
Esiste la candidatura a Papa? Non dovrebbe esistere, ma sì: l’ha inventata Trump riferita a se stesso. Non è una presa in giro che qualcuno gli ha indirizzato: questa immagine se l’è fatta fare lui appositamente per metterla sul suo social Truth e sui social della Casa Bianca. La Conferenza episcopale dello stato di New York ha reagito:
«There is nothing clever or funny about this image, Mr. President. We just buried our beloved Pope Francis and the cardinals are about to enter a solemn conclave to elect a new successor of St. Peter. Do not mock us».
Del resto, lo stesso Trump aveva dichiarato: «Vorrei diventare papa. Sarebbe la mia prima scelta. Penso che sarei un grande papa. Nessuno lo farebbe meglio di me». Evidentemente è rimasto colpito dalla grandiosità di San Pietro e dalla devozione che i cattolici e il mondo in generale hanno dimostrato di tributare a papa Francesco. Uno scherzo? Voglio sperare… ma temo che ci sia, sotto, un delirio di onnipotenza. Gli piacerebbe… ma non c’è pericolo, stiamo tranquilli.
Non esiste la candidatura a Papa
Non esiste la candidatura a Papa. Nessuno, almeno in tempi moderni, si candida per tale ministero. Sono gli altri cardinali che lo propongono, se ravvisano in un confratello i lineamenti del Papa che occorrerebbe in questo momento alla Chiesa e al mondo. Parlano, si confrontano sui problemi che riguardano tutti, si conoscono meglio… Le cosiddette Congregazioni che precedono il Conclave servono a questo, poi il primo scrutinio, a porte chiuse.
Il primo scrutinio
Nel Conclave, il primo scrutinio, o voto di cortesia, è una specie di prova generale che serve ad orientarsi. Così lo ha descritto papa Francesco: «più o meno di uno scrutinio “di cortesia”. Uno vota per l’amico, per una persona che stima… Sono sostanzialmente voti “in deposito”, che attendono che la situazione si sviluppi e si dispieghi con più chiarezza». In questo modo si ha un sondaggio delle preferenze che darà luogo al vero e proprio processo di scelta del nuovo Papa.