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Al momento il profeta sembra vincere la battaglia, ma perdere la guerra. Elia dovrà prima tornare alle radici del passato per poter fare ritorno al futuro.
Avendo sconfitto i profeti del falso dio nella sfida del Monte Carmelo, viene perseguitato da Gezabele che giura di far fare ad Elia la stessa fine dei suoi profeti, e lo costringe alla fuga. Forse senza rendersene conto, il profeta sta ripercorrendo all’inverso i passi del popolo di Israele nel deserto, tornando alle origini.
Nel capitolo 19 di 1 Re Elia deve sottrarsi alla morte con la fuga: nel deserto del Negheb, disperato, viene confortato da un angelo e fornito di pane e di acqua. Rinfrancato da questo cibo cammina per quaranta giorni fino all’Oreb, cioè al Sinai, il monte dell’Alleanza. Forse inconsapevolmente, sta tornando al luogo del primo Incontro, il monte di Dio, l’unico luogo in cui può andare nuovamente verso il futuro. Parafrasando il titolo di un celebre film, quello che Elia sta facendo è un ritorno al futuro.
L’Oreb

Sull’Oreb, una teofania fa da sfondo all’incontro con Dio.
«Ci fu un vento grande e gagliardo, tale da scuotere le montagne e spaccare le pietre, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto (“non in commotione Dominus”). Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il sussurro di una brezza leggera (Qol demamah daqqah ovvero «la voce di un silenzio sottile»). Non appena sentì questo, Elia si coprì la faccia con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna» (I Re 19,11-13).
Dio non è nel vento, nel terremoto, nel fuoco. Baal si identificava con questi fenomeni naturali; ma il Dio di Israele non si identifica in essi. Egli è nel silenzio. Egli è al di sopra.
Diversamente che sul Sinai, il Signore non si rivela nella teofania con il fuoco e la voce di tuono, ma in un mormorio appena percettibile.
Questa vicenda si svolge in innegabile parallelismo con la storia di Mosè: il cammino di 40 giorni, il cibo miracoloso, il monte della rivelazione di Dio. Nuovo Mosè, Elia riceve da Dio la missione di salvare il suo popolo dall’idolatria, ungendo un nuovo re di Israele (Jehu), il re di Siria Cazael ed un profeta, Eliseo, che prenda il posto di Elia stesso e continui la sua opera.
Il resto fedele
Il momento è critico per Elia, che si sta lasciando andare allo sconforto: ha vinto la sfida con i profeti di Baal, ma teme il futuro, Teme di essere solo. Al lamento di Elia, che la fede in JHWH si è definitivamente spenta in Israele, la risposta di Dio viene netta: Israele non è affatto alla fine, ha ancora una parte nei disegni storici del Signore. Il Signore ha ancora in Israele «settemila uomini, ossia tutti i ginocchi che non si sono piegati davanti a Baal e tutte le bocche dalle quali non è stato baciato» (I Re 19,18).
Si avanza per la prima volta esplicitamente l’idea di un RESTO fedele, che tanta parte avrà nella predicazione profetica, ma che è in linea con le tradizioni precedenti: Noè con i suoi figli è un resto che è germe di continuazione del genere umano, Lot è un resto fedele che sfugge alla distruzione di Sodoma e avrà una progenie, Giacobbe provvede a dividere i suoi familiari ed i suoi beni, nel momento del pericolo, in modo che anche nella peggiore delle ipotesi un gruppo si salvi (Gn 32,9: «Pensò infatti: “Se Esaù viene contro una delle schiere e l’abbatte, il restante accampamento si salverà“»), ed anche sulle labbra di Giuseppe (Gen. 45,7) affiora l’idea che Dio attraverso di lui abbia voluto «assicurare un resto sulla terra e salvare voi».
Il capitolo si chiude con la vocazione di Eliseo, su cui Elia getta il suo mantello, simbolo del carisma profetico, mentre sta arando il campo di suo padre con dodici paia di buoi (numero simbolico). Eliseo brucia gli strumenti del suo lavoro dimostrando così che rinuncia alla vita di prima, e segue Elia, come faranno gli Apostoli alla sequela di Gesù.
Successione dei Re di Giuda in 1 Re e in 2 Cronache
- Roboamo (930-913 a.C.): 1 Re 14, 21-31; 2 Cronache 10, 1 – 12, 16
- Abia (913-911 a.C.): 1 Re 15, 1-8; 2 Cronache 13, 1-23
- Asa (911-870 a.C.): 1 Re 15, 9-24; 2 Cronache 14, 1 – 16, 14
- Giosafat (870-849 a.C.): 1 Re 22, 41-51; 2 Cronache 17, 1 – 21, 1
Successione dei Re di Israele in 1 Re
- Geroboamo I (930-910 a.C.): 1 Re 12, 20 – 13, 34
- Nadab (910-909 a.C.): 1 Re 15, 25-31
- Baasa (909-886 a.C.): 1 Re 15, 33 – 16, 7
- Ela (886-885 a.C.): 1 Re 16, 8-14
- Zimri (885 a.C.): 1 Re 16, 15-22
- Omri (882-874 a.C.): 1 Re 16, 23-28
- Achab (874-852 a.C.): 1 Re 16, 29 – 22, 40