Ma che splendore…! Tutto in questo periodo ci ricorda che stiamo andando verso il Natale. Nel momento in cui qualcuno vorrebbe civilmente cancellare il Natale come festa non inclusiva, rimangono la pubblicità, anima del commercio, e la tradizione popolare, a mantenere viva nell’immaginario collettivo questa festa di luce dal significato universale di amore e di pace.
Festa di luce
E come festa di luce era nata, nel III-IV secolo, istituita per celebrare la Natività di Cristo Luce del mondo, in concomitanza con la festa pagana, che poi andò a sostituire, del Sol Invictus, il Sole mai sconfitto che sempre trionfa sulle tenebre della notte. È probabilmente questa analogia che ha suggerito la collocazione della festa della Natività del Signore il 25 dicembre, giorno in cui il sole, trascorso da poco il solstizio d’inverno, comincia ad illuminare con sempre maggior forza la terra.
Benvenute allora, luci nella notte, che scaldate il cuore e ricordate di tenere viva l’attesa, perché qualcosa di Bello e di Buono venga e trasformi la storia. L’hanno chiamato Febo, Apollo, Mitra; lo hanno venerato come Ra, Savitr, Inti, Shamash e come Baldr; senza saperlo, nei loro ciechi sogni, tutti i popoli cercavano l’unica Luce che illumina veramente il mondo.
E duemila anni fa, come affermavano Tolkien e C.S, Lewis, le attese degli uomini, espresse nel mito, si sono realizzate: il sogno è divenuto realtà, il mito è diventato storia, il Verbo si è fatto carne. Carne opaca come quella di tutti noi, che vela la luce interiore; ma è proprio questo il bello del Natale, celebrare la Luce incarnata nell’opacità di una creatura umana, non un Superman proveniente da un altro pianeta, ma una creaturina con tutte le pesantezze del vero uomo… così piccola da poter stare in una mangiatoia, così debole da aver bisogno di essere accudita. Immaginiamoci pure l’asino e il bue che lo riscaldano con il loro fiato, non siamo lontani dal vero! Gli uomini che lo attendevano non l’hanno riconosciuto, ma gli animali che l’hanno accolto si sono presi cura di lui… (cfr. Is 1,3).