Dati Censis 2024: Una fede fai-da-te

Fede fai-da-te
Immagine da me realizzata con AI tramite www.deepai.org

Secondo i dati Censis 2024, il 72,4% degli italiani ritiene importante la dimensione spirituale, il 54,3% afferma esplicitamente che i beni materiali non bastano; il 61,1%, in ugual misura giovani e anziani, ritiene che la fede non possa essere solamente soggettiva. Ma se si scende all’atto pratico…

Fa riflettere che oltre la metà di coloro che si dichiarano cattolici rimanga lontana dalla pratica regolare; il 56,1% degli italiani spiega di farlo perché vive “interiormente” la fede. Ci chiediamo a questo punto se dietro il distacco della maggioranza degli Italiani dalla Chiesa (se il 71,1% si dichiara cattolico, solo il 15,3% è regolarmente praticante) ci sia qualcosa di più profondo che non il semplice individualismo.

Una fede fai-da-te

Se si chiede agli italiani come coltivano la loro spiritualità, domanda a cui erano possibili più risposte, il 54,4% , cioè la maggior parte, si dimostra autoreferenziale: “Rifletto su me stesso”. Il 33,3% ricerca la spiritualità nella natura.. 

E l’individualismo continua ad esplicitarsi nel corso dell’indagine: più del 70% degli italiani ritiene importante la vita spirituale, ma per il 52,7% il cammino interiore è un’esperienza soggettiva, mentre il 23,6% lo condivide con le persone vicine. È vero che il 20,3% del campione ammette che gli piacerebbe condividere il cammino spirituale con altre persone: varrebbe la pena di percorrere meglio questa strada.

La preghiera

Il 66% degli italiani dichiara di “pregare” o almeno di rivolgersi a Dio o ad una entità superiore. Lo fa anche il 65,6% dei non praticanti e addirittura l’11,5% dei non credenti. Si tratta però di una preghiera legata a situazioni individuali: il 39,4% degli italiani prega quando vive un’emozione, il 33,5% quando ha paura e sente bisogno di aiuto. Anche tra i praticanti prevale la preghiera individuale: solo l’8,8% dichiara di pregare all’interno di un rito.

Non che la partecipazione ai riti venga scartata del tutto: addirittura, il 16,8% di chi si definisce cattolico non praticante dice di pregare o di recitare formule sacre come forma di approfondimento spirituale. Ciò significa che anche diversi frequentanti saltuari ritengono le funzioni  un arricchimento spirituale e non un semplice formalismo.

La vita eterna

Per quanto riguarda la vita ultraterrena, il 58% degli italiani crede che esista; la percentuale sale all’87,7% tra i praticanti; ma questo significa che il 12,3% dei praticanti non ci crede!

Tra coloro che vi credono, il 61,7% ritiene che ci sarà un “giudizio” che la differenzierà tra chi si è comportato male e chi si è comportato bene nella vita terrena, e il pensiero di questo giudizio orienta le scelte di vita per il 53,6% delle persone.

Anche di fronte ad una dottrina costitutiva del patrimonium fidei cattolico come la fede nella vita eterna si rivela una chiara tendenza ad una fede fai-da-te…