
«È andato dalla sua Marietta…». Parole sante, con cui mi ha accolto la sorella di Sergio, Marcella, quando mi sono avvicinata per le condoglianze. La vita di Sergio è stata, ricordava padre Federico nell’omelia delle esequie, come quella di un girasole che cerca il sole per tutta la giornata. Il girasole era un fiore amato da Sergio, a cui piaceva anche pitturarlo alla maniera di Van Gogh. E il girasole, il fiore della ricerca, è un po’ emblematico della sua vita, ed anche di quella di tutti noi, assetati di luce.
Marietta, che aveva conosciuto Sergio a Piombino dove padre Fiorenzo Locatelli, suo fratello, era parroco della chiesa francescana dell’Immacolata, era venuta da lui, lasciando il natio paese romagnolo di San Piero in Bagno e la città di Bologna dove prestava il suo servizio come infermiera professionale. Senza saperlo si erano cercati, si erano trovati. Adesso è Sergio che va da Marietta, per riposare nel cimitero di San Piero in Bagno accanto a lei. Due vite complementari: la perdita di Marietta, pochi anni fa, aveva devastato Sergio, e adesso si riuniscono. È andato dalla sua Marietta, veramente.
Uomo retto, competente e coscienzioso nel suo lavoro, dedito alla propria famiglia, e rimarchevole per i suoi interessi, Sergio Colli aveva le sue simpatiche eccentricità, bisogna riconoscerlo. Ne so qualcosa io che ci intavolavo interminabili chiacchierate in spiaggia per tutta l’estate, su temi comuni ed altri un po’ meno comuni. Sulla fantascienza ero ferrata, e in grado di stargli dietro, ed anche di precederlo, commentando i romanzi di Urania: me ne regalò, anzi, uno, di cui aveva il doppione. Lo conservo. Ma quando si arrivava alla Guerra civile americana e alla battaglia di Gettysburg… No, lì era imbattibile, irraggiungibile, e dovevo cedere di fronte a lui come i Confederati. Il Signore l’abbia in gloria e gli dia pace… come mi mancano queste chilometriche chiacchierate sulla spiaggia!