Briciole di storia alvernina (113). Il culto del B. Giovanni

Culto del beato Giovanni
Crocifissione di Domenico Pecori proveniente dalla cappella del B. Giovanni. A sinistra S. Francesco, la Madonna, il B. Giovanni genuflesso. A destra S. Antonio da Padova, S. Giovanni Evangelista e un altro Santo francescano non identificabile. Foto di A, Ferrini. Fonte immagine:https://www.ilbelcasentino.it/itinerario-verna-penna-seq.php?idimg=3325

Nuovi problemi per la comunità della Verna: il Governo intima al Comune di Firenze di dimostrare la proprietà del monte. Motivo di grandi inquietudini, che però vengono risolte nel giro di due anni. I frati rimarranno, pagando al Comune di Firenze in affitto di £ 2.000 l’anno. Fra il 1880 e il 1882 si lavora perché venga riconosciuto il culto ab immemorabili del beato Giovanni. Vengono perciò riportate alla luce le pitture che, realizzate nel 1499 per la cappella del B. Giovanni, erano state scialbate.

1878: Problemi dal Governo

Dichiarato il fallimento del municipio di Firenze (dovuto ai debito contratti durante in periodo in cui la città era stata capitale d’Italia), il Governo gli intima di dimostrare la proprietà della Verna entro un mese, poi dilazionato (MdC p. 148).

18 aprile 1880: Riconoscimento della proprietà della Verna a Firenze

Il re Umberto riconosce al Comune di Firenze la piena e assoluta proprietà della Verna, che negli anni seguenti verrà formalmente affittata ai frati con un canone annuo di £ 2.000 (MdC p. 149 ss.), un po’ più di 8.000 euro attuali.

1880: Le pitture del B. Giovanni

Tondi riguardanti la vita del B. Giovanni. Foto di A. Ferrini. Fonte immagine: https://www.ilbelcasentino.it/itinerario-verna-penna-seq.php?idimg=3328

Si riportano alla luce le pitture della cappella del B. Giovanni, scialbate nel Seicento, come testimonianze per la causa di beatificazione iniziata dalla Curia Aretina (S. Rituum Congregatione, p. 113-116).

1882: In questi anni trovasi poco o nulla di rifacimenti fatti, e si capisce che ne sono motivo le triste vicende correnti” (MdC p. 150).

1882: Approvazione del culto del beato Giovanni

Leone XIII approva il culto ab immemorabili del B. Giovanni della Verna (MdC p. 150).

In questo anno i frati sono 88: 25 sacerdoti, 2 chierici, 37 laici, 12 novizi chierici e 2 novizi laici, 10 oblati (MdC p. 152).

1883: Trasferimento del corpo del B. Giovanni dalla cappella delle Reliquie all‟altar maggiore (MdC p. 156 ss.).

Il Beato Giovanni era nato a Fermo nel 1259 ma fu detto “della Verna” per la sua prolungata permanenza sul monte delle Stigmate. A dieci anni era entrato fra i canonici regolari di Sant’Agostino, ma la sua aspirazione a una vita ritirata e penitente lo indusse a passare tra i Frati Minori. Per una maggiore solitudine, nel 1292 si ritirò alla Verna, dove morì il 9 agosto 1322. Operava prodigi, ebbe il dono della profezia e della comprensione dei cuori.

1883: Lanificio

Rivendendo le macchine a mano, se ne acquista una a vapore per il lanificio, diretto da F. Serafino di Arpino (MdC p. 160).