
Continua la serie di aggiunte all’edilizia della Verna e alle sue decorazioni. Ne sono un esempio le due nuove statue barocche sull’altar maggiore (S. Francesco e S. Antonio da Padova) e la nuova cappella di S. Pasquale, oggi non più esistente.
30 maggio 1730: Due nuove statue sull’altar maggiore
La Compagnia delle Stimmate decide di completare l’altar maggiore con due statue di pietra, color marmo, raffiguranti S. Francesco e S. Antonio da Padova, e con due angeli con la corona di marmo. Dall’incisione apposta sulla base della statua di S. Antonio risulta che l’autore è G. Masoni, 1731 (Filza IV n. 54; cfr. CD p. 241 s. n. 180; MdC p. 23).
29-30 settembre 1733
Nevica tutto il giorno (Annotazione apposta sul cartone di copertina dei Discorsi del Mattioli in dotazione alla Farmacia, Q 3-5).
1735: San Pasquale
Costruzione della cappella di S. Pasquale Baylon al margine nord-ovest del Piazzale (MdC p. 24). Questa cappella, che sarà demolita nel Novecento perché pericolante, fa parte della Verna che non c’è più insieme alla più antica cappella di S. Antonio abate attigua al corridoio delle Stigmate nei pressi del Letto di S. Francesco. La cappella di S. Pasquale era ubicata al bordo del piazzale fra la grande Croce e la cappella della Maddalena.
Pasquale Baylon era un frate spagnolo (1540-1592) che era stato dichiarato santo nel 1690, e in qualche modo sottolineava nel carisma francescano una forte devozione eucaristica. Semplice pastore e poi fratello laico, aveva messo al centro della sua vita l’Eucaristia, per cui iconograficamente viene rappresentano con accanto un gregge e in atto di adorare il SS. Sacramento in un collocato in un Ostensorio.
Della cappella, ai primi del Novecento, il P. Mencherini dà questa descrizione:
“Tempietto a volta che prospetta il Piazzale edificato dai frati l’anno 1735… rivestito di pietre lavorate tolte dal Palazzaccio diroccato che gli sta sotto nei prati, lo vollero dedidato al Santo del Sacramento, S. Pasquale Baylon dei Minori. A levante, occidente e a nord ha per fondamento grossi macigni, mentre a mezzogiorno non ha fermo il terreno; come non lo ha stabile la stanza attigua dal lato settentrionale. Più volte vi si eseguirono dei costosi restauri”, che non durarono mai a lungo.
Purtroppo non si trovano né disegni né, più recentemente, fotografie di questa cappella.