Perché si parla tanto della festa dell’Assunzione nella Chiesa cattolica? E non da poco tempo, non da ora, nemmeno dal 1950 quando divenne oggetto di un vero e proprio dogma. È fede antica nella Chiesa indivisa che Maria sia stata assunta in cielo anima e corpo, risorgendo da morte come il Figlio suo oppure addormentandosi per passare dalla vita terrena alla vita celeste senza attraversare la soglia della morte (Dormitio Mariae). In ogni caso, è fede antica nella Chiesa che Maria abbia seguito il Figlio in tutto, compresa la gloria celeste.
La festa dell’Assunzione: il significato
Ma che significato ha la festa dell’Assunzione? Non quello individuale e mitologico di una Donna speciale che se ne è andata in Paradiso in carne e ossa senza aspettare la fine dei tempi. No: Maria non è solo se stessa, è anche figura della Chiesa, suo membro eminente e caparra, primizia della sua sorte gloriosa. Maria è già in cielo quello che noi saremo un giorno, anticipazione di un traguardo raggiunto che attende nella speranza tutti coloro che lo vorranno.
Non esistono nella S. Scrittura testimoni diretti di questa fede, solo un complesso di testi che lo possono suggerire indirettamente. E, no, la Donna vestita di sole e coronata di 12 stelle nel cap. 12 dell’Apocalisse non è Maria di Nazareth: è figura collettiva del popolo di Dio, che con travaglio partorisce il Messia e che poi perseguitata dal Drago fugge nel deserto, immagine della Chiesa perseguitata del tempo dell’apostolo. Essendo immagine nostra, di noi popolo di Dio, in modo eminente è immagine anche di Maria, che in tutto ci ha preceduto nella fede ed è già quello che noi saremo.
Così, Maria ci mostra una cosa: che anche noi possiamo portare Dio nell’anima e nel corpo, e che in questo modo la nostra anima è più grande del cielo. Perché, come scriveva Chiara di Assisi,
«Ecco, è ormai chiaro che, per la grazia di Dio, l’anima dell’uomo fedele è più grande del cielo, perché i cieli non possono contenere il Creatore, mentre la sola anima fedele è sua dimora e sede (…) come afferma la Verità stessa: Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò, e verremo a lui e faremo dimora presso di lui (Gv.14,21.23).
Come dunque la gloriosa Vergine delle vergini lo portò materialmente, così anche tu, seguendo le sue orme, specialmente quelle di umiltà e povertà, senza alcun dubbio lo puoi sempre portare spiritualmente nel tuo corpo…» (3^ lett. 21-26).