Vediamo di seguire insieme una traccia biblica di riflessione su questo argomento molto importante che riguarda il rapporto dell’uomo con le altre creature. Insieme ad esse, è chiamato a glorificare il Creatore e insieme ad esse forma la Comunità del Sesto Giorno. L’umanità, infatti, nel racconto di Genesi 1, è stata creata il Sesto Giorno con gli (altri) animali terrestri, culmine della scala delle creature. Forma con tutte loro una comunità…
Il fatto è che l’uomo, l’adam, non è solo su questa terra. Forma con gli animali, in questa nostra Casa comune, quella che si può chiamare «la comunità del Sesto giorno». Perché questo nome, e quale è il suo significato profondo?
Le parole chiave che ci aiuteranno in questa analisi sono sei: dignità, responsabilità, pace, comunanza, vita, redenzione.
Prima parola chiave: Dignità della natura
La dignitosa autonomia della natura
Nel racconto biblico, Dio crea la materia e le dà forma, dotandola di leggi proprie, le leggi naturali, ognuno secondo la propria specie… Questo è un ritornello che accompagna la creazione degli esseri viventi, piante ed animali. Nel quadro creazionale, la natura viene insignita di una sua dignitosa autonomia: la terra germogli… le acque brulichino… la terra produca… L’Input divino la rende capace di un proprio sviluppo. Si potrebbe anche dire che il grande quadro creazionale è un quadro evolutivo. In esso ogni cosa trova il suo posto secondo le leggi di natura, dalla materia bruta all’energia, dalle forme di vita primitive alle più avanzate.
La gioia della natura
Questa natura scoppia di gioia davanti al suo Creatore. La gioia è espressa particolarmente dalle creature marine che guizzano nelle acque con un movimento di rapida festosità, in particolare i tanninim, i mostri marini o più propriamente i cetacei che non sono esseri orribili portatori di male ma creature fatte per il gioco. Come canta il salmo 104, una sorta di Cantico delle creature ante litteram, Dio ha fatto il mare con tutte le sue creature piccole e grandi, il mare che vede la fatica degli uomini che lo attraversano con le navi, ed ha plasmato il Leviatano per giocare con lui (v. 26).
Le grandi acque che tanto spaventavano il popolo di Israele non sono altro che la casa di tante creature belle e liete. Infatti, ultimo creato, come l’ospite d’onore chiamato in una casa così bella pronta in sua attesa, viene l’adam. Adam in ebraico non è un singolo individuo, ma è l’umanità, nome collettivo che comprende ogni essere umano. Di fronte all’Adam, la natura si presenta splendida e forte nella sua dignità e nella sua autonomia di sviluppo.