Una lettera aperta di don Enzo Greco ai parrocchiani (Natale 2011)

Don Enzo: lettera aperta

Don Enzo Greco ha sentito molto la sua qualità sacerdotale e la sua missione sacerdotale fra la gente, fedeli e non fedeli di quella Follonica che egli amava tanto. Si rendeva presente con tutti i mezzi, anche con lettere che indirizzava al suo popolo, fossero o non fossero credenti quelli che le leggevano.

Di don Enzo riporto perciò una lettera aperta, una delle ultime, per il Natale 2011.

Un ricordo di don Enzo QUI.

Don Enzo Greco: lettera aperta ai parrocchiani

Carissimi,

con questa mia lettera vorrei parlare al cuore e all’intelligenza di ciascuno di voi.

Leggete queste mie riflessioni come se fossero un colloquio confidenziale rivolto personalmente ad ognuno di voi. Voglio confidarvi i miei pensieri, i miei desideri, le mie preoccupazioni e i miei sogni, in occasione di questa bellissima festa che è il Natale…

Desidero ringraziare tutti voi che condividete con me, prete, la gioia del Natale. Infatti per me, non vi è gioia più grande nella vita, che quella di credere in Cristo, che ci parla di Dio e della vita degli uomini, attivando una grande speranza e fiducia nella vita.

Qualcosa dentro il cuore

L’omelia della Messa non riesce a tradurre in parole adeguate ciò che ho dentro il cuore e non riesce forse a sintonizzarsi con quello che è nel vostro cuore. Sono certo che ciascuno di voi ha qualcosa dentro che non riesce ad esprimere, scopre di avere dei sentimenti religiosi, una nostalgia di Dio che nelle difficoltà della vita, soprattutto nella società di oggi, un’aspirazione grande che per pudore non pronuncia e che si chiama felicità.

Ebbene vorrei dirvi che a questa aspirazione c’è una risposta concreta, e questa è Gesù che noi visitiamo nel presepio. Anch’io ho trovato e mi sforzo di approfondire costantemente in Cristo il senso della vita, il volto vero di Dio e la forza per donarmi agli altri in tutte le circostanze. Esperimento come prete e come uomo la difficoltà a vivere con autenticità, a vivere una fede forte e coerente in costante dialogo con chi la pensa diversamente.

Una risposta vera

Mi sembra che nell’attuale società la festa del Natale, che ha al centro Cristo, stia decostruendosi a favore di una festa ricostruita artificialmente nella liturgia del consumismo, o più recentemente in una magica festa dell’inverno che declassa il presepio, a favore degli svaghi che l’inverno può consentire e che si chiamano genericamente “le feste del Natale” fatte di luci, di splendidi panorami invernali che richiamano allo svago e al tempo libero e spensierato di giochi sulla neve.

Desidero che il Natale ci faccia scendere dentro di noi per cercare in Gesù la risposta alle nostre attese di felicità, come scesero i pastori a vedere in quel Bambino che “oggi è nato”, il Salvatore delle loro esistenze. Il Vangelo è il libro della vita non perché offre ricette di felicità a buon mercato ma perché è il racconto di una storia vera, di un’esperienza vissuta di un Dio che viene a condividere, a significare l’esistenza umana e che la tradizione ci fa cantare… ”Tu scendi dalle stelle”.

Ai giovani

Vorrei rivolgermi ai giovani che ci sono, e ai più che non sono qui con noi in chiesa a fare Natale, e a cui voi porterete questa lettera: la religione non è un tabù, anche se concretamente nella vita di tutti i giorni non c’è niente che la segnali. Ci sono tanti luoghi per voi giovani: scuola, lavoro, luoghi del tempo libero da trascorrere con gli amici… Eppure la chiesa è “un luogo”… un qualcosa che non interessa.

Ma il senso dell’amicizia, la gioia dell’amore, il senso di una società migliore ti porta anche a “trasgredire” per trovare una risposta nel Vangelo di Cristo.

Una presenza per tutti

La Chiesa, pur in mezzo a mille contraddizioni, c’è sempre nel territorio, gelosa custode del Vangelo, dei sacramenti e dell’amore verso il prossimo, soprattutto per i più poveri.,, Come prete quanto vorrei che potessimo incontrarci, per dialogare sulla fede cristiana, senza pregiudizi da entrambe le parti e con apertura.

Un pensiero infine, e non meno importante, agli ammalati, agli anziani soli, alle persone più bisognose, alle famiglie in difficoltà, perché attraverso di me sentano la parrocchia vicina e attenta ad intercettare tutte le necessità. Voglio sperare che questa mia lettera aperta trovi interlocutori con cui poter avviare apertamente un dialogo. Sono disponibile per colloqui, incontri, ritenendo quest’ attività la più importante per me prete.

Auguri di Buon Natale e Buon Anno!

Con tanto affetto, il vostro parroco Don Enzo Greco