
Da Francesco a Leone non c’è troppa differenza neppure quanto al nome: Frate Leone, infatti, era uno dei frati più vicini a S. Francesco, quello per cui Francesco alla Verna scrisse le Lodi di Dio Altissimo e una speciale benedizione, che si conserva in autografo ad Assisi. E fu allo stesso confratello che San Francesco comandò di scrivere che cosa fosse perfetta letizia (FF 278)…
No, da Francesco a Leone c’è una grande continuità, a partire dal vissuto. Entrambi americani (uno del sud e uno del nord), i primi Papi americani della storia, ma figli di immigrati, gli uni da Piemonte e Liguria, gli altri da un mix di Francia, Italia, Spagna. Entrambi di famiglie profondamente cattoliche che hanno saputo crescerli nella fede. Tutti e due hanno compiuto i loro primi studi in materie scientifiche: Francesco in chimica, Leone in matematica. Ambedue consacrati in ordini religiosi (Francesco nei gesuiti, Leone negli agostiniani) che non avevano mai dato un Papa alla Chiesa: tutti e due condividono questo primato per il proprio ordine di provenienza.
Entrambi hanno svolto importanti ministeri nel proprio Ordine: Francesco come Provinciale, Leone come Provinciale e poi come Generale; e hanno poi svolto il ministero di vescovo in America Latina (Francesco nella natia Argentina, Leone come missionario in Perù).
Ma poi ci sono i gesti, gesti vissuti nella propria missione pastorale. Francesco è stato il vescovo dei diseredati di Buenos Aires, il vescovo dei cartoneros, i barboni. Aveva rinunciato al palazzo vescovile per vivere in un semplice appartamento; si spostava in metropolitana. Si preparava da solo i pasti. Leone partiva a cavallo per visitare i luoghi più impervi delle Ande, soccorreva i poveri e viveva con semplicità.
Ne volete la prova visiva? Eccoli entrambi, nella foto, che sfaccendano in cucina da vescovi… perché per loro ogni ministero è servizio.