quindi di entrare in questa corrente di riforma dell’ordine dei Frati Minori e fu discepolo prediletto del Beato Paolo.
Il Beato Lorenzo da Fermo fu soprannominato Fra’ Zaccheo e conosciuto universalmente sotto questo nome perché, come il personaggio del Vangelo secondo Luca, era di statura molto piccola. Doveva celebrare la messa su di uno sgabello, altrimenti non sarebbe arrivato all’altare, e i paramenti dovevano essergli cuciti su misura.
Il 17 settembre 1391, alla morte del Beato Paolo, il suo successore, il Beato Giovanni da Stroncone, assegnò Fra’ Zaccheo nel Convento dell’Eremita della Valle di Sasso fuori Fabriano. Qui il Beato Lorenzo crebbe quotidianamente nei più alti gradi della perfezione spirituale.
Fra’ Zaccheo alla Verna

Nel 1440, il Beato Lorenzo viene trasferito, da San Bernardino da Siena, allora Vicario generale dei Minori, dal convento di S. Bartolomeo di Burgliano al Sacro Monte della Verna, dove rimarrà per quaranta anni.
Qui le virtù del beato Lorenzo si manifestarono chiaramente: umiltà, pazienza e carità. Viveva in estrema povertà vestendo i medesimi abiti sia d’estate che d’inverno. Mangiava con sobrietà e faceva molte tratiche di penitenza. Per pregare e meditare cercava i luoghi più reconditi, che spesso erano quelli amati dallo stesso S. Francesco.
Dedicava molto tempo alla preghiera e alla meditazione: si alzava molto prima dei suoi confratelli per recitare il Rosario, tanto che quando la comunità si radunava nel coro per l’Ufficio del Mattino, egli aveva già recitato decine di corone. La sua devozione più grande però era per il Santissimo Sacramento.
Durante la peste del 1480 moltiplicò preghiere e penitenze per la salvezza del popolo. Dal suo atteggiamento rimase così colpito il nobile Angelo Bacci, che fece costruire a sue spese un oratorio dedicato a S. Sebastiano, invocato come protettore contro la peste. Nell’oratorio il Bacci fece fare le sepolture per i religiosi. Il primo ad esservi sepolto fu proprio F. Zaccheo, morto nel 1481 a centodieci anni d’età.