Oggi si parla tanto di vocazioni adulte come se queste fossero ben più consapevoli di quelle nate in giovane età, ma fin da giovanissimo don Mario Magni aveva manifestato i segni della sua vocazione sacerdotale. Nato il 28 marzo del 1958 (avrebbe quindi presto compiuto 66 anni) in una famiglia profondamente cattolica, era stato battezzato il 13 aprile presso la parrocchia dell’Immacolata a Piombino.
Si era indirizzato presto al sacerdozio: terminati gli studi liceali era entrato in seminario a Massa Marittima ed aveva compiuto gli studi Filosofico-Teologici presso il Pontificio Seminario Regionale Pio XII di Siena. Ordinato sacerdote il 17 maggio 1986 nella concattedrale di Sant’Antimo, aveva trascorso la sua intera vita sacerdotale nella diocesi di Massa Marittima – Piombino, prevalentemente a Piombino, dove dal 2 febbraio 1991 era Correttore (assistente spirituale) della locale Confraternita di Misericordia, presso la chiesa omonima. Era anche dal 20 aprile 1998 cappellano dell’ospedale di Piombino e dal 2 maggio 2006 responsabile diocesano della Pastorale della salute. Esercitava assiduamente questo ministero visitando spesso l’ospedale di Villamarina: i pazienti ne conservano un vivido ricordo.
Canonico del Capitolo della cattedrale di Massa Marittima dal 27 marzo 2012, e dal 25 giugno dello stesso anno Vicario foraneo del Vicariato di Piombino, in data 21 gennaio 2013 viene anche nominato Incaricato diocesano per le Confraternite, incarico che ha continuato a mantenere insieme a quello di Assistente spirituale della sottosezione diocesana dell’UNITALSI. Dal 13 gennaio 2021 Presidente dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero… ed altri ruoli e mansioni, da lui svolti nella sua vita, potremmo continuare a snocciolare.
La prossimità ai sofferenti
Ma questi scarni dati biografici non descrivono certo il suo modo affabile e “popolare” di porsi accanto alle persone, la sua particolare prossimità ai sofferenti ed a chi aveva bisogno di un sostegno.
Numerose persone, dopo aver letto il messaggio di cordoglio del sindaco Ferrari («Don Mario Magni ci ha lasciato. Una perdita pesantissima per la chiesa della Misericordia, dove era correttore, e per la Cattedrale di Sant’Antimo, di cui recentemente era diventato parroco. Ma Don Mario, con la sua profonda umanità, era un faro per l’intera comunità Piombinese che oggi si stringe nel dolore»), hanno voluto esprimere la propria partecipazione. È anche significativo che lo abbiano voluto fare nella pagina del sindaco, una pagina che appartiene alla sfera civica, e che in certo modo esprime al massimo grado il senso di appartenenza alla cittadinanza piombinese.
Espressioni di partecipazione
Chi lo ricorda giovane a scuola, chi la sua vicinanza all’Unitalsi, moltissimi per il suo servizio ai malati:
«Per molti anni cappellano dí Villamarina. Persona adorabile ed estremamente intelligente. Tra le corsie dell’ospedale ha sicuramente lasciato un segno importante».
Molti esprimono gratitudine per la sua vicinanza nei momenti bui. Qualcuno ha voluto contemporaneamente ricordare il suo amore per gli animali:
«Una colonna per la nostra cittadina un grande Sacerdote! Con lui potevamo andare in chiesa con i nostri cani, lui era felicissimo di accoglierli! Lui sapeva leggere nei nostri sguardi la sofferenza! Ci capiva subito senza esprimerci».
«… Amava profondamente gli uomini ed anche gli animali… Come amante degli animali ricordo il suo rapporto, le amorevoli cure e le lunghe passeggiate con il suo amico peloso, e il dolce amore per i suoi parrocchiani, talvolta ammoniti con la sua potente voce. Ciao Don Mario che Dio possa accoglierti nel Regno dei Cieli».
Io stessa l’ho incontrato spesso nel negozio di mangimi, dove faceva la spesa per la sua gatta… sarà un aspetto secondario, ma gli torna ad onore, perché denota un amore a tutto tondo, che parte da Dio, si allarga agli uomini ed arriva a toccare le più umili creature che popolano le nostre vite.
Tutt’uno con la Misericordia di Piombino
Potremmo dire che la cifra di vita di don Mario Magni è la parola “Misericordia”: nel senso dell’esercizio della carità verso gli altri che dovrebbe essere tipico di ogni vita sacerdotale, ma anche nel senso del suo ministero presso la chiesa e l’attività caritativa dei volontari della Misericordia di Piombino.
A Piombino, quando si pensa a don Mario, si pensa alla Misericordia, e la Misericordia oggi, in certo modo, si sente orfana. Certamente, oggi non solo la Misericordia, ma la stessa città di Piombino è rimasta più sola. Memorabile, a questo proposito, il commosso intervento di Luigi Coppola, Governatore della locale Confraternita, alle esequie. Al termine, il suono festoso delle campane ha ricordato ai tanti partecipanti che, come afferma la fede cristiana, «la vita non è tolta, ma trasformata»: A-Dio, dunque, don Mario, presso quella Sorgente inesauribile di Misericordia che chiede di abbracciare tutti…