Viaggio nella Bibbia. Due tipi di sofferenza dovuta all’uomo

Due tipi di sofferenza
La tragica vicenda di Uria. Maciejowski Bible – Morgan Library & Museum MS M.638, fol. 42r. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=91896362

Due tipi di sofferenza si individuano nella vicenda di David dopo il suo duplice crimine ai danni di Uria. Allora, c’è la sofferenza «meritata» dal peccatore David, ma frutto di libere scelte dei suoi disgraziati figli; tuttavia, si tratta di una sofferenza che ricade anche sul popolo incolpevole mediante una guerra civile.

Poi, c’è la sofferenza ingiusta dell’innocente, del ligio e fedelissimo Uria, anche questa frutto delle libere scelte di David.

Una prima impressione ci direbbe che la sofferenza coglie tutti allo stesso modo, colpevoli e innocenti: c’è giustizia? Giobbe sosterrebbe di no.

Una seconda valutazione, più attenta, ci rivela che la causa sta – almeno in questo caso – nelle libere scelte degli uomini. Sono loro, e non Dio, a scegliere la guerra, la ribellione, il delitto. Dio non fa che evidenziare i loro comportamenti con le loro nefaste conseguenze. Rimando, per questo aspetto, ad un articolo sul pensiero di C.S. Lewis (QUI) del quale riporto qualche passo:

«Un mondo di automi — di creature che agissero come macchine — non varrebbe la pena di crearlo. La felicità che Dio destina alle Sue creature superiori è la felicità di essere liberamente, volontariamente uniti a Lui e gli uni agli altri in un’estasi d’amore e di letizia al cui confronto l’amore più travolgente tra un uomo e una donna su questa terra non è che latte e diluito. E per questo bisogna che esse siano libere».

Naturalmente Dio non è stato preso alla sprovvista dalle decisioni degli uomini. Sapeva cosa sarebbe successo se avessero usato la loro libertà – come hanno fatto – in modo sbagliato; a quanto pare ha pensato che valesse la pena rischiare. Quello che ha creato non è un mondo di giocattoli che si muove solo quando Lui tira i fili…

È la libertà, con il carico di consapevolezza e di libertà che porta con sé, a rappresentare una grande possibilità di sofferenza per gli uomini che la esercitano e per gli uomini che dipendono dalle loro azioni. Bisognerebbe togliere la libertà per avere un mondo molto più pacifico… ma, ahimè, privo di senso.