In occasione della Peregrinatio della Reliquia del sangue di S. Francesco organizzata dai Frati minori della Toscana per l’Ottocentesimo anniversario dell’Impressione delle Stigmate, abbiamo avuto la fortuna di avere tra noi i novizi della Verna con il loro maestro P. Giuseppe. Il noviziato della Verna è una realtà internazionale, perché oltre a giovani italiani che si preparano alla vita religiosa francescana accoglie anche giovani della Custodia di Terra Santa, di Egitto e di Albania.
Dalla Verna a Piombino
Voglio quindi condividere la preziosità di questo incontro, che ha visto presente fra di noi, oltre al maestro dei novizi, anche un esponente del gruppo dei 14 novizi di questo anno, Mark, ventottenne ingegnere informatico siriano di Aleppo che ha offerto la sua testimonianza vocazionale. Nel video potete meglio apprezzarla.
Io mi limito a ricordare un punto saliente: come la sua esperienza di sofferenza, provenendo da una città martoriata in cui la sua famiglia – la famiglia di un dottore – ha perso tutto, sia stata per lui l’occasione per la maturazione della fede e lo sviluppo della vocazione religiosa. Sia questa esperienza di privazione, sia il confronto con gli amici mussulmani, lo hanno indotto a riflettere ed a rivolgersi alla lettura della Bibbia… da lì è partito tutto il resto.
P. Giuseppe, da parte sua, ha voluto approfondire il significato delle Stigmate nella vita di Francesco, che alla Verna ha trovato consolazione da due preoccupazioni che sentiva particolarmente: la preoccupazione di dover gestire un numero crescente di frati e la preoccupazione di doverli sostentare. In risposta, Francesco riceve le consolazioni di sapere che l’Ordine dei frati minori non appartiene a lui ma al Signore, e che Questi provvederà.
Le Stigmate allora si presentano non come un dono esteriore, una dimostrazione di affetto per S. Francesco, ma un dono per tutti: nell’affidamento totale al Signore, la possibilità di diminuire interiormente sempre più per fare spazio dentro di sé al Signore che cresce, e vivere con lui, insieme a lui, la sua sofferenza. Questa crescita è così grande che viene anche fuori, diviene visibile nelle stigmate. E ciò vale anche per noi, se la Parola ci cambia e porta frutto. In questo senso le Stigmate, dopo 800 anni, non sono un messaggio lontano da noi, hanno ancora qualcosa da dirci.